Questo è il secondo trimestre che la crescita congiunturale registra una fase negativa e questo di fatto porta l’Italia alla cosidetta recessione tecnica. Il PIL è calato del 0.7% rispetto al trimestre precedente. Questo rappresenta il primo calo dal 2009, praticamente l’inizio della crisi. Il 2012 doveve essere l’anno della rinascita, invece l’economia italiana stenta a decollare, ci sono meno ordini, la crescita è pari allo zero. La manovra di Monti, serviva solo a sfoltire un pò il debito pubblico, ma questi dati portano il debito pubblico ad aumentare. Purtroppo la manovra che doveva spingere la crescita, sottoforma di liberalizzazioni e agevolazioni non serve a nulla. Se non trovano subito il sistema per far ripartire l’Italia, è possibile che Mario Monti metta in cantiere una seconda manovra “succhia sangue”.
Via corriere
Ormai non c’è più scampo per i furbetti, l’agenzia delle entrate ha cominciato ad affiliare i coltelli. Ci saranno sempre più controlli a sorpresa, sia nelle località turistiche, sia in strada. I poliziotti, vigili e finanzieri, stanno cercando di fermare, in strada, sempre più macchine di lusso, in maniera da capire se il proprietario abbia pagato le tasse o se è il classico furbetto. Purtroppo c’è anche il roverscio della medaglia, i pochi ricchi onesti, con la Maserati o Porsche, vengono fermati e trattati come evasori. In ogni modo per eliminare il “problema” del fisco, i ricchi furbetti, hanno deciso di vendere la loro supercar per una più “piccola” ovviamente BMW o Mercedes, n questo modo dovrebbero scampare ai controlli. Però c’è anche un altro fattore, si tratta del superbollo, piuttosto che pagare questo balzello, preferiscono prendere una auto meno potente. Tutto questo ha generato un sistema che di fatto ha fatto svalutare del 50% tutte le macchine di grossa cilindrata a tutto svantaggio per i concessionari di auto di lusso.
Via corriere
Le parole del premier italiano, Mario Monti, in merito alla monotonia del posto fisso, ha generato un vespaio di polemiche ovunque. Facebook, twitter, e vari social network sono pieni di commenti negativi nei confronti di Monti. La risposta più frequente è che se non hai il posto fisso, difficilmente le banche possono erogare il mutuo. Ci sono anche perecchi casi di persone che hanno cambiato 10 volte il posto di lavoro, in varie città, ma in tutti i casi lo stipendio non era monotono ma deprimente. Monti ha sbagliato a generalizzare il discorso, c’è chi prende 30.000 euro al mese e cambia lavoro per prendere ancora più soldi, mentre il precario cambia lavoro perchè il contratto è a termine, ma non sempre trova un altro lavoro e lo stipendio non è mai lo stesso, anzi è umiliante. Io cambierei volentieri lavoro se qualcuno mi offrisse di più di quello che prendo adesso, altrimenti resto al mio posto, perchè ho un mutuo da pagare. Gli istituti di credito guardano quanto prendi e se hai un contratto a tempo indeterminato e basta.
Via corriere
Da quest’anno, viene introdotta, a livello sperimentale, l’imposta municipale propria IMP, che verrà applicata in tutti i Comuni Italiani fino al 2014; dal 2015 entrerà a regime, diventando la vera e propria Imposta municipale unica IMU. Qui di seguito le istruzioni su come calcolare l’Imposta Muncipale Unica:
Il presupposto dell’imposizione è il possesso di immobili, così come definiti dall’art. 2 del D.Lgs. n.504/92, compresa l’abitazione principale e le sue pertinenze. La base imponibile dell’imposta è costituita dal valore catastale rivalutato in base alle categorie catastali.
Il valore dei fabbricati è costituito da quello ottenuto applicando all’ammontare delle rendite risultanti in catasto al 1° gennaio dell’anno di imposizione, rivalutato del 5%, i seguenti moltiplicatori:
Per quanto riguarda il valore dei terreni, questo è costituito da quello ottenuto applicando al reddito dominicale risultante in catasto al 1° gennaio dell’anno di imposizione, rivalutato del 25%, un moltiplicatore pari a 130. Per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali il moltiplicatore è pari a 110.
