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Archive for the ‘ambiente / salute’ Category

Come prevenire l’influenza suina A H1N1

Wednesday, September 9th, 2009

Come ben sapete l’influenza suina, codificata come A H1N1, ha cominciato a farsi conoscere all’inizio dell’anno e ha causato decessi in ogni parte del mondo, in quanto è considerata molto aggressiva e i soggetti più a rischio sono i cardiopatici, gli asmatici, i bambini piccoli e quelli che soffrono di gravi patologie.

Premesso che in Italia ci sono state delle persone affette da questo tipo di influenza, ma dopo sono guarite, a parte il napoletano che è morto a causa delle gravi patologie che soffriva e il suo fisico non era in grado di debellare questa malattia.

Ma cosa è questa influenza suina? è una infezione virale acuta dell’apparato respiratorio. Come l’influenza stagionale, può causare complicazioni e un peggioramento di patologie croniche preesistenti. Si trasmette per via aerea sottoforma di colpi di tosse o starnuti, ma anche attraverso materiale infetto tipo fazzoletti usati o scambio di bottiglie e contatti stretti con le persone malate attraverso baci, abbracci, strette di mano etc.

Ma quali sono i sintomi? i sintomi sono simili a quelli di una semplice influenza che sono: febbre, tosse, mal di gola,raffreddore associati ad almeno uno dei seguenti sintomi: brividi,

dolori muscolari, dolori articolari e, in particolare nei bambini, mal di pancia, diarrea o vomito.

Attualmente c’è una corsa per accappararsi il vaccino contro l’influenza suina, ma il vaccino migliore è la prevenzione, bisogna osservare le seguenti regole:

*) LAVARE LE MANI accuratamente e più volte al giorno, sempre con acqua e sapone;

*) METTERE UN FAZZOLETTO DI CARTA davani alla bocca e al naso quando stiamo per tossire o starnutire e GETTARE IL FATTOLETTO;

*) METTERE UNA MASCHERINA mentre si va a trovare una persona malata;

*) MANTENERE PULITE LE SUPERFICI, come maniglie delle porte, telefoni, tastiera del PC e vari oggetti di uso frequente, consiglio di usare il disinfettante.

Se dovesse capitarvi di beccarvi l’influenza dovete restare a casa e consultare il vostro medico di famiglia sul da farsi.

Devo ringraziare il servizio sanitario regionale dell’Emilia Romagna per le informazioni.

La Cina fa rimpatriare i messicani per paura dell’influenza suina

Tuesday, May 5th, 2009

Tutti i paesi del mondo stanno cercando di far fronte al problema relativo all’influenza suina con dei accorgimenti come pulirsi bene le mani, quando si starnutisce bisogna mettersi la mano davanti alla bocca, in attesa dei farmaci anti-virali che possano contrastare l’influenza, ma la Cina addirittura fa di peggio, ha fatto rimpatriare tutti i cittadini messicani che sono stati messi in isolamento per paura che potessero attaccare la febbre suina ai cinesi, questo non ha senso non si può pensare che tutti i cittadini del Messico siano portatori del virus.

Questa operazione ha messo in crisi i rapporti tra i due paesi, in quanto la Cina doveva collaborare invece ha voluto eliminare il problema alla radice il che non è la soluzione migliore.

Adesso nel mondo ci sono stati ben 1.124 casi di febbre suina e gli esperti dicono che arriverà una seconda ondata che metterà in crisi parecchi paesi, ma con i dovuti controlli e la collaborazione di tutti riusciremo a far fronte a questo problema, come ha fatto l’Italia.

Pechino oggi si prepara a rimpatriare i cittadini messicani che sono stati messi in isolamento per il timore della nuova influenza, mentre il Messico ha annunciato dei progetti per la ripresa dell’economia colpita dall’epidemia.

