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Archive for the ‘finanza’ Category

L’incubo subprime è prossimo anche in intalia?

Saturday, November 19th, 2011

Banca d’Italia ci annuncia in modo molto preccupante alcune percentuali sulle sofferenze in aumento nelle banche italiane. Abbiamo avuto un aumento del 40% delle sofferenze bancarie, soprattutto per le aziende ma anche in buona parte per le famiglie.

Questa percentuale è una riprova di una lunga crisi che gravita proprio sopra l’Italia e gli italiani.

Sembra dai dati di Banca d’Italia che in un anno i prestiti la cui riscossione non è certa sarebbero saliti del 39,9%, con quasi 30 miliardi di euro in più. La cifra è passata dai 72,9 miliardi di settembre 2010 ai 102 miliardi di settembre 2011.  Il peso più consistente risulta a carico delle imprese, ma sono in evidente difficoltà anche le famiglie.

Si teme purtroppo però che la mancata riscossione riguardi anche qualche “allegra” erogazione del credito da parte di alcuni istituti, la qual cosa ci ricorda molto da vicino la recente crisi americana dei mutui subprime. Sarebbe uno scenario davvero terribile per l’italia in questo preciso momento dove è sottoposta a uno stretto controllo da parte dell’Unione Europea.

Si tratta di “prestiti che devono essere iscritti quasi totalmente a perdite nei bilanci delle banche”, aggiunge l’Adusbef che chiede un monitoraggio (e sanzioni) sulle “sofferenze bancarie derivanti da erogazioni ed affidamenti deliberati fuori dai criteri prudenziali sulle meritorietà del credito ad alcuni grandi gruppi industriali, da tempo decotti ma tenuti in vita da robuste iniezioni di denaro, mediante fidi incautamente rinnovati, se non aumentati”.
Via TGCOM

Il piano segreto della Germania

Friday, November 18th, 2011

Il quotidiano britannico The Daily Telegraph, forte di un documento di sei pagine scritto dal ministero degli Esteri tedesco, fa breccia nei nostri pensieri supponendo una sorta di cospirazione della Germania nei confronti dei paesi in crisi o in grave difficoltà.

Il piano segreto sarebbe quello di creare un Fondo monetario europeo che fosse in grado di aiutare gli stati in sofferenza in questo preciso momento storico, questo aiuto ridurrebbe la sovranità economica e di bilancio.

Un fondo monetario creato dalla Germania  permetterebbe a quest’ultima di avere il controllo dell’economia dei paesi che hanno avuto accesso al fondo, una sorta di gestione controllata della loro economia.

Il domento che cita The Daily Telegraph s’intitola “Il futuro dell’Unione europea: i necessari miglioramenti di integrazione politica per la creazione di un’unione di stabilità”

 

“Il dibattito sulle modalità di un’unione politica europea deve iniziare non appena si è tracciata la strada per procedere verso un’unione
della stabilità”, afferma il paper secondo il quotidiano britannico. Il quale sottolinea il timore, specie di Londra, che la posizione tedesca apra la strada sia a una possibilità di default dei paesi in crisi di debito sovrano, sia - con le proposte modifiche ai trattati e la devoluzione di sovranità nazionale all’Europa - alla creazione di un superStato europeo.
Fonte Repubblica

Le notizie molto preoccupanti del quotidiano britannico, che gridano “al complotto”, arrivano proprio in un momento così delicato per l’europa e non solo, lo stesso regno unito è impegnato in germania con la cancelliera Merkel in una discussione sul futuro monetario e politico dell’Europa. Il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble dichiara addirittura che presto il Regno Unito abbandonerà la sterlina e si unirà all’euro.

Aggiornamento:

Piccolo estratto del post del quotidiano britannico

The Prime Minister is increasingly exasperated that Germany refuses to provide more financial help for Italy and other struggling countries amid concerns that the crisis is having a “chilling effect” on the British economy. Mrs Merkel yesterday said she expected Mr Cameron to “examine a stronger involvement with other countries” once the eurozone crisis had been resolved.
Fonte Telegraph

Democrazia popolare - la rivoluzione islandese

Friday, November 4th, 2011

Conosciamo ormai tutti l’Islanda, questo mini paese molto attivo geologicamente e finanziariamente, tristemente noto negli ultimi anni per il crack finanziario del 2008 e per l’eruzione del vulcano dal nome inpronunciabile (Eyjafjallajokul) del 2010.

