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Se fallisce il piano per salvare gli USA, fallisce anche l’Europa

Thursday, September 25th, 2008

Ieri c’è stato il discorso del presidente degli Stati Uniti d’America, George W. Bush, nelle quale ha cercato di spiegare che il piano per salvare gli dalla recessione economica non riguarda principalmente le grosse aziende, ma anche i piccoli risparmiatori, si capisce che gli americani sono in una situazione molto difficile e che ci vorrà molto tempo per uscirne.

Questo piano di salvataggio consiste di acquistare 700 miliardi di dollari di attivi ollateralizzati, non solo da in modo da ammortizzare questo “terremoto” finanziario, ma che presenta molte incognite in quanto questo piano di tale entità non è ben chiaro come viene spalmato e sicuramente ci saranno parecchi ostacoli da parte delle che pur di salvare il salvabile cercheranno di mettere i bastoni tra le ruote.

In ogni modo il crack finanziario è troppo esteso per poter essere risolto in tempi brevi e ci vorranno ancora altri miliardi di dollari per sanare le ferite causate dalla speculazione dei , il rischio è che la maggior parte della capitalizzazione americana venga venduta in mani estere, in particolare modo a quelle del Giappone e della Cina che economicamente sono messi molto meglio.

Insomma se questo piano di salvataggio andrà in malora, di conseguenza anche l’ andrà peggio e si preannuncerà uno scenario, a dir poco, catastrofico delle dimensioni di una bomba atomica, e l’unico colpevole è George W. Bush che con le sue politiche ha mandato in malora gli americani, l’unica consolazione è che non verrà rieletto, spero solo che, a questo punto, venga eletto Obama invece di Mc Cain in quanto, quest’ultimo tenderebbe a seguire le orme di Bush il che significhebbe la fine.

In un drammatico discorso alla Nazione che ha pronunciato ieri notte dalla Casa Bianca, il Presidente degli Stati Uniti George W. Bush ha descritto un quadro economico catastrofico per il Paese se il pacchetto di salvataggio da 700 miliardi di dollari non sara’ approvato al piu’ presto dal Congresso. Il discorso aveva un obiettivo preciso. Convincere milioni di americani lontani dalle grandi metropoli, che guardano con sospetto Washington e i politici, che il piano di aiuti per il sistema finanziario in discussione al Congresso non e’ stato ideato per salvare ricchi banchieri e Wall Street, ma l’ del Paese

Via ilsole24ore

Usa internet per gestire il tuo conto corrente e risparmi parecchio.

Wednesday, September 3rd, 2008

In questo momento il potere delle è aumentato notevolmente e la gestione di un conto corrente può diventare oneroso alla fine e poi se ci mettiamo di mezzo anche il da pagare ecco che le spese diventano isostenibili, però ci sono degli accorgimenti per far “dimagrire” i costi di gestione del proprio conto corrente e per abbatterli bisogna usare .

Qualsiasi operazione effettuata su verrà a costare molto meno che in uno sportello bancario, se si vuole fare un bonifico su costerà poco o nulla, l’estratto conto potrete guardarlo online e stamparlo, le bollette potete pagarle online oppure sottoscrivre un pagamento automatico.

Recapitolando possiamo dire che la gestione del proprio conto corrente su permetterà di risparmiare almeno il 40% sulle spese di gestione e in più si risparmia parecchio tempo!

Però devo dire che queste operazioni richiedono la massima attenzione, dovete sempre controllare che il vostro computer non abbia virus che potrebbe catturare le vostre informazioni e valutare che che ci sia SEMPRE il certificato di protezione aggiornato.

Sono molte le voci che fanno lievitare, anche di alcune decine di euro, le spese di gestione del conto corrente. Spesso, però, secondo un’inchiesta di Radiocor, bastano alcuni piccoli accorgimenti per abbattere i costi del proprio conto fino al 40%. La strada più pratica e veloce per sgonfiare i costi di gestione è .