Dopo aver calcolato il valore bisogna moltipicarlo alle tipologia di aliquote, qui elencate:
Le agevolazioni sono ben poche e riguardano tutti i cittadini italiani possessori di immobili adibiti ad abitazione principale, dove possono essere detratti € 200. Tale detrazione può essere maggiorata di € 50 per ciascun figlio di età non superiore a ventisei anni, purché dimorante abitualmente e residente anagraficamente. L’importo complessivo della maggiorazione, al netto della detrazione di base, non può superare l’importo massimo di € 400.
Per quanto concerne le modalità di versamento IMU, il primo versamento dovrà avvenire entro il 18 giugno 2012.
Il presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, ha deciso di lasciare i tassi di interesse al 1,00%. Quindi non ci sono state delle sorprese che molti si aspettavano, Draghi ha preferito fermarsi ed ascoltare i mercati. L’Eurozona è quasi in recessione, ma il problema maggiore riguarda l’inflazione che si assesta al 2,8%, per cui non era conveniente tagliare ancora i tassi. Però se l’inflazione tenderà a scendere ancora, è probabile che possa tagliare i tassi di un quarto di punto, ma questa situazione economica non ci permette di fare delle valutazioni certe. In ogni modo devo dire che se ci fosse stato ancora Trichet al posto di Draghi, sicuramente i tassi sarebbero ben superiori.
Via ilsole24ore
Questa crisi economia sta mettendo a dura prova l’Europa, e si prevede che alcune nazioni Euro, come Italia e Spagna potrebbero subire il taglio rating da parte di Fitch. Attualmente l’Italia ha rating A+, ma per la Fitch non è bene assicurata sulla crisi di liquidità per questo potrebbe subire il declassamanto dopo la revisione. Per quanto riguarda la Francia e la Germania non subiranno variazioni, anche se i Francesi hanno un outlook negativo, questa non presenta preoccupazioni in quanto il trend economico sta crescendo. Dopo il taglio rating attuato nella fine del 2011 da parte di Standard & Poor’s e di Moody’s, mancava anche quello di Fitch, per questo non ci sorprende. Purtroppo l’Italia è in una fase di non crescita, mancano le riforme vere e sostanziali che possano far ripartire l’economia italiana.
Via ansa
Spesso come condizione per l’accettazione del mutuo per la casa viene richiesta l’apertura di un conto corrente presso la stessa banca. Se è vero che in alcuni casi si tratta di un’imposizione, è vero anche che per il cliente è possibile sfruttare questa condizione a suo vantaggio. Di solito infatti sono previsti benefici economici, cioè rate più basse, per chi sceglie l’accoppiata conto e mutuo nella stessa banca. Ma cosa succede se decidiamo di cambiare?
CAMBIARE IL CONTO CORRENTE E TRASFERIRE IL MUTUO
La cosa più importante da sapere prima di aprire un conto corrente e un mutuo è se il conto corrente deve essere mantenuto aperto per l’intera durata del mutuo. Nella maggior parte dei casi è così. In alcuni casi invece è possibile cambiare il conto corrente e mantenere il mutuo. Oppure, se non si può fare altrimenti, si può scegliere di trasferire entrambi, in tempi piuttosto veloci, grazie a una procedura completamente gratuita. O almeno così prevede la legge, ma non sempre è così semplice.
Mettiamo ad esempio che non siamo più soddisfatti del nostro conto corrente - e del mutuo ad esso collegato - e di conseguenza abbiamo deciso di cambiare banca perché ne abbiamo trovato un’altra che offre un tasso migliore o perchè utilizzando comparatori come conticorrenti.net abbiamo scoperto un conto più conveniente per le nostre esigenze. La richiesta del trasferimento dev’essere presentata alla nuova banca: a loro spetterà il compito di portare avanti la procedura entro i 30 giorni, in modo che il cliente non perda nemmeno un centesimo. Spesso però sono proprio le banche a mettere degli ostacoli o a lasciare a carico del cliente spese non previste.