300.000 abitanti hanno deciso di far dimettere il governo, di arrestare i responsabili del crack finanziario e di eleggere una donna che si prefigge di chiedere al popolo se vuole o meno pagare 100 euro al mese per 15 anni in modo da poter rientrare dal debito contratto fino al 2008 con Olanda ed Inghilterra. Questa piccola isola/nazione ha avuto il coraggio di rischiare di diventare la Cuba del nord!

Certo loro sono poche centinaia di migliaia, ma stanno riscrivendo la loro costituzione nella loro difficilissima lingua e la stanno riscrivendo le persone normali, non ammanicati politici/finanzieri/tramacioni.

Volete davvero sapere se è possibile avere una democrazia popolare?
Se è possibile che un popolo non paghi i debiti fatti da altri?
Se fosse davvero possibile… riuscirà l’Italia a fare quello che deve?

Cercate Rivoluzione Islandese su Google i media non se ne occupano ma internet è sempre molto più aggiornato di TV e Giornali.

Sarà mai possibile per noi italiani mangia pizza pasta mandolino uscire da questa crisi?

Tagli e contro tagli degli stipendi della casta

Thursday, October 20th, 2011

Lo scorso anno un decreto tagliava gli stipendi pubblici superiori a 90 mila euro a partire da Gennaio 2011 a Dicembre 2013.
Il decreto legge 78 del 2010, che conteneva misure di “stabilizzazione finanziaria”, prevedeva che dal primo gennaio 2011 al 31 dicembre 2013 le retribuzioni dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni superiori a 90.000 euro lordi annui fossero ridotti del 5 per cento per la parte oltre il “tetto”, e del 10 per cento per la parte superiore ai 150 mila euro.

Tutto bene fin qui ma mai fidarsi, il dicastero dell’economia comunica in una circolare (la n. 150 del 11 Ottobre 2011)  che l’importo trattenuto durante l’anno verrà rimborsato nello stipendio di Novembre 2011.

Una sorta di accantonamento “li abbiamo messi via per voi e vicino alle feste di fine d’anno ve li restituiamo”

La casta, ministri, viceministri e sottosegretari compresi,  può stare tranquilla passerà una fine d’anno agiata, buon natale a tutti.

Fonte ItaliaOggi

Tasso EURIBOR aggiornato 21 Giugno 2011

Wednesday, June 22nd, 2011

Il tasso euribor a 3 mesi, che le banche utilizzano come tasso di riferimento, è in continua crescita, ad ottobre scorso si attestava all’uno percento, ad oggi lo vediamo arrivare a 1,54%. Il problema emergerà in maniera sostanziale quando l’euribor raggiungerà il 2%-3% e parecchie famiglie non saranno più in grado di pagare il mutuo con il conseguente aumento di case in vendita.

Euribor 1 mese   1,34%
Euribor 3 mesi   1,54%
Euribor 6 mesi   1,79%
Media Euribor 1 mese   1,26%
Media Euribor 3 mesi   1,44%
Media Euribor 6 mesi                                 1,73%

Se volete sapere di più sui vari tipi di EURIBOR click qui

The Daily Forex - CadJpy

Thursday, November 11th, 2010

Analisi tecnica ed outlook a lungo termine per il cross in questione.

Minimo background di analisi fondamentale.
I conti e l’economia del governo canadese sono buoni, il lavoro non manca e la politica di gestione del paese e’ precisa e attenta.  Il dollaro canadese e’ una valuta da commodities, sicuramente legata ad oscillazioni, ma favorita in periodo di propensione al rischio.

