Il dl inerente ai cosiddetti “esodati” ha preso la sua forma concreta: riguarderà ben 65mila lavoratori italiani. È quanto ha fatto sapere il titolare del dicastero del Lavoro, il ministro Fornero, alle organizzazioni sindacali in occasione di un meeting al suo ministero.

Il decreto di carattere interministeriale, che a detta degli uffici stampa dei sindacati verrà promulgato entro fine mese, ribadisce la salvaguardia degli esodati che hanno raggiunto un accordo di massima con la loro azienda e che soddisferanno i requisiti di pensionamento in base al vecchio ordinamento, sino almeno al 2013.

Elsa Fornero, interrogata a questo proposito, ha dichiarato: “Il vincolo delle risorse non può essere messo in discussione. Per coloro che non rientrano nei 65mila si vedrà. Accetto tutta l’impopolarità di un provvedimento impopolare”.

La leader della Cgil Camusso, però, non ci sta e replica che il decreto, così com’è, rimane iniquo e va sottoposto a modifiche. «Il ministro ha presentato un decreto che non va bene e che deve cambiare» sono state le parole di Camusso dopo aver partecipato al tavolo sugli esodati, ove ha precisato che le mobilitazioni dei sindacati non si fermeranno.

Fornero in questi prossimi giorni tornerà a discutere con le sigle sindacali su tale questione. Queste ultime chiedono con sempre maggiore insistenza al governo Monti di “trovare i soldi” con cui proteggere non parte, ma tutti i 65mila esodati dall’impennata dell’età di pensionamento (e non solo).

Il decreto così non va bene. Crea disparità. Non ci possono non dare risposte”.  Per il leader Camusso il percorso da prendere è quello delle soluzioni previdenziali: “Non va bene perché lascia fuori molte persone che rischiano di rimanere senza lavoro e senza pensione. Per queste non è pensabile un percorso di allungamento degli ammortizzatori sociali ma solo una funzione previdenziale. Non abbiamo parlato di estensione degli ammortizzatori perché non è questa la strada”.

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