Con l’avvento dei conti correnti on line, di home banking e di trading on line, il canale internet ha ridotto i costi di struttura delle banche, questo dovrebbe aver fatto abbassare i costi di conti correnti, ma ancora una volta in italia i costi sono tra i più alti d’europa.

Lo rivela Anna Ponziani, responsabile Ufficio Studi KPMG Advisory e curatrice del rapporto “In una fase caratterizzata da operazioni di concentrazione e d’internazionalizzazione del sistema bancario italiano sara’ interessante capire quali leve saranno utilizzate dalle banche per aumentare la penetrazione della finanza on line nel nostro Paese, nella consapevolezza che questo canale permette di ridurre sensibilmente la loro struttura di costo”.

Molti tra noi hanno uno o due conti correnti, se non di più, coi quali si collegano periodicamente da casa o dall’ufficio, con conseguente calo delle operazioni allo sportello.
Chi fa trading e chi fa semplici bonifici, il tutto senza il classico bancaio davanti.
Grazie a questo, il canone annuo è sceso da 42 a circa 31 euro l’anno in media per conto.

E pensare che in Olanda è addirittura gratis avere un conto corrente!

Lo studio fornisce anche delle stime in merito ai risultati ottenuti dall’e-Banking nella riduzione dell’operativita’ allo sportello: con il progressivo utilizzo del canale internet l’operativita’ allo sportello tradizionale per quanto concerne bonifici e altri pagamenti si e’ ridotta del 30%; ancora piu’ rilevante l’impatto nella compravendita di titoli, in cui il coinvolgimento dello sportello e’ diminuito del 40%. Secondo il rapporto, infine, i primi cinque gruppi bancari italiani (BancoPosta, Capitalia, Intesa, SanPaolo e Unicredit) detengono quasi il 60% delle quote di mercato dell’e-Banking nel nostro Paese. (AGI)

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