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October 2nd, 2008 - 14:35

Se la scuola è in crisi anche i genitori sono responsabili.

Articolo scritto da Riccardo Lodi


Si è discusso e si discute parecchio riguardo le modifiche che il Ministro Gelmini cerca di apportare al mondo scolastico italiano: i tagli agli insegnanti, il ritorno al grembiule ed il voto in condotta.

Non entro nel merito perché sono fra coloro i quali pensano che questi interventi siano abbastanza di facciata, (a parte i tagli: doverosi), in quanto , ciò che servirebbe realmente sarebbe la possibilità di scelta, da parte delle famiglie, del tipo di educazione per i figli quindi, di una reale concorrenza fra gli istituti liberi di insegnare ciò che più gli piace e nella maniera che gli aggrada contando sul favore o meno delle famiglie le quali decideranno del successo o meno di un istituto, (forse ho brutalizzato il concetto ma il succo è questo)

Ciò che mi preme sottolineare è l’atteggiamento che, da un po’ di anni a questa parte, hanno i genitori nei confronti dei figli.

Un’ episodio in particolare mi ha colpito e sarebbe la devastazione accorsa, nel mese di agosto, ad una scuola divenuta sede dell’Associazione Genitori di Spotorno.

Una bella mattina questi genitori, hanno ritrovato la loro sede divelta con suppellettili distrutti, scritte sui muri: insomma una vera e propria devastazione.

Intervengono i Carabinieri e cosa ti scoprono? Che i vandali sono cinque ragazzi fra i 12 ed i 15 anni figli di quelli stessi genitori membri dell’associazione.

Risultato: I Carabinieri avvisano gli adulti di quanto hanno scoperto tramite prove documentate ed i genitori rifiutano queste conclusioni in quanto, secondo loro: “I nostri figli non hanno fatto quello scempio. Li conosciamo bene, di sicuro meglio di voi”.

Cosa dire? Comprendendo lo smarrimento colpirebbe chiunque venisse a scoprire cosa ha combinato il figlio, è la pervicacia con cui ci si ostina, non solo in quel frangente, a rifiutare che i propri figli possano essere meno che bambini/ragazzi modello.

Come fa una scuola qualsiasi ad interfacciarsi con genitori che rifiutano la possibile maleducazione, inconcludenza e/o svogliatezza del figlio? Secondo me, possiamo riformare quanto si vuole ma senza l’apporto dei genitori, difficilmente potremo migliorare la situazione.

Non si tratta di prendere atto di avere dei figli teppisti, si tratta semplicemente di riconoscere che i nostri figli sono come siamo stati noi, i nostri padri e i nostri nonni i quali, per chi l’avesse dimenticato, andavano in giro con la fionda a rompere lampioni: oggi verrebbero perseguiti penalmente demandando l’educazione ad un’agenzia altra, ieri venivano presi a schiaffoni.

 

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