Il consiglio, come spesso accade in finanza, è dunque di informarsi prima, presso l’agenzia, di quelle che sono le condizioni che legano il mutuo al conto corrente.
Attualmente è in vigore la legge regionale, la 104 che vale solo in Sicilia, che permette ai dipendenti regionali di lasciare il proprio lavoro con soli 25 anni di contributi, solo per gli uomini e 20 anni solo per le donne. La pensione che riceveranno sarà quasi pari all’ultimo stipendio ricevuto. Questa ultima manovra di Monti, ha fatto si che questa legge dovesse essere eliminata al più presto. La commissione Bilancio dovrebbe approvare, oggi, na norma che di fatto blocca questa vergognosa legge. Adesso ci sono parecchi dipendenti della regione Sicilia che stanno cercando di “salvarsi” dalla manovra Mario Monti, mettendosi a “riposo” al più presto con una pensione molto conveniente! Ad oggi nel 2011 sono già andati in pensione ben 275 dipendenti grazie a questa legge 104 e l’anno deve ancora terminare. Bisogna anche tenere conto che anche diversi politici hanno seguito il “buon esempio”usufruendo questa benedetta legge.
Via repubblica
Quali sono le parole più sentite in questi ultimi giorni? Crisi crisi crisi. Dal pensare ai monti in questo dicembre temo l’incubo sia quello di pensare a Monti e alla sua dura (e necessaria?) manovra econo-correttiva. Sull’onda di questa traballante situazione finanziaria anche gli amici di Ricette 2.0 hanno provato ad assaggiare la situazione ponendo una domanda su Facebook su come i lettori avrebbero passato il capodanno 2012.
Le risposte non sono ancora molte ma già la scelta di molti di passare l’ultima festa dell’anno tra le mura casalinghe la dice lunga su come le abitudini italiane settimanabiancate per tanti sono un retaggio del passato: purtroppo! Anche il Corriere della Sera ha parlato di questo argomento con allarmanti dati:
Sempre secondo l’articolo la cena al ristorante avrebbe un costo medio di circa €145,50. Ma il capodanno IN come sarà? Cosa faranno o VIP del capodanno milanese? Siamo andati a spulciare qualche proposta sul sito Capodanno a Milano e sicuramente le offerte di qualità non mancano: dalla finta spiaggia alla super cena di pesce, dal DJ set aggressivo per arrivare alla cucina creativa o esotica tra Thailandia e Giappone. I prezzi? Beh si fa dal centone in su… la scelta è ampia, ma non per tutti!
Questa crisi finanziaria sta mettendo in ginocchio molte famiglie, non metto in discussione la manovra di Monti, ma bensì i governi precedenti. Purtroppo 20 anni di malgoverno e pochissime (pe non dire nulle) riforme, hanno generato questa situazione. Adesso che siamo in pieno clima natalizio, le spese da fronteggiore sono moltepici, dai regali, alle cene sia di Natale, sia di capodanno, i vestiti, nuovi elettrodomestici, etc. Sempre più italiani, per coprire queste spese, ricorrono al prestito che varia dai 2.000 ai 20.000 euro, che servono proprio per stare un pò tranquilli. Premesso che stiamo parlando di famiglie agiate, con un buon lavoro e con pochi problemi. Mentre per quelle famiglie, con parecchi problemi economici derivanti dalla cassa integrazione, perdita del lavoro, divorzio, e quant’altro, non festeggieranno il Natale come vorrebbero, anzi sono costretti a stare a casa e spendere solo l’essenziale per tirare avanti e sperare nel miracolo. Senza considerare gli anziani, che sono un capitolo a parte, devono cercare di sopravvivere con la pensione minima e spesso vanno a mangiare dalla Caritas.
Via ansa