Pare abbiano trovato i ragazzi che hanno tentato di uccidere il senzatetto di Rimini dandogli fuoco, (vedi qui).

Ciò che ancora una volta colpisce, al di la delle analisi sociologiche, psicologiche, pedagogiche che si sprecheranno consumando inchiostro senza dir nulla, credo sia una frase che si riporta ogni volta che accade qualcosa di brutto che coinvolge dei giovani: “…tutti di buona famiglia…”.

Trovo non ci sia niente di più vuoto, inutile ed insulso di definire degli imbecilli, figli di buone famiglie.

Qualcuno dovrebbe spiegarmi se esiste la possibilità fisica di nascere da buona famiglia ed essere bravo ed intelligente.

Qualcuno dovrebbe farmi capire qual è il prototipo della buona famiglia visto che, fra le altre cose, sono anni che non si fa altro che criticare il concetto stesso di famiglia parificando qualsiasi tipo di unione ad una famiglia, dando per scontato che divorzi, separazioni, carriere a pieni giri, siano quanto di più scontato ci sia dimenticando che in mezzo ci sono anche dei figli.

Solitamente, in ambito giornalistico per buona famiglia si intende una coppia con buona posizione economica, (il che rende indubbiamente intelligenti…) con figli incensurati, (anche questo rende astuti…).

Qual è la differenza fra un cinquantenne violento che prende a calci la moglie e, perché no, i figli oppure un ottantenne che abusa di una bambina, (vedi qui) ed un ragazzo che da fuoco ad un senzatetto?

Mi si scuserà per la banalità dell’analisi, ma secondo me si può essere imbecilli a qualsiasi età, (qualcuno dovrebbe rileggersi “La banalità del male” di Hannah Arendt) e giustificare sempre la malefatta del ragazzo con la noia, (il che rende colpevole la famiglia e la società che non sono in grado di provocare interessi nei giovani), mi sembra una gigantesca boiata.

Purtroppo, parlo da padre, non sempre i nostri figli sono i geni che noi pensiamo siano e sempre purtroppo, sarebbe bene che ci ricordassimo che il nostro resta il mestiere più difficile del mondo e, a volte, è previsto il fallimento.

Continua la tua lettura