Via reuters

La febbre suina porterà un calo dei prezzi della carne di maiale

Tuesday, April 28th, 2009

Dopo la mucca pazza che aveva fatto calare i consumi e i prezzi della carne e in particolare modo della fiorentina, poi l’influenza aviaria che aveva portato i prezzi del pollo a 0,50 centesimi l’uno, adesso con la febbre suina troveremo nei supermercati della carne di maiale, insaccari di vario genere, prosciutti, etc a basso prezzo con il vantaggio del consumatore italiano, in quanto i rischi in Italia sono mimini vista la sicurezza degli allevamenti nostrani, anche se certi medici asseriscono che il virus non viene trasmesso mangiando carne di maiale quindi la paura sarebbe fuori luogo, ma i morti in messico fanno paura a chiunque generando di fatto una psicosi collettiva.

Io sono tranquilissimo, mi basta andare in un agriturismo certificato per mangiare sano e bene senza alcuna paura e continuerò a comprare il salame e il prosciutto perchè so che in Italia la sicurezza alimentare è al primo posto, ma come consumatore sono contento che i prezzi tenderanno a scendere a mio vantaggio!

Le notizie che si susseguono sull’influenza suina rischiano di provocare una psicosi collettiva che, oltre ad avere conseguenze sui consumi, puo’ innescare pericolose speculazioni da parte di chi vuole sfruttare l’allarme, peraltro infondato, per compiere veri atti di sciacallaggio commerciale.

Via asca

Arriva la spremuta finta…E chi se ne frega?!

Tuesday, March 31st, 2009

L’Italia, facendo sua una direttiva dell’Unione Europea, ha accettato che, da ora in poi, i succhi di arancia possano non contenere neanche l’ombra di un arancio.

 

Apriti cielo: qualcuno ha già calcolato che andranno al macero 270 quintali di aranci, i nostri figli, già a rischio obesità, grazie a questa disgraziata iniziativa, diventeranno ancora più ciccioni, si perderanno posti di lavoro e la nostra salute rischia grosso.

Insomma un nuovo armageddon…

 

Qualcuno a pensato di avvisare lor signori che essendo cittadini liberi di scegliere, per fortuna, possiamo benissimo prenderci la briga di leggere l’etichetta e decidere di prendere i succhi al 100%?

Qualcuno ha pensato che l’unica differenza fra ieri e oggi è un misero 12% di frutta che era obbligatoria?

Per concludere: le aziende faranno ciò che credono meglio per loro ma noi consumatori, dotati, a qualcuno pare strano, di intelletto, potremo scegliere ciò che più ci aggrada.

Vendono il pesce vecchio di tre anni e lo danno come fresco

Friday, December 12th, 2008

Come ben sappiamo il dio denaro non guarda in faccia nessuno, come in questo caso mettevano in vendita del pesce congelato vecchio di tre anni e lo spacciavano come appena pescato, lo scongelavano e ricongelavano di continuo  nonostante avesse perso colore e la sua puzza, c’èra sempre qualcuno che lo comprava e che andava a finire in qualche ristorante d’Italia.

Questo scandalo è stato scoperto dalla guardia costiera in un magazzino di Bisceglie dove hanno rilevato degli orrori che farebbero impallidire chiunque, dallo sgombro con l’occhio nero, pesci che galleggiavano nell’acqua calda e addirittura usavano il monossido di carbonio per dare un tocco di colore “fresco” al pesce, mi fermo qui perchè rischierei di nauseare troppo il lettore, ma vi assicuro che c’è di peggio.

Visto che siamo in pieno periodo natalizio e i ristoranti devono rifornirsi di pesce per i cenoni di natale e di capodanno e la maggior parte di questi si rifornivano in questo magazzino, tanto il consumatore non se ne accorgeva, metti che se preparano un risotto di pesce ecco che mescolano un pò del pesce fresco e un pò di quello avariato e il gioco è fatto, il cliente paga fior di palanche per queste cose.

Insomma è il caso di dire fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.

