Attualmente l’età minima per andare in pensione è di 66 anni per gli uomini, sia privato che pubblico, mentre per le donne la soglia è di 66 anni per il pubblico impiego e 62 per il privato. Invece chi ha maturato più di 40 anni di contributi, prima dell’età pensionabile, riuscirà ad andare prima in pensione. Nel 2021, la soglia si innalzerà fino a 67 anni e 2 mesi. Però, in base ad una analisi fatta dall’amministratore delegato della compagnia assicurativa americana AIG, Robert Benmosche, sarebbe meglio che tutti andassero in pensione a 70/80 anni. In questo modo sarà più facile per tutti i governi garantire al meglio i servizi pubblici, migliorare le pensioni, e magari limitare il debito pubblico. Devo dire che mi risulta difficile vedere dei impiegati e operai sugli ‘anta in grado di lavorare al meglio. Secondo me, questa non è la soluzione migliore, il mondo del lavoro è per i giovani e non per i vecchi, quindi bisognerebbe cercare di fare in modo che il limite resti a 65 anni e 40 anni di contributi e basta, altrimenti si rischia il ridicolo.
Via repubblica
Occorrerà adeguare i servizi igienici di uffici pubblici e aziende private: oltre al raccoglitore dei pannolini dovrà esserci quello per i pannoloni!
beh teorie cosi dette da dei lazzaroni patologici ormai non mi sconvolgono piu,ormai si sentono opinioni dette da gente che si è bevuta il cervello…
….il vero problema non e’ migliorare i servizi……ma risparmiare, questa gentaglia, spera che si crepi prima …..vedi che risparmio e hai voglia a sanare il debito (?) pubblico…..la mia speranza e di vederli schiattare prima……..ma in tanto mangiano e bevono sulle nostre spalle
avremo anche un notevole aumento delle morti sul lavoro…..
Lavorare fino a 80 anni per mantenere i privilegi alla CASTA? MAI, meglio penalizzati che imbecilli
e se muori prima degli 80 anni, i tuoi eredi dovranno pagare la differenza degli anni non lavorati,per evitare un danno sociale? Questo è quello che vogliono i nostri governanti ladroni.