Qualcuno si ricorda della classifica stilata dal rapporto OCSE PISA alla fine del 2007 nel quale si rivela l’ ignoranza media degli studenti italiani?

Per chi non lo rammenta, questo rapporto, viene stilato annualmente e fotografa la situazione degli studenti di 15 anni di età in 57 paesi di tutto il mondo; il risultato dell’ ultimo anno ha rivelato che l’ Italia è al 33esimo posto per competenze di lettura, al 36esimo per competenza scientifica ed al 388esimo per quella matematica.

Probabilmente la bella stagione non aiuta e del resto non essendo successo nulla nel momento della pubblicazione non si può pretendere che genitori inviperiti prendano d’assalto il ministero dell’ istruzione chiedendo che la scuola torni ad avere un ruolo primario.

Certamente i governiche si sono succeduti negli ultimi anni niente hanno fatto per migliorare lo stato delle cose, spaventati, principalmente dai sindacatiimpegnati a far assumere il maggior numero possibile di persone, possibilmente tesserati, dal carrozzone scolastico dimenticando un piccolo particolare: la scuola dovrebbe essere al servizio degli alunni e non il contrario.

Vedremo con il nuovo anno scolastico e la ricomparsa del recupero delle materie insufficienti, (non si tratta di vere  e propri esami di riparazione), se si tornerà a bocciare i somari oppure si continuerà ad intendere l’ autonomia scolastica nel senso che maggiori risorse continuano ad essere date a chi ne promuove di più.

In questo secondo caso, ciò che è avvenuto negli ultimi anni, nulla sarà cambiato sotto il sole e accetto scommesse con chi pensa che, alla stesura del prossimo rapporto OCSE-PISA, l’ Italia tornerà a scalare le classifiche.

In tutto questo credo ci sia una buona parte di responsabilità in genitori secondo i quali la scuola va bene fino a quando non da problemi al proprio pargolo: mediamente buono, bravo ed incompreso dagli insegnanti.

Mi auguro di cuore che il nuovo governo possa resistere agli scioperi che, come tutti gli anni, il prossimo autunno vedranno protagonisti i dipendenti della scuola appartenenti alle organizzazioni di base e prenda il toro per le corna facendo tornare la scuola al centro della politica nazionale: non solo per il bene dei nostri figli ma anche per quello del nostro Paese.

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