L’articolo comincia così: “ Il mondo dell’editoria può tirare un sospiro di sollievo[…]”, (pag 22 del Sole 24 ore di oggi)

Il Governo, dopo aver deciso l’aumento dell’iva sulla TV satellitare per avere soldi da utilizzare nell’attuale crisi, ha deciso di togliere il tetto dei 4 milioni di euro per ogni singola testata, (ripeto: PER OGNI SINGOLA TESTATA…), ai contributi per l’editoria.

Personalmente non mi fa ne caldo ne freddo che si aumenti l’iva su un bene voluttuario, lasciando perdere il conflitto di interesse che, a parte questi pochi giorni, è dimostrato, purtroppo, non interessare affatto gli italiani.

Ciò che ritengo grave è che i giornali, che dovrebbero informare e muovere l’opinione pubblica, ricevano soldi, e tanti, dal governo.

Pensate che chiunque abbia ricevuto dei soldi da un governo di qualsiasi colore esso sia, farà di tutto per entrare in contrasto con esso?

Pensate che i nostri grandi quotidiani, che si battono da anni per le liberalizzazioni, siano credibili quando parlano di libero mercato per gli altri ma continuano a prendere i soldi dei contribuenti per andare avanti?

Nessuno si ricorda, per esempio, della casa editrice finanziata in toto dai contributi editoriali dello stato di tal Italo Bocchino, figura di spicco del PdL, (vedi qui), per la bellezza di 380.000 euro?

Questi sono i risultati dei contributi editoriali dati, come sempre a pioggia, dal nostro Stato spendaccione che quando si tratta di farsi gli affari propri è generosissimo.

 

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