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Archive for January, 2008

La FED taglia i tassi di mezzo punto, e la BCE cosa fa?

Thursday, January 31st, 2008
L’economia americana accusa una brusca frenata e vede sempre più nitido all’orizzonte lo spettro della recessione. E la Federal Reserve ha tagliato di mezzo punto percentuale il tasso di riferimento degli Stati Uniti, quello sui Fed Fund, portandolo al 3%: ora il divario fra il costo del denaro negli Usa e quello in Eurolandia è salito a un punto.

Tagliando a sorpresa il tasso sui Fed Funds di 75 centesimi lo scorso martedì, la Federal Reserve aveva segnalato ulteriori significativi rischi per la crescita, spingendo i mercati a scommettere su un nuovo allentamento di mezzo punto percentuale

La Fed sta cercando di evitare una situazione critica: negli Stati Uniti una larga fetta dei mutui a tasso variabile rimoduleranno le rate nel primo semestre dell’anno per adeguarle al nuovo livello dei tassi. L’istituto agisce così per dare un aiuto concreto alle famiglie e ai mutuatari che rischiano di perdere le proprie case.

Più rilevante è che la Fed abbia lasciato intendere che quella di ieri sera non sarà l’ultimo taglio, e che anzi lo stesso tipo di operazione potrebbe essere ripetuta a breve scadenza.

Adesso la situazione economica europea potrebbe volgersi al meglio con il taglio dei tassi di interesse da parte delle BCE, in sostanza Trichet dovrebbe seguire l’esempio del suo collega di oltreoceano e tagliare entro il prossimo mese almeno di un quarto di punto in modo da ridare fiato alle famiglie indebitate a causa del mutuo e quindi risollevare l’economia.

“In sintonia con l’attesa prevalente sui mercati la Federal Reserve ha deciso una riduzione di mezzo punto del tasso di riferimento Usa, portandolo al 3,00%. “

Vai wallstreetitalia

BNP Paribas ed UBS giù - Scalate alla SocGen?

Wednesday, January 30th, 2008

L’amministratore delegato di BNP Paribas non si pronuncia nei confronti delle indiscrezioni riportanti una sua possibile scalata alla SocGen, al centro dell’attenzione dei media per la Maxi Truffa da 5 Miliardi.

In particolare, UBS ha annunciato perdite record per 12,5 mld di franchi svizzeri (circa 11,4 mld usd, dopo aver contabilizzato svalutazioni superiori al previsto per 14 mld di dollari. Questo porta i conti 2007 in perdita per 4,4 mld. Al contrario, Bnp Paribas vede un calo dell’utile del 42% a 1 mld nel quarto trimestre, a causa delle svalutazioni, ma conta di chiudere l’esercizio con un utile record di 7,8 mld (+7%).

Via Repubblica

Sulla base degli attuale dati provvisori i conti hanno tenuto bene per l’intero 2007, che si chiude con un livello record degli utili netti a quota 7,8 miliardi (+7%) mentre i ricavi per l’intero esercizio sono cresciuti dell’11% a quota 31 miliardi.

“Malgrado la gravità di questa crisi - ha dichiarato oggi l’amministratore delegato Baudoin Prot - Bnp Paribas sta perseguendo un sentiero di sviluppo e conferma le sue posizioni di guida. La nostra performance soddisfacente del 2007 può essere spiegata con la nostra stringente politica sui rischi e con la nostra dinamica di crescita al servizio dei nostri clienti e dell’economia”.

Maxi truffa da 5 miliardi - ci fanno pure le canzoni

Wednesday, January 30th, 2008

La SocGen è a rischio scalate, il titolo in borsa ha subito un rialzo notevole dopo la notizia delle dimissioni respinte per il Bouton.

andamento del titolo Societe Generale (ADR)

Corre seri rischi di licenziamento il presidente di Société Générale, Daniel Bouton. Il cda deciderà le sue sorti dopo che nei giorni scorsi, visto che subito dopo l’annuncio della maxi-truffa da 5 miliardi di euro, le sue dimissioni erano state respinte. “Il capo di SocGen è sul sedile di espulsione” ha titolato il giornale La Parisien in prima pagina.

Via TgFin

Il governo francese si mette a far da scudo per eventuali scalate, ma dichiara di non esser stato avvertito per tempo, di fatto son stati 3 i giorni di ritardo rispetto alla comunicazione arrivata agli uffici della Banca di Francia.