Il pesce puzza dalla cesta. E’ lì dal 2005, nell’angolo in fondo a destra di questa cella frigorifera con le stalattiti sulle pareti. Il fetore stenderebbe un pinguino. “Filetti di persico africano” è scritto sulle casse di polistirolo a meno venti. Dentro, uno sull’altro, dei tranci che, al netto di tre anni di congelamento, hanno abbandonato il tradizionale colore rosa carico della carne per un meno allettante giallognolo striato di bianco.

Via repubblica

Il terribile ciclo di vita delle cose

Friday, October 24th, 2008

L’amico Andrea di Video Marte, ci segnala una serie di Video che sicuramente vi faranno riflettere molto. Si intitolano “La storia delle cose” e sono frutto di una ricerca decennale. Vogliono spiegare il vero ciclo di vita delle cose che tutti i giorno usiamo (ipod, fotocamere, cuscini, latte, …). I processi produttivi e commerciali sono veramente come pensiamo noi o come ce li “vendono”?

Secondo gli autori il sistema globale è in grossa crisi. L’interazione dei cicli dei prodotti con società, economia e ambiente sta creando danni irreparabili. Fino a toccare il prodotto più puro e utile: il latte materno.

Beh guardatevi i filmati e poi diteci cosa ne pensate.

Si ringrazia il progetto dePILiamoci a cura di Roberto Lorusso e Nello De Padova per la traduzione e il doppiaggio italiano (via Calcifier55)

Sindome Down, test del sangue al posto dell’amniocentesi

Wednesday, October 8th, 2008

Nel campo della medicina sono stati fatti dei progressi rilevanti in ambito prenatale, sono stati fatti dei test semplici per scoprire se il feto presente in una donna gravida, è affetto dalla sindrome di down, e hanno scoperto che con una semplice analisi del sangue si potrà trovare, subito, se sono presenti tre cromosomi 21 che determinano questa sindrome, questa scoperta permetterà di eliminare il test amniocentesi che essendo un esame invasivo che prevede l’utilizzo di un ago per prelevare il liquido presente nella placenta però aveva i suoi rischi di aborto il che non è totalmente affidabile.

Dobbiamo ringraziare dei ricercatori americani della Stanford University che hanno permesso di dare una svolta alla diagnosi prenatale, generando un test del sangue molto più sicuro e più immediato in quanto si potrà farlo alla 10°ma settimana e non alla 15°ma come viene fatto attualmente per l’amniocentesi, e i risultati sono immediati.

Sappiamo che fare un esame amniocentesi costa parecchio e in più comporta dei rischi, per questo dico che questo test è comodissimo e tenderà a tranquilizzare le donne in gravidanza in quanto non comporta alcun rischio.

Un semplice esame del sangue per scoprire se un feto è affetto dalla sindrome di Down. Il test, che apre nuovi orizzonti sul fronte della medicina, è stato messo a punto da un gruppo di ricercatori californiani della Stanford University. “Basta un piccolo campione di sangue della madre per capire se c’è traccia della malattia”

Via repubblica

Il business del fotovoltaico

Wednesday, September 3rd, 2008

Sempre più si sente il bisogno di sfruttare queste famose fonti rinnovabili per far del bene all’ambiente, ma non solo, anche per il nostro portafoglio.

Soltanto qualche anno fa gli impianti fotovoltaici avevano costi improponibili, oggi invece i costi sono sostenibili e corroborati da un ritorno non indifferente, energia gratuita e rivendibile.
Questo infatti è il punto più interessante, il consumo gratuito è certo un incentivo ma nelle menti degli italiani c’è sempre il pungolo del guadagno ed cecco che da circa 3 anni è diventato possibile guadagnare con la propria energia prodotta infatti il 5 Agosto 2005 è stato pubblicato sulla gazzetta ufficiale n. 181 il programma conto energia, con questo provvedimento è ora possibile vendere l’energia elettrica da impianti fotovoltaici direttamente al gestore GRTN. Ammesso e non concesso che l’impianto sia abbastanza prestante da fornire dei momenti di esubero di produzione. Momenti in cui la produzione di energia è superiore a quella consumata.

