L’incontro di ieri a Palazzo Chigi non ha prodotto nessun risultato. Ivertici hanno illustrato lo stato disastroso dei conti: in cassa c’è liquidità per soli 200 milioni di euro e nei primi quattro mesi dell’anno le perdite hanno raggiunto i 200-250 milioni.
Comunque sia, per l’Alitalia, quella di oggi sarà ricordata come una giornata nerissima in Borsa. In apertura delle contrattazioni il titolo della compagnia ha fatto segnare un ribasso del 7,12% a 0,216 euro, una quotazione che poi è peggiorata in chiusura di mattinata, fino al crollo a -15% e alla inevitabile sospensione per eccesso di ribasso.

Il fantasma di un rinvio sine die della privatizzazione (il premier Romano
Prodi ha dichiarato che «non ci sono scadenze legali» e deciderà il consiglio
dei ministri) si è tradotto in un brusco scivolone per Alitalia a Piazza Affari.
Il titolo è stato sospeso in Borsa alle 11,30 per eccesso di ribasso,
provvedimento scattato dopo uno scostamento superiore al 7,5% sul prezzo di
controllo. Il calo teorico segnato dalla Compagnia di bandiera è del 25% a 0,8
euro.

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