Con l’inflazione che aumenta sempre di più, i prezzi delle materie prime che aumentano in maniera significativa, insomma con l’inflazione al 3,1% attuale, invece dei previsti 2% che la BCE auspicava anche a causa delle speculazioni generate con il dollaro ai minimi livelli, il prezzo del petrolio ai massimi livelli, la crisi dei mutui sumbrime, questo insieme ha di fatto generato delle difficoltà non di poco conto all’utenza media e la banca europea vuole calmare questo rialzo incontrollato dei prezzi con l’aumento del tasso di interesse dal 4,00% al 4,25% ma è anche consapevole che questo genererà parecchie difficoltà sia al consumatore sia alle banche.

Le previsioni dicono che l’inflazione si manterrà a questi livelli fino al 2009, quindi aspettiamoci il peggio ma sappiamo anche le le previsioni contano poco, e spesso sono tutte sbagliate, speriamo che per il 2008 vada meglio del 2007 che è stato una specie di “annus horribilis”.

Jean-Claude Trichet torna a suonare l’allarme inflazione, che resterà “significativamente sopra il 2% nel prossimo futuro”, tornando su livelli normali non prima del 2009. “Ma anche qui, guardando avanti - ha spiegato - le proiezioni ci dicono che il Pil di Eurolandia si attesterà tra il 2,4% e il 2,8% nel 2007, tra l’1,5% e il 2,5% nel 2008 e tra l’1,6% e il 2,6% nel 2009″. Uno scenario - ha però aggiunto - che si basa “sull’aspettativa che l’andamento dell’economia globale resterà sostenuto.

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La Banca centrale europea non esiterà ad agire per evitare che gli aumenti dei prezzi di alimentari ed energia spingano al rialzo l’inflazione dell’area euro in maniera permanente. In novembre il tasso d’inflazione per l’area euro si è attestato al 3,1%, ben al di sopra dell’obiettivo Bce del 2%.

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