L’economia americana accusa una brusca frenata e vede sempre più nitido all’orizzonte lo spettro della recessione. E la Federal Reserve ha tagliato di mezzo punto percentuale il tasso di riferimento degli Stati Uniti, quello sui Fed Fund, portandolo al 3%: ora il divario fra il costo del denaro negli Usa e quello in Eurolandia è salito a un punto.

Tagliando a sorpresa il tasso sui Fed Funds di 75 centesimi lo scorso martedì, la Federal Reserve aveva segnalato ulteriori significativi rischi per la crescita, spingendo i mercati a scommettere su un nuovo allentamento di mezzo punto percentuale

La Fed sta cercando di evitare una situazione critica: negli Stati Uniti una larga fetta dei mutui a tasso variabile rimoduleranno le rate nel primo semestre dell’anno per adeguarle al nuovo livello dei tassi. L’istituto agisce così per dare un aiuto concreto alle famiglie e ai mutuatari che rischiano di perdere le proprie case.

Più rilevante è che la Fed abbia lasciato intendere che quella di ieri sera non sarà l’ultimo taglio, e che anzi lo stesso tipo di operazione potrebbe essere ripetuta a breve scadenza.

Adesso la situazione economica europea potrebbe volgersi al meglio con il taglio dei tassi di interesse da parte delle BCE, in sostanza Trichet dovrebbe seguire l’esempio del suo collega di oltreoceano e tagliare entro il prossimo mese almeno di un quarto di punto in modo da ridare fiato alle famiglie indebitate a causa del mutuo e quindi risollevare l’economia.

“In sintonia con l’attesa prevalente sui mercati la Federal Reserve ha deciso una riduzione di mezzo punto del tasso di riferimento Usa, portandolo al 3,00%. “

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