Forse passerò per il blogger moralizzatore. Ma questa situazione mi fa veramente uscire di testa. Non capisco. Non capisco proprio. Spero solo che qualcuno dei piani alti, anche in forma anonima, possa darmi (darci) delle risposte. Non è possibile.

Lunedì 28/07/2008, Italia 1. Ore 24 (circa).
Trasmissione: “tutto in una notte”.
Tre giornaliste, in varie città (Lolret de Mar, Londra e Brescia) in giro per una notte, parallelamente, per vedere il divertimento, anzi lo sballo dei giovani. Alcol, fiumi di alcol. Modi diversi di bere. Ma sempre solo tanto tanto tanto alcol. Uomini donne e alcol.

Ma la cosa che mi ha fatto izzare non è stato l’alcol. Ma la droga. Discoteca a Sirmione. Nel giro di dieci minuti la giornalista aveva in mano tre pasticche di ecstasy, o quello che fosse. Cuore blu. Cuore del cazzo. Cuore di morte. Cuore che magari si ferma: effetto della droga, causa della droga. Mah.

Intanto si ferma e non ti droghi più. Dieci minuti, non di più. E negli stessi dieci minuti ha scoperto chi si calava, chi vendeva e chi ha la roba migliore. Lei: una giornalista. Una ragazza normale in una serata fottutamente normale.

A questo punto mi chiedo:

  • dove sono i buttafuori
  • dove sono i titolari dei locali
  • dove sono i poliziotti anti-droga
  • dove sono i magistrati
  • dove sono i genitori a cui arriva a casa un figlio fatto
  • dove sono moglie / mariti / fidanzati che si trovano un compagno cotto
  • dove sono gli amici che non si calano

Manina sulla coscienza. Dice bene Valentina che alla fine la colpa è di chi si cala e accetta la morte. Ma non ti sembra che la colpa anche di tutti coloro che sanno perfettamente e nulla fanno? Se vedi uno incidentato a fianco della strada, magari privo di sensi, e non fai nulla si chiama omissione di soccorso. Forse anche se vedi uno che si cala è omissione di soccorso.

foto di D.Net

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