Gli italiani fanno sempre più fatica a mettere da parte qualche euro per il futuro, la causa è riconducibile agli stipendi non in linea con l’inflazione e comunque troppo bassi e il tasso variabile che sta mietendo vittime ogni volta che aumenta e la BCE è intenta ad aumentare di un altro quarto di punto con il rischio di mandare sul lastrico parecchie famiglie!

Bisognerebbe usare i vecchi trucchi della nonna, cioè mettere da parte almeno 100/150 euro al mese in un salvadanaio in modo che per la fine dell’anno si possa arrivare a 1200/1800 euro per il proprio futuro e anche quello dei nostri figli.

Stipulare un mutuo 4/5 anni fa era conveniente e in più c’èra il boom dell’investimento del mattone, adesso siamo arrivati al punto che il mercato immobiliare si è fermato e adesso poche famiglie decidono di contrarre un mutuo.

Quando il tasso di interesse aumenterà fino al 4,25%, ci ritroveremo parecchie famiglie con un secondo/terzo lavoro a discapito della famiglia stessa, insomma si vivrà per lavorare e non lavorare per vivere!

Una famiglia su due non riesce più a risparmiare. E un eventuale aumento dei tassi di interesse rischierebbe di aggravare la situazione perché in molti avrebbero difficoltà nell’onorare il pagamento mensile della rata del mutuo. Ma è anche vero che il mancato risparmio è in parte riconducibile a una quota crescente di italiani che ritengono il proprio reddito insufficiente o del tutto insufficiente e, quindi, faticano a risparmiare.

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Il 2008 potrebbe essere un anno amaro per gli italiani. Un ulteriore aumento dei tassi di interesse metterà infatti in difficoltà un italiano su quattro nel pagare la rata del mutuo. Troppi mutui a tasso variebile, ben più della metà (52,7%) delle famiglie con un mutuo in corso è esposta al rischio di aumenti del tasso d’interesse, perchè ha stipulato un prestito a tasso variabile. Oltre le metà degli italiani non risparmia più, il rapporto Bnl-Einaudi spiega anche che la metà degli italiani non è riuscita a risparmiare nel 2007. Questo anche perchè è sempre più alta la quota di coloro che ritengono il proprio reddito insufficiente o del tutto insufficiente. Il 51% degli italiani lo scorso anno non è riuscito ad accantonare alcun risparmio, una percentuale in crescita rispetto al 2006 (49%).

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