Ovviamente i costi di costruzione di un impianto fotovoltaico non sono esigui, per questo famiglie ed imprese chiedono sempre più spesso alle banche un appoggio finanziario per l’installazione dell’impianto e le banche hanno fiutato il business promuovendo e publicizzando pacchetti finanziari adatti al prodotto.

È nato perfino un premio per l’ecobanca più brava, il Green Globe Banking Award vinto quest’anno da Intesa Sanpaolo.

Ed ecco che sono nati proprio come i funghi i vari pacchetti e pacchettini o forme di finanziamento agevolato o addirittura impianti consigliati e finanziati dalla stessa banca. Ilsole24ore.com ci elenca una lista ben fornita delle banche che hanno annusato l’affare.

A scuola per sopravvivere

Wednesday, July 9th, 2008

Vi hanno mai dato del “pigmeo”? Vi siete mai sentiti infinitesimali per questo?
I Pigmei abitano nella foresta tropicale, in armonia con l’ecosistema, sono bravi cacciatori e pescatori, hanno una dieta integrata con la raccolta di miele e di piante spontanee che abbondano nella foresta in cui vivono e di cui conoscono ogni specie vivente. La distruzione dell’ecosistema forestale li sta fortemente penalizzando e molti abbandonano la foresta per trasferirsi nei villaggi ai margini della foresta; qui l’integrazione con i Bantu è difficile perché questi li sfruttano e li considerano inferiori. Una dimostrazione, questa, che la discriminazione non ha latitudine.
Abituati a sostenersi in prevalenza con caccia e pesca, ora i Pigmei subiscono crisi alimentari frequenti. I Pigmei sono inoltre in pericolo di sterminio culturale.
Ora, grazie a Cesvi e Credito Bergamasco è partito un progetto di sostegno di questa etnia, chiamato “Progetto Pigmei - A scuola di diritti umani”. Il fine è sostenere la scolarizzazione dei pigmei del Congo orientale, ma anche diffondere nella nostra società un insegnamento che abbimo scordato, ovvero che questi uomini “ piccoli” hanno un grande insegnamento: l’equilibrio tra uomo e natura è tenue ma basilare.
Lo slogan della campagna è “Non mandarci cibo. Mandaci a scuola”, ovvero non contributi assistenziali ma sostegno perché i Pigmei possano rendersi autosufficienti e protagonisti del proprio sviluppo, puntando sulla formazione delle nuove generazioni.
Il Cesvi ristrutturerà una struttura scolastica in cui sarà inserita una scuola tecnica per i Pigmei ma dove potranno studiare ragazzi di tutte le etnie congolesi, per favorire la vicendevole conoscenza e la convivenza. La scuola avrà un dormitorio, una mensa e un laboratorio. Saranno gli stessi pigmei ad insegnare ad altri pigmei e ad altre popolazioni.
L’appoggio del Credito Bergamasco è stato fondamentale per lo start-up di questo progetto, grazie ad un’iniziale erogazione liberale. A questi si sono aggiunti circa 54.000 euro raccolti attraverso la devoluzione da parte del Creberg di 10 centesimi per ogni acquisto effettuato dai clienti della Banca con carte di credito emesse dall’Istituto, senza alcun aggravio per i clienti stessi. L’Istituto bancario ha deciso di aggiungere un ulteriore contributo di 50.000 euro portando il bilancio totale, a 6 mesi dall’inizio della raccolta fondi, a 140.000 euro.
Questo progetto sostiene l’autosufficienza dei Pigmei garantendo ; contemporaneamente insegna a noi a riflettere sul precario equilibrio tra uomo e ambiente e sull’arricchimento che deriva dal rispetto e dalla vita in comune con culture dissimili dalla nostra.
Con una visione educativa e partecipativa, il Credito Bergamasco ha deciso, non solo di finanziare la realizzazione della scuola, ma di coinvolgere clienti e dipendenti nella raccolta di fondi per l’avvio delle lezioni e la continuità del progetto.

