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Archive for June, 2008

L’Europa vuole che la BCE tagli i tassi, ma il 4,50% è imminente

Monday, June 30th, 2008

Oltre la Germania e la Francia, anche la Spagna con Zapatero chiede che la Banca Centrale Europea sia più flessibile nei confronti dell’inflazione che sta flagellando l’Europa in quanto la colpa principale di questo aumento dei prezzi è del petrolio e non all’eccesso della domanda interna, e quindi non dovrebbe aumentare i tassi di interesse.

In ogni modo il Premier spagnolo ha evidenziato una politica non corretta della Bce, in quanto non ha senso agitare i mercati dicendo un mese prima che aumenterà i tassi a luglio, il che significa un conseguente crollo delle borse, però sembra che questa politica sia una sorta di "doppia faccia", cioè che Trichet ha ipotizzato l’aumento del tasso di un quarto di punto, ma che sotto sotto potrebbe essere il doppio e quindi arrivare al 4,50%.

Queste ipotesi hanno generato un malumore nei paesi della Ue e per la prima volta hanno cominciato a criticare l’operato di Trichet, tutti sono per il taglio dei tassi o, al massimo, al mantenimento del 4,00% in quanto la crescita economica è molto ristretta e l’aumento dei tassi potrebbe far ricadere l’economia europea ad un crollo verticale, però sembra che la Bce abbia una politica tutta sua e staremo a vedere come andrà a finire.

Gli analisti, però, pensano che il rialzo di giovedì prossimo potrebbe non essere l’unico e si dicono pronti a chiedere alla banca di scoprire le carte, per portare alla luce il "bluff" nascosto dietro le dichiarazioni di facciata secondo le quali per il 2008 i tassi non dovrebbero salire sopra il 4,25%.

Via ilsole24ore

L’Italia di Sherwood ha trovato il suo Robin Hood!

Friday, June 27th, 2008

Finalmente ci siamo: qualcuno ha pensato a prendere ai ricchi per donare ai poveri.photo by veneziando.it

Dopo la tragicommedia di rifondazione comunista e dei suoi manifesti: “Anche i ricchi piangano”, il nuovo al governo ci ha donato la “Robin Hood tax”

Il principio sarebbe, se non erro: tolgo un po’ di soldi a chi ne guadagna tantissimi “vendendo” prodotti per i quali non si scappa, non se ne può fare a meno.

Oggi sul Sole 24 ore, si fa una prima stima e pare che solo 300 milioni andranno ai meno abbietti mentre il resto verrà trattenuto dall’erario. Oltretutto si corre il rischio, per non dire la certezza, che le perdite di ricavi dovute all’aumento dell’Ires, andranno a ricadere sui prezzi dei carburanti e dell’elettricità che non mi sembrano, attualmente, a buon mercato.

Detto tutto questo, un aspetto di questa manovra salta all’occhio: il tradimento del tanto richiamato, invocato e purtroppo vituperato liberalismo, (se non ricordo male il partito di riferimento si chiama Popolo delle Libertà) ed un grande populismo.

Se ci si tiene tanto a che le persone possano veder diminuire almeno un po’ i prezzi dell’energia, perché invece di ricorrere a sistemi pubblicitari ma inutili, non si comincia a fare un po’ di concorrenza reale?

Qualcuno a dato un’occhiata alle offerte per le famiglie sul “libero” mercato dell’energia? Tutte praticamente uguali, le differenze sono dell’ordine di 0,1 centesimo di € e, se prendete in mano, per esempio, il contratto dell’ENEL, venite informati che, riguardo l’erogazione di energia elettrica, risparmierete circa: dall’euro ai 5 euro all’anno….

Qui sta il problema, non certo nell’aumentare le tasse a chi guadagna molto solo per far vedere che si vuole bene al popolo, (bue, magari)

Purtroppo, in Italia, con la scusa del popolo sovrano, si cerca di fare le cose che possono compiacere e non quelle che realmente possono essere utili: lo dimostra l’ultimo richiamo della Corte dei Conti riguardo al “bonus” di 70 miliardi, (avete capito bene: miliardi) di € generato dall’adesione all’euro che sono spariti nelle pieghe dei bilanci pubblici negli ultimi dieci anni, (Governi di centro sinistra e di centro destra, se non sbaglio).