Per quanto riguarda il Giappone, invece, i problemi economici non mancano.
Primo fra tutti, lo Yen, la moneta giapponese ha sofferto troppo di un massiccio apprezzamento; perche’ molto apprezzata come “bene rifugio”, quindi comprata pesantemente da tutti (traders, banche istituzioni) in questi ultimi  anni nei periodi di avversione al rischio.
Conseguenze per i nipponici:  negative, molto negative.
Perche’ il Giappone e’ un paese che basa la propria economia sull’export, quindi una valuta di casa troppo “cara” limita gli affari.  Semplice no?
Non e’ un segreto percio’, che la BoJ, Bank of Japan attui una politica di deprezzamento nei confronti della valuta madre, acquistando notevoli quantita’ di monete estere a discapito del “povero” Yen.

Perche’ non approffittarne quindi ?
Ho scelto il “Canadian Dollar” perche’, come si puo’ vedere dal grafico, e’ stato testato 2 volte il minimo del Giugno 2009 , di 78.5, con esito negativo: senza rottura. Successivamente, periodo di accumulo , sempre nei livelli del minimo e partenza verso l’alto.

Outlook di lungo termine : buy con target 95 , stop loss a 77.

Usate sempre gli stop-loss e rischiate solo quello che potete permettervi.
Trade safe.
Chris

Avviso sui rischi: Il Forex e i CFD sono prodotti con leva che comportano un alto livello di rischio e potrebbero non essere adatti a tutti gli investitori. Non si deve rischiare più di quanto si è disposti a perdere. Prima di iniziare a fare è importante assicurarsi di aver ben capito i rischi connessi a questa attività, tenendo sempre presente il proprio livello di esperienza in questo campo. Se fosse necessario, richiedere un consiglio imparziale ed esterno

The Daily Forex - Eur\Usd

Thursday, November 11th, 2010

Euro-Dollaro, il cross piu’ “battuto” in assoluto nel mercato valutario, sia dai piccoli traders che dai grandi (banche, istituzioni, fondi).
Breve analisi tecnica e fondamentale della situazione attuale.

Daily Eur-Usd

Come e’ facilmente visibile dal grafico Daily, la moneta di casa e’ in una fase di uptrend consolidato sin dai primi di Giugno ormai.
Chi ha comprato l’euro in questi ultimi 3 mesi ha avuto vita e guadagni facili.

Ora, la situazione pare essere ad un bivio.
Dal grafico si evince  come da Venerdi la moneta unica stia cedendo qualcosa nei confronti del dollaro.
Ma si tratta di un normale rintraccio? Una boccata di ossigeno prima di risalire nuovamente: target 1.44
O l’inizio di un nuovo downtrend? Beh, difficile a dirsi. Solo il grafico lo dira’:  step by step.
Certo e’ che i dubbi per quanto riguarda l’economia americana, non sono pochi.
E, certamente, la politica cash machinestelle e strisce (vedi Bernanke e QE2) non aiuta la ripresa degli US.

Anche l’Eurozona, comunque, non se la passa proprio bene. Nuovamente “riemerse” le incertezze su Irlanda e Grecia.
Occhio invece al summit del G20, che si terra’ domani Giovedi 12 e dopodomani Venerdi 13 Novembre, il quale
sicuramente influira’ sugli andamenti del cross.

Chiudendo questa piccola parentesi di analisi fondamentale, torniamo al grafico ed a cosa potremmo aspettarci
nel brede-medio termine.
Ho marcato una linea orizzontale rossa, che si aggira sul livello 1.37 - 1.3720 ,  la quale rappresenta, a mio avviso
una resistenza importante, dura da affondare.

Basti vedere la reazione a tale livello : la candela (del 20 Ottobre) evidenziata con la freccetta rossa.
Moltissimi i volumi di scambi a questo livello: tanti i buyers.  Confermati anche dalla candela di oggi, il classico
shake-out: un affondo in terreno di nuovi “lows” per poi essere respinto verso una chiusura nella parte medio alta della
candela.

Detto cio’, il mio outlook nel breve e’ bullish: quindi risalita dell’Euro, target 1.40 - 1.4050 (per ora).
A conferma di cio’,  mi aspetto almeno 2 “sane” candele bullish (con chiusura versi gli alti della candela stessa)
a timeframe 4H con la chiusura dell’ultima oltre gli 1.3850, oppure 1 candela bullish 4h che chiuda sempre sopra gli 1.3850 : questi sono i segnali di entrata long.