Via ilgiornale

Il business del fotovoltaico

Wednesday, September 3rd, 2008

Sempre più si sente il bisogno di sfruttare queste famose fonti rinnovabili per far del bene all’ambiente, ma non solo, anche per il nostro portafoglio.

Soltanto qualche anno fa gli impianti fotovoltaici avevano costi improponibili, oggi invece i costi sono sostenibili e corroborati da un ritorno non indifferente, energia gratuita e rivendibile.
Questo infatti è il punto più interessante, il consumo gratuito è certo un incentivo ma nelle menti degli italiani c’è sempre il pungolo del guadagno ed cecco che da circa 3 anni è diventato possibile guadagnare con la propria energia prodotta infatti il 5 Agosto 2005 è stato pubblicato sulla gazzetta ufficiale n. 181 il programma conto energia, con questo provvedimento è ora possibile vendere l’energia elettrica da impianti fotovoltaici direttamente al gestore GRTN. Ammesso e non concesso che l’impianto sia abbastanza prestante da fornire dei momenti di esubero di produzione. Momenti in cui la produzione di energia è superiore a quella consumata.

Ovviamente i costi di costruzione di un impianto fotovoltaico non sono esigui, per questo famiglie ed imprese chiedono sempre più spesso alle un appoggio finanziario per l’installazione dell’impianto e le hanno fiutato il business promuovendo e publicizzando pacchetti finanziari adatti al prodotto.

È nato perfino un premio per l’ecobanca più brava, il Green Globe Banking Award vinto quest’anno da Intesa Sanpaolo.

Ed ecco che sono nati proprio come i funghi i vari pacchetti e pacchettini o forme di finanziamento agevolato o addirittura impianti consigliati e finanziati dalla stessa banca. Ilsole24ore.com ci elenca una lista ben fornita delle banche che hanno annusato l’affare.

Fallisce la First Priority Bank

Monday, August 4th, 2008

Si allunga la lista delle fallite in seguito alla crisi del mercato immobiliare. Le autorità hanno chiuso la First Priority Bank, istituto della Florida. La Federal Deposit Insurance Corp. ha ceduto 227 milioni di dollari di depositi a SunTrust Bank. La First Priority Bank è l’ottavo istituto statunitense a fallire quest’anno.

Al 30 giugno gli asset di First Priority risultavano pari - secondo i dati della Fdic, l’ente che assicura depositi bancari per 13′000 miliardi - a 259 milioni di dollari. Al momento della chiusura, l’istituto conta su 13 milioni di depositi non assicurati.

First Priority è la prima banca a fallire in Florida dal 12 marzo 2004, quando fu costretta a chiudere i battenti la Guaranty National Bank. “E non sarà l’ultima”, sottolineano alcuni operatori. La Florida è, insieme alla California, lo stato più colpito dalla crisi del mercato immobiliare.

Le difficoltà della First Priority risalgono allo scorso anno. Per cercare di salvare e rilanciare la banca venne chiamato Kevin Hale, che cercò in primo luogo di rafforzare il capitale dell’istituto. “Venne messo in una posizione quasi impossibile per salvare la banca e, ovviamente non ha potuto farlo”, sottolinea Ken Thomas, consulente bancario di Miami.

Il 25 giugno, la Fdic aveva lanciato l’allarme, affermando che l’istituto era sotto capitalizzato: l’ente aveva concesso 30 giorni per aumentare il capitale.

Mutui: il virus USA dilaga

Wednesday, July 30th, 2008

Nonostante le assicurazioni del americano. Nonostante le rassicurazione della UE e del nostro governatore Draghi, la crisi (ex ) continua a mietere danni. Un vero virus finanziario (firus: financial virus), che pare non essere marginabile.