Calcio mercato milan contro l’orecchio umano

Friday, June 27th, 2008

L’orecchio umano pare sia tristemente abituato a subire continuamente sollecitazioni. Il silenzio totale è scomparso. Lo possiamo trovare nel mezzo dei deserti africani o sotto l’oceano. Oppure nell’asetticità di una camera insonorizzata. Un organo maltrattato e non abituato alle quiete totale, tanto da far temere il silenzio stesso.

Ci sono però campanelli dall’allarme che ogni tanto scattano, come per dire “ma che ca**o sta succedendo?”… a me ne è scattato uno ieri sera. Colpa del televisore? No, non era molto alto. Colpa di quello che è uscito dal televisore, semanticamente parlando. Colpa di una società che secondo me è proprio andata a pu**ane (scusate la parola andata…).

Il soggetto di questo scompiglio: un giocatore del Barcellona di nome Eto’o. Camerunense di nascita Samuel Eto’o Fils è un classe 1981. Dal prossimo anno potrebbe trovarsi in tasca 6 MILIONI DI EURO netti all’anno, senza contare eventuali sponsor e guadagni non legati al Milan!

L’affare dovrebbe andare in porto sulla base di 31 milioni di euro, che finiranno nelle casse dell’Arsenal. Al giocatore contratto di 5 anni, a 6 milioni a stagione. (via quotidiano net)

Non so se le vostre orecchie e i vostri cervelli si sono ormai congelati e abituati a tutto ciò. A me sinceramente non va bene. 6.000.000 € all’anno, netti. Sono 500.000 € (cinquecentomila euro) netti al mese. Praticamente 16.438 € al giorno netti. Praticamente 16.438 € al giorno netti. Praticamente 16.438 € al giorno netti. Ma vi rendete conto?

Mi spiego meglio. Se il nostro amico, preso come capro espiatorio ma alla pari di moltissimi altri giocatori di calcio, lavorasse 24 ore al giorno, 7 giorni a settimana (24/7) per ogni giorno dell’anno, il suo guadagno orario sarebbe di 684,93 € netti. Se invece ipotizziamo 6 ore di allenamento al giorno, per 300 giorni, beh allora ogni ora viene pagata circa 3.333 €. Non male per tutti coloro che si propone a 100€ lorde orarie per svolgere servizi informatici di alto livello, si sente rispondere di essere cari!!!

Ma voi cosa ne pensate?

foto di Luca Cherubin

La droga non uccide quasi nessuno!

Thursday, June 26th, 2008

Torna l’allarme droga, (corriere della sera) che ultimamente si ripete sempre più spesso.

Il problema grosso credo derivi dalla presentazione dei dati che sono spesso, se non sempre, molto parziali.

Giusto per fare un esempio e direi fra i più eclatanti, quando si legge che i morti per overdose nel 2007 sono stati 589, viene quasi da ridere, se non ci fosse da piangere.

Ma vogliamo renderci conto che vengono considerati morti per overdose solo coloro i quali muoiono per effetto diretto dell’abuso di eroina?

Questo non vi dice niente? Avete mai sentito parlare di morte per overdose di cocaina? Non credo proprio dal momento in cui, la cocaina può portare sì a morire, ma molto, molto difficilmente per overdose; nella maggior parte dei casi si può trattare di: infarto, ictus, suicidio, incidente stradale.

Ogni qual volta qualcuno muore per droga ma la causa diretta è una di quelle citate in precedenza, non viene conteggiato fra i morti per overdose.

Forse da un punto di vista clinico potrà essere giusto ma, per quel che riguarda la comunicazione di un fenomeno galoppante e tremendo, non riesce a esprimere la gravità della situazione.

Purtroppo neppure esistono statistiche che diano un disegno del reale numero di morti per droga.

Se vogliamo continuare possiamo tranquillamente parlare di ecstasy, buprenorfine, metadone, ketamine e potremmo andare avanti per parecchio facendo notare che se si chiede alle statistiche ufficiali quanti sono i morti causati da queste sostanze, la risposta sarà se non altro imbarazzata, registrandosi davvero pochi casi di morti direttamente riconducibili alle sostanze citate.

Ogni tanto salta fuori il problema della mancanza di controlli nei confronti degli autisti ubriachi, ma non si parla mai di chi guida sotto l’effetto di droghe.