In caso di smentita del mercato, ed in caso di avversione al rischio, occhio al break-out verso il basso:  la chiusura di una “sana” candela 4h bearish sotto gli 1.3650 e’ segnale di entrata short.

Usate sempre gli stop-loss e rischiate solo quello che potete permettervi.
Trade safe.
Chris

Avviso sui rischi: Il Forex e i CFD sono prodotti con leva che comportano un alto livello di rischio e potrebbero non essere adatti a tutti gli investitori. Non si deve rischiare più di quanto si è disposti a perdere. Prima di iniziare a fare trading è importante assicurarsi di aver ben capito i rischi connessi a questa attività, tenendo sempre presente il proprio livello di esperienza in questo campo. Se fosse necessario, richiedere un consiglio imparziale ed esterno.

Bernanke non sa niente di finanza

Friday, November 5th, 2010

Questa affermazione è partita dal famoso investitore ed analista finanziario statunitense. La frase esatta è stata “Il dott. Bernanke sfortunatamente non capisce nulla di economia, di valute e di finanza. L’unica cosa che conosce bene e’ come stampare moneta”, dopo il piano di allentamento deciso il 3 Nomevbre dal governatore della FED, Bernanke. Questa dura critica non è partita da un uomo qualsiasi, ma da un esperto in materie, dove asserisce che svalutare la moneta non porta da nessuna parte anzi fa solo danni. Quindi il piano deciso da Bernanke non genererà alcun effetto positivo. A Questo punto mi viene da dire, visto l’alta conoscenza in materia del Dott. Rogers, perchè Obama non fa in modo di licenziare l’attuale Governatore della FED e mettere Jim Rogers al suo posto, in questo modo l’economia degli Stati Uniti potrà solo migliorare e con essa anche l’economia mondiale. Ma si sta che il tutto è legato a questioni strettamente politiche, quindi non stupiamoci se le cose non vanno come dovrebbero. Purtroppo è la politica che decide quando deve fare giorno e notte. Lo stesso discorso vale anche per il governatore della UE, Trichet, che decide il tutto in base a questioni politiche europee e non in base alla reale economia europea.

Via Finance

Fineco: addio carta

Thursday, November 4th, 2010

Fineco è riconosciuta come il precursore dei servizi di online banking. Nel tempo si è sempre distinta per qualità della propria offerta e soprattutto per costi ridotti rispetto alle banche tradizionali. Amata soprattutto da chi fa trading online, grazie ad avanzati strumenti di managemente,  Fineco oggi vuole definitivamente dare l’addio alla carta.

E per farlo ha deciso di uscire con uno spiritoso video, che si curamente si trasformerà in un tormentone della rete. Protagonista? La carta e un simpatico bimbo. Ecco il video:

La certezza dell’investimento in francobolli

Thursday, May 27th, 2010

In anni caratterizzati dalla volatilità del mercato finanziario, i buoni investimenti vanno ricercati tra i pochi che ad esso non sono riconducibili.
L’unico modo per ottenere certezze negli investimenti in un periodo di crisi economica e finanziaria è quello di affidarsi ai cosiddetti “beni-rifugio”, che da ormai oltre un secolo dimostrano una crescita costante in quotazione ed interesse. In questo senso niente è più consigliabile di un oculato investimento in filatelia.

I francobolli italiani rari hanno un tasso di rivalutazione che oscilla in media tra il 5% ed il 15% annuo (intorno al 9,5 con variazioni in base alla nazione ed al periodo storico collezionato, dato impressionante se paragonato alla media degli altri investimenti finanziari) e soprattutto la volatilità al ribasso per quanto riguarda gli esemplari rari e di qualità è praticamente inesistente.
Non soltanto, la loro redditività non è soggetta ad alcuna tassazione: praticamente il rendimento di un francobollo è assimilabile ad una cedola secca che viene riscossa una sola volta, ovvero al momento della vendita e con la possibilità intrinseca di liquidità in ogni angolo del mondo.

Se a tutto ciò si aggiunge l’interesse storico dei francobolli (che tra l’altro è alla radice di quanto finora detto) ed il divertimento, in quanto hobby prima ancora di investimento, la filatelia può considerarsi un’occasione davvero unica.

Via Mercato Filatelico