Un gruppo di azionisti di minoranza della banca ha già denunciato per insider trading due maxi-vendite di azioni della banca effettuate dal membro del board Robert Day, che è stato difeso da SocGen, ma che sono finite nel mirino dell’Amf, la Consob francese [...]
[...] Le luci dei riflettori sono puntate su di lui e- dopo aver attirato l’attenzione del mondo finanziario e dei media di tutto il mondo- adesso è diventato protagonista anche di una canzone di Charles Aznavour, che dalla sua maxi truffa ha tratto ispirazione

Cosa vuol dire Insider Trading

Wednesday, January 30th, 2008

Con il termine inglese insider trading si intende la compravendita di titoli (valori mobiliari: azioni, obbligazioni, derivati) di una determinata società da parte di soggetti che, per la loro posizione all’interno della stessa o per la loro attività professionale, siano venuti in possesso di informazioni riservate non di pubblico dominio (indicate come “informazioni privilegiate”) che, per la loro natura, permettono ai soggetti che ne facciano utilizzo una scelta basata su di un’asimmetria informativa, privilegiandoli rispetto ad altri investitori sul medesimo mercato.

Due diversi tipi di negoziazioni possono essere ricompresi nella dizione di “insider trading”:

la negoziazione di titoli di un’azienda (per esempio, azioni o opzioni) basata su informazioni materiali non di pubblico dominio da parte di soggetti sia interni (insiders) che esterni all’azienda in oggetto (pratica illegale in molte giurisdizioni): si tratta del reato di abuso di informazioni privilegiate(market abuse).
la negoziazione di titoli di una determinata azienda da parte di soggetti interni (insiders) alla stessa non basata su informazioni “non di dominio pubblico” (tale pratica, indicata anche come “insider dealing”, è considerata legale ma è soggetta, in molte legislazioni, a vincoli informativi sulle negoziazioni effettuate mediante la tempestiva comunicazione agli organi preposti al controllo delle transazioni sul mercato borsistico - quali, per esempio, la Securities and Exchange Commission negli Stati Uniti e la CONSOB in Italia)

Via Wikipedia

Gli agenti immobiliari italiani sono i più cari d’Europa.

Wednesday, January 30th, 2008
C’è voluto un rapporto della UE per capire che gli agenti immobiliari italiani hanno superato quelli francesi in fatto di parcella, e guadagnano 4 volte di più del loro collega inglese, e la causa è da imputarsi alla bassa concorrenza.

Se vi rendete conto che ci sono agenzie immobiliari che chiedono una percentuale molto altra sulla vendita dell’immobile con il rischio che il guadagno diventi risicato tra noatio e, appunto, gli agenti immobiliari.

Provate a pensare che a New York c’è una agenzia immobiliare per persone facoltose che cercano casa dai 3 ai 15 milioni di dollari e gli agenti ne prendono il 1,5% / 2%, mentre in Italia gli agenti ne prendono il 5% / 6% di provvigione, basta qualche buon affare e sono economicamente a posto.

Purtroppo parecchi italiani si fanno affidamento a queste persone anche perchè non riescono a vendere la loro casa utilizzando il passaparola e sfruttando gli annunci giornali e considerato che la concorrenza è pressochè nulla ecco che l’esborso per il proprietario e acquirente diventano considerevoli.

“Secondo un rapporto indipendente della Commissione Ue gli agenti immobiliari italiani sono i più costosi d’Europa dopo i francesi. Su una casa dal valore di 250 mila euro, i nostri baldi ne incassano in media 15 mila.”

Vai lastampa

Il rapporto della Banca d’Italia dice che i redditi degli italiani sono fermi al 2000.

Tuesday, January 29th, 2008
Un reddito “congelato”: è quello fotografato da Banca d’Italia nell’indagine sui bilanci delle famiglie italiane nel 2006 hanno contastato che l’aumento è stato di appena lo 0,3%, di fatto il reddito medio dei nuclei con capofamiglia lavoratore dipendente è rimasto sostanzialmente stabile dal 2000, mentre quello delle famiglie con capofamiglia lavoratore autonomo nello stesso periodo è cresciuto del 13,1%.

Ovvio che i lavoratori autonomi siano autodidatti e quindi sanno gestire al meglio le loro finanze cioè che il reddito dipende dalla quantità e qualità del loro lavoro, mentre i lavoratori dipendenti sono soggetti al contratto stipulato con il loro datore di lavoro e di conseguenza lo stipendio non aumenta anche se sei bravissimo nel tuo lavoro.

Adesso sono stati stipulati quasi tutti i contratti delle varie categorie lavorative (metalmeccanici, bancari, artigiani etc.) ma l’aumento mensile non compensa la differenza tra il dipendente e l’autonomo!