Se si guarda al rapporto annuale sulle tossicodipendenze del 2006, salta all’occhio che tutta la problematica è incentrata sul bere: 24.000 morti per alcool e 517 per droga.

Peccato sia una bufala: non che i morti legati all’alcool siano meno, sono, purtroppo, molto più di 500 quelli morti per droghe.

Chiaramente, fino a quando Kate Moss verrà beccata a sniffare e guadagnerà più soldi di prima, i politici insabbieranno lo scandalo legato ai tamponi delle “Iene”, si continuerà a considerare la cocaina una droga più alla moda dell’eroina semplicemente perché fa sentire “più bulli”, il senatore a vita Colombo potrà tranquillamente dichiarare di utilizzare cocaina per motivi terapeutici senza che nulla gli accada e Lapo Elkan, personaggio pubblico, dopo la storiaccia dell’overdose verrà perdonato con una pacca sulle spalle e un bel: “tanti auguri”; bè, fino a quando le cose andranno in questo modo, continueremo a credere che basta allontanare qualche migliaio di ROM per tornare a stare bene.

Prodi: un vero ailander!

Wednesday, June 25th, 2008

Sembrava che alla caduta dell’ex Repubblica, quindi dell’ex Governo Prodi, tutti fossero contenti di una cosa. Mandare a casa Prodi. Una campagna elettorale saltata a 2 piedi (e 4 mani) e centinaia di parole contro l’ex leader del centro sinistra: bistrattato da Destra (è quasi normale) ma moltissimo dalla sinistra, da i suoi compagni di merendine.

E adesso? Adesso è da pochi giorni estate, è la stagione del sole e dell’amore sbocciato in primavera. Le ferie si avvicinano e tutti siamo più buoni:

Dopo avere letto la lettera che Prodi gli ha indirizzato alla vigilia dell’assemblea per confermare le dimissioni ma anche la conferma della sua partecipazione e amicizia, Veltroni ha aggiunto: ”A Romano voglio tornare a chiedere con il grande affetto di tutti noi di restare alla presidenza del partito”. (via asca.it)

E così il buon Veltroni vuole consacrare nuovamente Romano Prodi presidente del partito (ora PD) nonostante le dimissioni ottenute. Il buon Romano agirà da vero uomo, mandando a fare in c**o tutti e andando a pescare con la sua bicicletta, oppure ricadrà nella tela del ragno politico?

Riuscirà il nostro eroe ad arrivari fino in fondo?

Wednesday, June 25th, 2008

Il ministro dell’istruzione, on. Gelmini, se le proposte diverranno realtà, pare voglia metterci dell’impegno nel photo by cheoresono.netrisanare la nostra povera scuola, (dovendo comunque tener presenti realtà regionali, purtroppo tutte al nord, con qualità pari ai migliori paesi OCSE).

I dati annunciati, prevedono una riduzione di 70mila cattedre e 40mila posti di personale Ata (amministrativo, tecnico, ausiliario), tagli che si aggiungono ai 47mila già previsti dalla manovra del Governo Prodi. Inoltre, la Finanziaria 2009-2011 stabilisce risparmi per circa 3,2 miliardi di euro: 456 milioni per il 2009, 1.650 milioni per il 2010, 2.538 da raggiungere nel 2011 e 3.188 milioni a decorrere dal 2012. Cifre da sommare ai risparmi già previsti dalla Finanziaria 2007, per complessivi 4,6 miliardi, (fonte Sole 24 ore)

Chiaramente i dubbi si sprecano, se non altro per la già annunciata mobilitazione dei sindacati che considerano, da decenni, la scuola come un centro per l’ impiego per risorse da ascrivere a loro stessi.

Bene per l’impegno, bene i tagli, (doverosi per un’istituzione che, nonostante abbia numeri al di sopra di tanti paesi europei, in campo qualitativo peggiora di anno in anno); c’è un però, e deriva dal sentire comune della tante volte nominata “società civile” la quale, in un paese come la Finlandia, al primo posto nella classifica OCSE PISA, pretende che le aspettative nei confronti degli studenti siano elevate. Questo comporta la pretesa, da parte delle famiglie, di professori preparati, (da quelle parti si ha l’obbligo del master per insegnare a qualsiasi livello ed inoltre i tirocini vengono effettuati nelle scuole), che siano severi con gli alunni svogliati.