Cesvi - che significa cooperazione e sviluppo - è un’organizzazione umanitaria indipendente, fondata il 15 Gennaio 1985 a Bergamo. E’ presente in Congo dalla fine del 2001, quando avviò un progetto nel settore sanitario per migliorare la disponibilità di medicine e la capacità di servizi, laboratori, radiologie e sale chirurgiche presso le strutture sanitarie del Nord Kivu. Attualmente Cesvi lavora in diverse aree del Paese: nel Congo Est con progetti di emergenza, nel Bas Congo con un intervento di appoggio alla giustizia e a Kinshasa per la lotta all’Aids e l’assistenza a malati e sieropositivi.

Il Congo potrebbe essere uno dei Paesi più ricchi dell’Africa grazie alle sue risorse naturali, minerarie e umane. Purtroppo una lunga crisi politica, culminata nella guerra civile del 1997/2003, ha messo il Paese in ginocchio, e solo con le elezioni del 2006 è stato possibile riprendere la difficile opera di ricostruzione. (via Cesvi)

iDoser: droga o mozzarella di bufala?

Thursday, July 3rd, 2008

TAMARA LA BUFALAE’ da un paio di giorni che non si parla d’altro nel web, ma soprattutto in televisioni e nelle principali testate giornalistiche. Nome in codice “iDoser”, significato: droga digitale.

I blogger italiani ne stanno parlando parecchio, ma il post di Spippolazione è quello che mi ha colpito maggiormente. Il grande mr S. fa riferimento a sua volta a un post accusatorio e molto acceso del conosciutissimo Attivissimo, Paolo Attivissimo.

Attivissimo segnala minuziosamente, punto per punto, come siano state date notizie vaghe. Spesso notizie che tecnologicamente non erano possibili e poi corrette in corso di pubblicazione.

In altre parole, questi MP3 sono legali, non costano nulla e in realtà nessuno sa se siano davvero efficaci o, men che meno pericolosi (e a quanto mi risulta, non fanno assolutamente nulla, altro che sbornia). Allora, di preciso, per quale ragione si sta scatenando tutto questo cancan? Già che ci siamo, non vogliamo lanciare anche un allarme sociale per il potenziale danno visivo prodotto dall’accostamento di viola e rosso nei vestiti? Istituire un corpo di vigilanza contro l’uso dei calzini dentro i sandali? Mobilitare una task force contro l’uso della k al posto del ch negli SMS e nella mail? (via Il Disinformatico)

A quanto si può leggere in giro si tratta di brani, con particolari artifizi musicali, in grado di provocare alterazioni dell’umore delle persone, proprio come una normale droga. Da quanto si è sentito in televisione pare che i file si reperiscano online, che i primi (parole della finanza) si trovino gratis, e i successivi a pagamento.

Il problema poi, che sto riscontrando parecchio anche nella moderna blogosfera, è il fenomeno dello scimmismo/pappagallismo. Il primo che ha il coraggio di scrivere una cosa (o la sfacciataggine, o la stupidità) viene poi spesso ripreso tranquillamente da un numero indefinito di “Pubblicatori”, che non si pongono il minimo dubbio della veridicità della notizia, ma pensano prioritariamente a divulgarla.

Meno male che qualcuno ancora di serio c’è e che in modo Galileiano va a approfondire le notizie, fino a trovare delle mega bufale!

In ogni caso se volete il download iDoser, e calarvi un pochino anche voi potete trovare parecchi materiale su pizzatorrent, su gootorrent o sulla rete eDonkey. Nel frattempo contatto l’amico medico Daniele e gli dico che la smetta di parlare di Aromaterapia e si metta a studiare gli iDoser.

foto di obbino