Secondo una recente stima del New York Times sarebbero almeno 150 gli istituti a rischio su un totale di 7.500 a livello nazionale. Una lista delle 90 più esposte era stata compilata già in primavera dalla Federal Deposit Insurance Corporation, agenzia governativa che fornisce assicurazioni sui depositi bancari. La classifica, che potrebbe essere allungata al prossimo aggiornamento in agosto, non includeva IndyMac tra gli istituti più a rischio. (via la7)

Ma è proprio la stessa banca IndyMac che nei scorsi giorni è stata protagonista di un pesante fallimento. E a seguire altri due istituti minori, che sono state inglobate in questi giorni nella Mutual of Omaha Bank.

Arriverà una ulteriore ondata di crisi anche sul mondo bancario italiano? Cosa possiamo fare affinche i nostri non schiaccino ulteriormente gli , già tartassati da ogni tipo di tassa?

foto originale by Ice Blade

Mutui sempre più cari, a giugno il tasso ha raggiunto il 5,85%

Thursday, July 17th, 2008

L’ sta facendo sempre più vittime, sta portando tutti i prezzi verso l’alto tra questi c’è anche il che si è portato al 5,85% che, tra l’altro, è riferito al mese di giugno e quindi non considera l’aumento del tasso di interesse di un quarto di punto praticato dalla , il che significherà che a luglio, i tassi aumenteranno ancora.

L’ ha voluto sottolineare che la differenza tra il tasso nominale sui e l’ è più bassa rispetto a qualche anno fa, però questa informazione serve ben poco per le famiglie che hanno stipulato un a e che vedono, di mese in mese, lievitare la rata mensile del e per ovviare a questo problema cercano di spostarsi sul fisso, ovviamente ci sono le spese di mezzo ma la sicurezza di dover pagare una rata fissa vale più di ogni altra cosa, sopratutto in questa situazione economica.

Intanto per quelli stakanovisti del variabile, attendono la lettera della loro banca con le proposte di modifica del contratto, in particolare il passaggio dal a un tasso fisso calcolato sulla media del 2006, come stabilito dall’intesa tra e il , che partirà da gennaio 2009.

In ogni modo io sono per il variabile, perchè so che dal 2009 tutto si stabilizzerà.

L’ colpisce duramente i -people italiani. In giugno, cioè già prima del rialzo al 4,25% dei tassi ufficiali da parte della Banca centrale europea, il tasso sui prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni era arrivato al 5,85%, il massimo dall’agosto del 2002.