Purtroppo in Italia, latitiamo parecchio da questo punto di vista: spesso l’alunno/figlio, viene percepito dalla propria famiglia come il cucciolo da proteggere ad ogni costo, pieno di ottime virtù che solo per colpa degli insegnanti, non si esprimono.

Siamo sicuri che la cittadinanza appoggerà le drastiche ma inevitabili misure che il ministro vuole portare avanti?

Siamo certi che ai primi posti fra gli interessi dei genitori, (facendo chiaramente una media), ci sia una scuola di alto livello ma severa visto e considerato che, come riportato in passato, non si sono alzati grandi polveroni alla pubblicazione dell’indagine PISA che ha bocciato il sistema scuola italiano?

L’augurio è che, ai proclami possano seguire i fatti, cosa non successa, per esempio, riguardo l’annunciata eliminazione delle province) e che i nostri figli possano tornare ad essere al centro delle politiche scolastiche.

Conviene ridurre la rata del mutuo?

Wednesday, June 25th, 2008

Hanno definito il testo dell’accordo tra Ministero dell’economia e l’Abi (Associazione Bancaria Italiana) che riguarda i mutui per la prima casa a tasso variabile stipulati prima del 29 maggio 2008, e pemette di dare fiato a quelle famiglie che non sono in grado di pagare le rate mensili troppo onerose per le loro tasche, ma è anche una arma a doppio taglio in quanto si paga di meno ma i mesi si prolungano.

In sostanza si può ridurre la rata del mutuo, ma i tempi si allungheranno con maggiori costi finali e se i tassi aumentano, aumenteranno anche i mesi da pagare, insomma questa possibilità è consigliata solo per chi non riesce a rispettare le scadenze.

Faccio un esempio di un mutuo di 100.000 euro in 30 anni stipulato a novembre 2005 con un tasso pari al 3,36% che permetteva di pagare 441,00 euro, mentre adesso si è arrivati a 578,00 euro.
Se sfrutto l’accordo, la rata passerà a 493,00 euro (85,00 euro in meno) ma invece di pagarli nei restanti 329 mesi complessivi li dovrò pagare in 408 mesi, in pratica sono 79 mesi in più per 34 anni complessivi, con un esborso finale di 13.000 euro in più.

Questo esempio deve far capire che non c’è nulla di conveniente, anzi ci guadagnano solo le banche.

Per una maggiore informazione relativa a questo accordo basta andare su abi .

Ecco come si fa a ridurre le rate del mutuo. Pubblichiamo il testo dell’accordo tra governo e banche, e ne sveliamo i segreti. A partire dal 1° gennaio 2008 quasi un milione e mezzo di famiglie italiane potrà pagare un po’ di meno.

Via wallstreetitalia

Molise: Nelle baracche ma col Wi-Fi

Tuesday, June 24th, 2008

Sdegno è la seconda emozione che si prova di fronte a queste notizie,.

Molise, alla fine del 2002 un terremoto colpisce e devasta popolazione, territorio e, cosa ancora più grave, mette in ginocchio un’economia. Lo stato subito si allerta per stanziare fondi per la ricostruzione, ricostruzione generica perchè in questi casi non si tratta soltanto di ricostruire case e strade, ma di ricostruire anche un economia, un mercato.

In circa 6 anni sono stati stanziati 550 milioni di euro dallo stato per il sisma. Solo 248 sono stati effettivamente investiti per la ricostruzione.

Come sono stati utilizzati questi soldi, in cosa si è investito? Nelle cose più disparate compreso le selezioni di Miss Italia, sdegno ma non basta:

Un calderone nel quale sono finiti anche finanziamenti alle attività più stravaganti: dalle selezioni per Miss Italia, passando per il progetto di ricerca sulla patata turchesca, agli impianti sciistici di Capracotta, al monitoraggio delle api, agli esperimenti per il ripopolamento delle seppie, al museo del profumo, fino alla sponsorizzazione di un reality show estivo di Mediaset. Una serie di investimenti discutibili, ora al vaglio del procuratore capo della Repubblica di Larino, Nicola Magrone, che ha aperto un’inchiesta. Fonte PrimaPaginaMolise

Secondo il commissariato straordinario per il terremoto in Molise  la somma richiesta per la ricostruzione di San Giuliano di Puglia (1000 abitanti) è di 450 milioni di euro per le case private e un miliardo di euro per opere pubbliche “di interesse strategico”.

