Pur comprendendo che le notizie durano più o meno un paio di giorni, dopodiché, nonostante indignazione, contrarietà e quant’altro, tutti, o quasi ci si dimentica, vorrei approfondire il discorso delle ronde.

La domanda da porre è: perché si è arrivati alle ronde? La risposta che i favorevoli danno è che ormai non si è più sicuri neanche a casa propria e, purtroppo, difficilmente gli si può dar torto.

La seconda domanda è: sono necessarie? Qui cominciano i problemi perché possiamo istituire qualsiasi tipo di ronda anche a livello condominiale ma, a parer mio, fino a quando la giustizia in questo Paese non farà nuovamente il suo ingresso, nulla cambierà.

Perché i delinquenti di altri paesi vengono dalle nostre parti? Parchè sanno che spesso, in Italia, la si fa franca, che vige un ipergarantismo peloso che permette a chiunque abbia commesso qualsiasi tipo di reato, di chiudere i conti in poco tempo.

E le forze dell’ordine? Qui sta un altro problema: come documentato in un vecchio post, (vedi qui), l’Italia è il paese con il maggior numero di addetti alla sicurezza per cittadino se confrontato con qualsiasi Altro membro dell’Eu.

Dove sono tutti questi poliziotti, finanzieri, carabinieri e via dicendo?

Quando si tratta delle stragi del sabato sera ci si lamenta che non ci sono i controlli; adesso va di moda l’emergenza sicurezza, (di moda si tratta perché se i giornali non ne parlano più, in molti si dimenticheranno di essere insicuri), e si deve ricorrere alle ronde perché le forze dell’ordine non sono sufficienti…Come la mettiamo?

Forse, obbiettivamente, (il più obbiettivamente possibile), solo due, e grandi sono i problemi da risolvere: la lentezza della giustizia, (e non le intercettazioni), e il far fare alle forze dell’ordine il loro mestiere cercando di comprendere come mai sono così tanti, quelli costretti a mansioni amministrative, (o giù di li).

Concludendo, appartengo a coloro i quali pensano che le ronde siano solo un arnese pubblicitario per dare soddisfazione alle camice verdi e a quei pochi illusi che credono, passeggiando per le strade, di poter risolvere qualcosa.

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