via ilgiornale

A scuola per sopravvivere

Wednesday, July 9th, 2008

Vi hanno mai dato del “pigmeo”? Vi siete mai sentiti infinitesimali per questo?
I Pigmei abitano nella foresta tropicale, in armonia con l’ecosistema, sono bravi cacciatori e pescatori, hanno una dieta integrata con la raccolta di miele e di piante spontanee che abbondano nella foresta in cui vivono e di cui conoscono ogni specie vivente. La distruzione dell’ecosistema forestale li sta fortemente penalizzando e molti abbandonano la foresta per trasferirsi nei villaggi ai margini della foresta; qui l’integrazione con i Bantu è difficile perché questi li sfruttano e li considerano inferiori. Una dimostrazione, questa, che la discriminazione non ha latitudine.
Abituati a sostenersi in prevalenza con caccia e pesca, ora i Pigmei subiscono crisi alimentari frequenti. I Pigmei sono inoltre in pericolo di sterminio culturale.
Ora, grazie a Cesvi e Credito Bergamasco è partito un progetto di sostegno di questa etnia, chiamato “Progetto Pigmei - A scuola di diritti umani”. Il fine è sostenere la scolarizzazione dei pigmei del Congo orientale, ma anche diffondere nella nostra società un insegnamento che abbimo scordato, ovvero che questi uomini “ piccoli” hanno un grande insegnamento: l’equilibrio tra uomo e natura è tenue ma basilare.
Lo slogan della campagna è “Non mandarci cibo. Mandaci a scuola”, ovvero non contributi assistenziali ma sostegno perché i Pigmei possano rendersi autosufficienti e protagonisti del proprio sviluppo, puntando sulla formazione delle nuove generazioni.
Il Cesvi ristrutturerà una struttura scolastica in cui sarà inserita una scuola tecnica per i Pigmei ma dove potranno studiare ragazzi di tutte le etnie congolesi, per favorire la vicendevole conoscenza e la convivenza. La scuola avrà un dormitorio, una mensa e un laboratorio. Saranno gli stessi pigmei ad insegnare ad altri pigmei e ad altre popolazioni.
L’appoggio del Credito Bergamasco è stato fondamentale per lo start-up di questo progetto, grazie ad un’iniziale erogazione liberale. A questi si sono aggiunti circa 54.000 euro raccolti attraverso la devoluzione da parte del Creberg di 10 centesimi per ogni acquisto effettuato dai clienti della Banca con carte di credito emesse dall’Istituto, senza alcun aggravio per i clienti stessi. L’Istituto bancario ha deciso di aggiungere un ulteriore contributo di 50.000 euro portando il bilancio totale, a 6 mesi dall’inizio della raccolta fondi, a 140.000 euro.
Questo progetto sostiene l’autosufficienza dei Pigmei garantendo ; contemporaneamente insegna a noi a riflettere sul precario equilibrio tra uomo e ambiente e sull’arricchimento che deriva dal rispetto e dalla vita in comune con culture dissimili dalla nostra.
Con una visione educativa e partecipativa, il Credito Bergamasco ha deciso, non solo di finanziare la realizzazione della scuola, ma di coinvolgere clienti e dipendenti nella raccolta di fondi per l’avvio delle lezioni e la continuità del progetto.

Cesvi - che significa cooperazione e sviluppo - è un’organizzazione umanitaria indipendente, fondata il 15 Gennaio 1985 a Bergamo. E’ presente in Congo dalla fine del 2001, quando avviò un progetto nel settore sanitario per migliorare la disponibilità di medicine e la capacità di servizi, laboratori, radiologie e sale chirurgiche presso le strutture sanitarie del Nord Kivu. Attualmente Cesvi lavora in diverse aree del Paese: nel Congo Est con progetti di emergenza, nel Bas Congo con un intervento di appoggio alla giustizia e a Kinshasa per la lotta all’Aids e l’assistenza a malati e sieropositivi.

Il Congo potrebbe essere uno dei Paesi più ricchi dell’Africa grazie alle sue risorse naturali, minerarie e umane. Purtroppo una lunga crisi politica, culminata nella guerra civile del 1997/2003, ha messo il Paese in ginocchio, e solo con le elezioni del 2006 è stato possibile riprendere la difficile opera di ricostruzione. (via Cesvi)

Conviene ridurre la rata del mutuo?

Wednesday, June 25th, 2008

Hanno definito il testo dell’accordo tra Ministero dell’ e l’ (Associazione Bancaria Italiana) che riguarda i per la prima casa a stipulati prima del 29 maggio 2008, e pemette di dare fiato a quelle famiglie che non sono in grado di pagare le rate mensili troppo onerose per le loro tasche, ma è anche una arma a doppio taglio in quanto si paga di meno ma i mesi si prolungano.

In sostanza si può ridurre la rata del , ma i tempi si allungheranno con maggiori costi finali e se i tassi aumentano, aumenteranno anche i mesi da pagare, insomma questa possibilità è consigliata solo per chi non riesce a rispettare le scadenze.

Faccio un esempio di un di 100.000 euro in 30 anni stipulato a novembre 2005 con un tasso pari al 3,36% che permetteva di pagare 441,00 euro, mentre adesso si è arrivati a 578,00 euro.
Se sfrutto l’accordo, la rata passerà a 493,00 euro (85,00 euro in meno) ma invece di pagarli nei restanti 329 mesi complessivi li dovrò pagare in 408 mesi, in pratica sono 79 mesi in più per 34 anni complessivi, con un esborso finale di 13.000 euro in più.

