Ci risiamo, il petrolio è ritornato a fare la voce grossa riportando a 100 dollari a barile, certo che dietro a tutto questo c’è la speculazione di quelli che ci guadagnano con queste cifre.

Questa situazione arriva in un momento molto delicato per gli USA e per l’europa, come sappiamo in America è in atto una recessione e l’aumento del greggio può solo peggiorare le cose, così come in europa dove l’inflazione sta facendo dei passi da gigante.

Ovvio che se il petrolio tenderà ad aumentare ancora di più, l’inflazione lo seguirà di pari passo con il rischio che i prezzi della materia prima possano aumentare ancora con la conseguenza finale di rallentare l’economia europea con il rischio, poi, che la BCE aumenti i tassi di interesse, per contrastare l’inflazione.

Insomma alla base di tutto c’è questo aumento incontrollato del greggio che di fatto che generato, subito, l’aumento della benzina portandolo a quota 1,400 euro al litro il che significa che, se continua così, il portafoglio degli italiani diventerà sempre più magro a meno che il govero tolga qualche accise nel prezzo della benzina, ma questa è pura utopia!

Il petrolio vola a 100 dollari al barile al mercato di New York, sfiorando il record di 100,09 dollari toccato a gennaio.

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Cresce il prezzo dei carburanti con Agip che tira la volata aumentando da oggi il prezzo della benzina a 1,399 euro al litro e la rivale Esso che si prepara a rilanciare da domani, sfondando la barriera di 1,4, secondo quanto riferito dalla Federazione dei gestori degli impianti di carburanti ed affini. “La Esso modificherà i suoi listini portando a 1,405 euro al litro il prezzo della benzina e a 1,328 quello del gasolio”.

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