Sembra di essere tornati al tempi del medioevo dove c’èrano tasse di qualsiasi tipo anche per fare i propri bisogni, adesso che siamo in piena crisi e i comuni senza l’ici, devono inventarsi delle tasse per rimpolpare le casse del comune, come nel caso del comune di Ravenna dove l’ente pubblico territoriale, ATO, ha deciso di creare un balzello sull’acqua piovana in quanto i costi per lo smaltimento delle acque piovane, devono essere compresi nella tariffa del servizio idrico, insomma una vera tassa sulla pioggia e se più piove, più salata sarà la tassa.

Ovviamente è soppraggiunto l’unione consumatori per protestare contro questa tassa assurda che non ha senso, in quanto i costi di questo tipo possono essere recuperati sulla fiscalità generale e non tamite tassa, è come se l’energia elettrica dei lampioni la pagassero i cittadini tramite bolletta, il che è fuori luogo.

In ogni modo spero che questa tassa sulla pioggia venga eliminata altrimenti tutti i comuni d’Italia seguiranno questo esempio e noi cittadini siamo già stufi di pagare balzelli e in più con questa crisi economica facciamo già fatica a vivere fino a fine mese.

Con la bolletta. Un temporale, in media, incide quasi per il tre per cento sulla tariffa dell’acqua potabile stabilita per ogni utente. La pioggia si paga non solo a Ravenna, ma anche in tutti i comuni della provincia. E non si tratta di uno scherzo.

Via repubblica

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