Questo esempio deve far capire che non c’è nulla di conveniente, anzi ci guadagnano solo le .

Per una maggiore informazione relativa a questo accordo basta andare su abi .

Ecco come si fa a ridurre le rate del . Pubblichiamo il testo dell’accordo tra e , e ne sveliamo i segreti. A partire dal 1° gennaio 2008 quasi un milione e mezzo di famiglie italiane potrà pagare un po’ di meno.

Via wallstreetitalia

Record tassi interesse al 5,75% applicati sui mutui

Wednesday, June 18th, 2008

Secondo l’ (Associazione Bancaria Italiana) il tasso di interesse dei alle famiglie per l’acquisto della casa è aumentato ancora di 0,09%, arrivando a 5,75% il che significa il massimo dal 2003, questo dato sintetizza l’andamento dei tassi fissi e variabili stipulati dalle .

Questa informazione deve far capire le difficoltà delle famiglie a comprare casa, sopratutto per le giovani coppie che si devono sposare e ha causato una inversione di tendenza, adesso le famiglie preferiscono l’affitto al in attesa dei tempi migliori.

Purtroppo siamo alla mercè delle che pensano solo a spremere il cliente senza considerare che se continuano così rischiano il patatrack, bisogna andare incontro alle esigenze del cliente valutando la condizione economica in cui sta versando dopodichè valutare i pro e i contro, altrimenti con questi tassi le insolvenze saranno nell’ordine del giorno!

Record a maggio per i tassi applicati dalle sui prestiti alle famiglie per l’acquisto delle abitazioni. Secondo le stime dell’, riportate dal bollettino mesile dell’associazione bancaria italiana, il tasso è salito al 5,75% dal 5,66% di aprile superando il massimo degli ultimi cinque anni.

Via ilsole24ore

Mutui: Comune di Padova e Isvap pro cittadini

Wednesday, June 18th, 2008

Il Comune di Padova si muove nei confronti dei cittadini e delle difficoltà che il caro (carissimo) vita sta creando nei cittadini. Sigla così un accordo con le , partendo da CARIPARO e Antonveneta:

L’amministrazione comunale di Padova, su iniziativa dell’assessore al bilancio Gaetano Sirone, ha siglato, in data 28 maggio, una convenzione con Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e Banca Antonveneta per ridurre il costo dell’indebitamento e le rate che i residenti del Comune di Padova devono sostenere per contratti per l’acquisto, la costruzione o la ristrutturazione della casa. (via Adige.tv)

Alle quali in cascata seguono le altre in cordata:

Banca Etica, Carife, Banca Popolare FriulAdria, Federazione Veneta delle di Credito Cooperativo, Credito Emiliano, Banca Popolare di Vicenza, Unicredit, Banca Carige, Banca Popolare di Verona. (via Adige.tv)

I beneficiari di questa iniziativa sono i cittadini residenti nel Comune di Padova. I benefici sono più o meno quelli richiamati nei vari decreti denominati “surroga”. Ricordiamo di informarmi bene con le se avete superiori all’80% di copertura, in quanto sono praticamente sempre esclusi da questi accordi.

Nel frattempo anche l’Istituto di vigilanza delle assicurazioni private (ISVAP) cerca di aiutare i contraenti. Direttamente il Direttore Giancarlo Giannini dichiara:

i consumatori che vogliono trasferire il proprio a un’altra banca (surrogazione dell’ipoteca) o che decidono di estinguerlo in anticipo devono avere la possibilità di riottenere il premio assicurativo che hanno pagato al momento della stipula del di cui non usufruiscono perché lo rimborsano. (via altroconsumo.it)

Eliminando quindi un altro ostacolo alla portabilità dei . Ma questi aiuti verso i cittadini che hanno un che siano più samaritani, più demagogici o più approfittanti? Sicuramente i cittadini che si trovano spalle al muro vedono queste possibilità come alternative. Da pagare a caro prezzo, ma alternative.