Il quadro che emerge dal bollettino di aprile della Banca centrale europea individua sostanzialmente una lieve crescita del pil in termini reali, ma anche una elevata l’incertezza sulle prospettive future per le quali prevalgono rischi al ribasso. La causa di questa incertezza è da ricercarsi nelle turbolenze dei mercati finanziari.

Nel complesso, comunque, l’economica dell’area dell’euro è caratterizzata ”da variabili fondamentali solide e non presenta squilibri di rilievo” e ci si attende nel medio lungo termine che ”la domanda sia interna che esterna dovrebbe sostenere il protrarsi della crescita del pil nell’area dell’euro” sebbene in misura minore rispetto al 2007.

Dati relativamente positivi sull’occupazione che, ”per effetto del miglioramento delle condizioni economiche e della moderazione salariale”, ha registrato un aumento significativo con tassi di disoccupazione che sono scesi ”su livelli che non si osservavano da un quarto di secolo”.

Per quanto riguarda la politica monetaria, l’Istituto di Francoforte conferma la sua decisione di lasciare invariati i tassi d’interesse. Un orientamento che, sostiene il Consiglio direttivo della Bce, contribuirà al mantenimento della stabilità dei prezzi nel medio periodo, suo ”obiettivo primario”.

La Banca Centrale europea infine mette in guardia contro i rischi delle forme di indicizzazione dei salari ai prezzi al consumo. Queste, sottolinea, ”comportano il rischio che shock al rialzo sull’inflazione inneschino una spirale salari-prezzi con ricadute negative sull’occupazione e sulla competitività nei paesi coinvolti”.

Fonti parziali:
AdnKronos
Sole24Ore
Repubblica

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