In ogni modo dopo l’allarme della Banca d’Italia, che in pratica conferma gli allarmi generati da Istat e Abdusef, tutti i politici si prodigano di risolvere al più presto questa situazione, ma questa è una situazione di grido “al lupo, al lupo” che alla fine nessuno ci crede diffatti sono 8 anni che gridiamo e che il governo di turno promette ma non conclude, ergo la situazione è diventata insostenibile per il popolo italiano!

Le orecchie da mercante sono un plus dei politici di destra e di sinistra e pur di accapararsi dei voti, promettono di far aumentare lo stipendio a tutti i lavoratori, ma quando sono al governo, tradiscono la fiducia data.

La situazione è questa e sicuramente durerà a lungo! amen!

“Banca d’Italia che nell’indagine campionaria sui bilanci delle famiglie italiane nel 2006 evidenzia come le entrate dei nuclei con capofamiglia lavoratore dipendente sono «rimaste sostanzialmente stabili» (+0,3%) dal 2000 al 2006, considerando l’aumento del costo della vita. Aumenta il credito al consumo. Ricchezza in mano a pochi. Va meglio, invece, per le famiglie con capofamiglia lavoratore autonomo, il cui reddito è cresciuto del 13,1%. “

Vai iltempo

Continua lo ignorant phishing contro Poste

Monday, January 28th, 2008

Ecco un’altra mail di phishing terrificante:

Gentile Cliente,
Mondo BancoPosta premia il suo account con un bonus di fedeltà pari a 250,00 Euro.
Il bonus le sarrà accreditato nelle prossime 48 ore.
Per ricevere il bonus è necesario accedere ai servizi online entro 48 ore dalla ricezione di questa e-mail.

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La ringraziamo per aver scelto i nostri servizi.
Distinti Saluti
Mondo BancoPosta

Addirittura con una immagine inserita, via imageshack.us che non funziona.
Il link punta a:
http://netakie.tradskin.ru…

Quindi fate voi se è il caso di fidarsi o se può essere qualcosa legato alle povere poste italiane.
Tutti i dettagli e altri esempi di phishing nella nostra sezione dedicata.

p.s.: questo però è scappato anche al sior Google!

Acqua, gas e rifiuti, in 10 anni le bollette sono aumentate del 50%.

Monday, January 28th, 2008
Le bollette del’acqua, gas e rifiuti hanno raggiunto dei livelli difficilmente sopportabile da una famiglia media, la causa non è da imputarsi all’inflazione in quanto l’aumento è il triplo della normale inflazione, ovvio che dietro a tutto questo c’è la speculazione del prezzo a barile del petrolio.
E per il mese di febbraio ci sarà, per parecchie famiglie, il conguaglio del gas che varia dai 200 ai 1000 euro!!!

Oltre al fatto che la materia prima (pane, carne, benzina etc,) abbia raggiunto dei prezzi elevati, non si può permettere che anche l’acqua, luce, gas e rifiuti costino care quasi come un secondo mutuo, come può una famiglia che ha sul groppone un mutuo da pagare e deve sobbarcarsi anche questi aumenti incontrollati.

Il governo non ha fatto molto per calmierare questi prezzi e la situazione attuale non ci fa sperare che vada per il meglio, anzi l’unica speranza che abbiamo è che il nuovo governo che andrà in auge, a prescindere che sia di destra o di sinistra, possa andare avanti con il programma di riduzione del peso fiscale presente in ogni stipendio/pensione così da avere qualche euro un più da poter tirare qualche sospiro di sollievo.

In ogni modo bisogna già provvedere con le centrali nucleari per poter risparmiare con le bollette della luce, andare avanti sempre di più con la raccolta differenziata e sopratutto fare partire al più presto il federalismo fiscale!

“Scendendo nel dettaglio, si nota che l’acqua è il bene che è rincarato di più, il 61,4% che corrisponde a poco meno del triplo dell’inflazione. Il secondo balzo è stato quello delle tariffe del gas +45%, seguito dal rincaro delle spese per i rifiuti +43% e da quello per i trasporti urbani +35%. Invece sembra quasi moderata la crescita delle tariffe elettriche, un +20,8% che risulta inferiori all’inflazione.”

Vai lastampa

Microsoft raggiunge un utile del 79%, mentre per gli altri solo briciole.

Friday, January 25th, 2008
Nonostante l’imminente recessione americana, e gli attuali problemi economici delle aziende americane, i mutui subprime che hanno messo in crisi le banche americane, tutto questo non ha minimamente scalfito la potenza della Microsoft.

Il colosso dell’informatica ha raggiunto una utile netto del 79%, grazie alle vendite del nuovo sistema operativo Windows Vista con i suoi programmi professionali (Office, Foxpro e tanto altro).

