Hanno definito il testo dell’accordo tra Ministero dell’economia e l’Abi (Associazione Bancaria Italiana) che riguarda i mutui per la prima casa a tasso variabile stipulati prima del 29 maggio 2008, e pemette di dare fiato a quelle famiglie che non sono in grado di pagare le rate mensili troppo onerose per le loro tasche, ma è anche una arma a doppio taglio in quanto si paga di meno ma i mesi si prolungano.

In sostanza si può ridurre la rata del mutuo, ma i tempi si allungheranno con maggiori costi finali e se i tassi aumentano, aumenteranno anche i mesi da pagare, insomma questa possibilità è consigliata solo per chi non riesce a rispettare le scadenze.

Faccio un esempio di un mutuo di 100.000 euro in 30 anni stipulato a novembre 2005 con un tasso pari al 3,36% che permetteva di pagare 441,00 euro, mentre adesso si è arrivati a 578,00 euro.
Se sfrutto l’accordo, la rata passerà a 493,00 euro (85,00 euro in meno) ma invece di pagarli nei restanti 329 mesi complessivi li dovrò pagare in 408 mesi, in pratica sono 79 mesi in più per 34 anni complessivi, con un esborso finale di 13.000 euro in più.

Questo esempio deve far capire che non c’è nulla di conveniente, anzi ci guadagnano solo le banche.

Per una maggiore informazione relativa a questo accordo basta andare su abi .

Ecco come si fa a ridurre le rate del mutuo. Pubblichiamo il testo dell’accordo tra governo e banche, e ne sveliamo i segreti. A partire dal 1° gennaio 2008 quasi un milione e mezzo di famiglie italiane potrà pagare un po’ di meno.

Via wallstreetitalia

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