Il comune di Termoli, poi, appena sfiorato dalla scossa, alla fine del 2004 ha presentato un conto di 70 milioni di euro per la “ricostruzione”. Ed ecco così spuntare dal calderone degli investimenti per la “ripresa produttiva” il finanziamento per “far uscire i residenti dell’area del terremoto dall’isolamento tecnologico”: 880 mila euro, presi dal “fondo straordinario ministeriale per il sisma” ed il resto, sovvenzionato dai privati e dai quattro comuni interessati. Tutto attraverso un semplice decreto firmato dal commissario Iorio, che oltre a ricoprire anche la carica di presidente della Regione, è il leader regionale di Forza Italia.

In pratica, niente case, ma la connessione ad internet non vi verrà negata! Sembra però che non sia un progetto veloce e che le connessioni vengano date col contagocce, infatti ancora 600 famiglie sono ancora in lista d’attesa e, come da progetto, a partire dal Gennaio 2009 le connessioni saranno a pagamento.

Sarà possibile utilizzare questi soldi in maniera decente? Potranno vivere in una casa Normale? Magari soffrendo del classico Digital Divide all’italiana a almeno non soffrendo la mancanza di una casa.

L’Italia dei poveri in un’europa di ricchi

Tuesday, June 24th, 2008

Sembra che non ci siano medicine che possano fa risollevare l’Italia, stiamo diventando sempre più poveri nei confronti dei paesi della UE, la Eurostat (l’istituto di statistica europea) ha stilato una classifica del Pil pro capite europeo, e siamo terz’ultimi, peggio di noi stanno la Grecia e il Portogallo.

A parte il fatto che siamo appena un punto sopra la media europea, dobbiamo anche considerare che abbiamo perso 2 punti rispetto al 2007, mentre gli altri paesi della UE ci hanno solo guadagnato, il che significa che siamo messi male e non riusciamo a rialzare la testa, anzi ci stiamo solo piangendo addosso.

Il top resta il Lussemburgo con un pil pari a 276, e la seconda è l’Irlanda a146, mentre la medaglia di bronzo va all’Olanda con 131, questi numeri confrontati con il pil dell’Italia che è appena a 101, ci fanno capire quanto dobbiamo ancora lavorare e se tutto va bene nel 2012 dovremmo stare meglio.

Secondo i dati di Eurostat il Lussemburgo si conferma come il Paese leader in Europa con un Pil pro capite che nel 2007 si è attestato a quota 276. A seguire ci sono l’Irlanda (146), i Paesi Bassi (131), l’Austria (128). Sopra a Spagna e Italia si attestano la Francia (111), la Germania (113) e il Regno Unito (116).

Via wallstreetitalia

In bici senza cellulare e lettore mp3

Monday, June 23rd, 2008

Bicicletta solitariaOramai l’assurdo sta inoltrandosi nella nostra vita senza tregua. Non bastano più telecamere in ogni punto della città, nè tanto meno postazioni nascoste dei vigili stile CIA. Non bastano neppure più gli autovelox in strade sperdute, dove il limiti di velocità è assolutamente segreto, e ci si inserisce nella strada da una via laterale o va via ai cinquantallora oppure è fregato.

Ora è il momento delle biciclette, l’unico mezzo realmente sano comodo e veloce. A Verona…

inflitta a un ciclista che parlava al telefono mentre pedalava nel centro storico della città. Secondo il comando dei vigili urbani Nicola Abati, 23 anni, avrebbe trasgredito l’articolo 173 del Codice della strada perché la bicicletta è un veicolo come un altro, e per ragioni di sicurezza entrambe le mani vanno tenute sul manubrio. (via repubblica)

Ricorso chiaramente richiesto immediatamente dal ciclista, ma beffa assolutamente non passata inosservata. Ora vogliono fare passare le biciclette al pari di moto e motorini, e addirittura vogliono proibire di andare in bicicletta con il lettore mp3. Ma come siamo messi? Ricordo ancora da ragazzino che i vigili mi hanno fermato un paio di volte perchè portavo un’amichetta sul tubo…

Secondo me oramai siamo a livelli ridicoli. Vogliono giustificare tutto con la sicurezza, per poi arricchire le casse dei Comuni.

foto di Amodiovalerio Verde