Questo risultato sta a significare che l’informatica non conosce crisi, aldilà del fatto che la potenza della Microsoft è superiore a qualsiasi gruppo informatico, quasi tutto il pianeta ha un sistema operativo della Microsoft. Probabilmente anche la Linus e la Apple avranno il loro utile in positivo, ma sempre meno dell’azienda di Bill Gates.

Ovvio che gli utili saranno sempre in positivo, fino a che qualcuno non proponga una piattaforma superiore e quindi più conveniente e utile, ma credo che sarà impossibile in quanto il monopolio della Microsoft è troppo superiore, peccato che non ci sia una sana concorrenza che potrebbe fare solo bene a noi geek.

“I profitti del secondo trimestre volano grazie alle vendite positive di Windows Vista, Office e della console Xbox 360, e segnano un balzo del 79%, a 4,71 miliardi di dollari.
I ricavi del primo gruppo mondiale dell’informatica si attestano a 16,4 miliardi (+30%). Il risultato netto è di 50 centesimi per azione, meglio dei 46 attesi dagli analisti. I titoli Microsoft hanno preso il volo negli scambi serali (+8,6% a 34,7 dollari) dopo che la compagnia di Redmond ha rialzato pure gli obiettivi dell’esercizio 2007-2008, che si chiude a fine giugno.”

Vai ilsole24ore

Le Borse Europee consolidano il ribalzo. Ottime anche le borse asiatiche

Thursday, January 24th, 2008

Le Borse asiatiche si avviano a chiudere per la seconda seduta consecutiva in rialzo, consolidando il rimbalzo messo a segno ieri dopo un avvio di settimana disastroso. E dopo la giornata di passione di ieri, in cui 220 miliardi di euro sono andati in fumo per il mancato taglio dei tassi da parte della Bce, le Borse Europee rialzano la testa. Brilla Milano: in apertura il Mibtel ha fatto segnare +2,96%, Parigi apre a +2,86%, Londra a +1,08%, Francoforte a +1,8%

Borse europee in netto rialzo a metà seduta, incoraggiate dalla performance registrata nella notte da Wall Street, nonchè dagli ottimi dati diffusi da Nokia. A Milano il Mibtel registra un progresso del 3,4% e l’S&P/Mib del 3,7 per cento. Parigi, inoltre, mette a punto un guadagno del 4,8%, Amsterdam del 5,5% e Francoforte del 6,3%. Londra, infine, guadagna il 4,5 per cento, dopo un 2007 in forte crescita.
Sui mercati è inoltre scattata la caccia ai buoni affari, visto le basse quotazioni di numerosi titoli. È invece passato in secondo piano l’annuncio che Socgen ha effettuato svalutazioni per 6,9 miliardi di euro, dei quali due legati all’esposizione ai mutui subprime.

fonte

Dopo tre giorni consecutivi di rosso e la decisione della Bce di non tagliare i tassi, tornano decisamente a respirare le Borse europee. Le principali piazze finanziarie europee a metà giornata hanno ampliato i rialzi messi a segno in apertura. Al giro di boa di metà seduta. Francoforte guadagnava il 5,6%, Parigi il 4,8% e Londra il 4,5%. Tutti gli indici Euro Stoxx di settore indicano rialzi, in particolare modo per le banche, le auto, risorse di base, tecnologia, utilities, costruzioni e il comparto del turismo. Milano, che aveva aperto con un +2,96% gira con il Mibtel a +3,4%.

fonte

Seconda seduta positiva anche per le borse asiatiche dopo il tracollo di inizio settimana. Il rimbalzo di Wall Street ha sostenuto l’andamento dei listini, trainati anche dalla crescita del Pil cinese. I mercati continuano a scommettere su un nuovo taglio dei tassi da parte della Federal Reserve dopo l’intervento di martedì, un’aspettativa che alimenta la fiducia degli investitori. Dopo Tokyo, che ha chiuso segnando il a +2,06%, Hong Kong ha fatto registrare il +1% e Shanghai lo +0,02. In decisa crescita Seul (+2,04%) e Singapore (+3,70%). La Borsa di Tokyo ha dunque chiuso in rialzo sulla scia del rimbalzo di Wall Street ed è tormata sopra la soglia critica dei 13mila punti. Spinto anche dalla stabilità del dollaro seguita al taglio dei tassi Usa, positiva per l’export nipponico, l’indice Nikkei ha guadagnato il 2,06% e si è attestato a 13.092,78, dopo che martedì era sceso per la prima volta dal 2005 sotto quota 13mila. Ora bisogna vedere come si comporteranno le piazze europee dopo tre sedute consecutive in rosso e i pessimi risultati registrati ancora mercoledì. A Londra, i bookmaker finanziari della City scommettono su un rally del 3-4% per i principali indici