Il ministro dell’istruzione, on. Gelmini, se le proposte diverranno realtà, pare voglia metterci dell’impegno nel photo by cheoresono.netrisanare la nostra povera scuola, (dovendo comunque tener presenti realtà regionali, purtroppo tutte al nord, con qualità pari ai migliori paesi OCSE).

I dati annunciati, prevedono una riduzione di 70mila cattedre e 40mila posti di personale Ata (amministrativo, tecnico, ausiliario), tagli che si aggiungono ai 47mila già previsti dalla manovra del Governo Prodi. Inoltre, la Finanziaria 2009-2011 stabilisce risparmi per circa 3,2 miliardi di euro: 456 milioni per il 2009, 1.650 milioni per il 2010, 2.538 da raggiungere nel 2011 e 3.188 milioni a decorrere dal 2012. Cifre da sommare ai risparmi già previsti dalla Finanziaria 2007, per complessivi 4,6 miliardi, (fonte Sole 24 ore)

Chiaramente i dubbi si sprecano, se non altro per la già annunciata mobilitazione dei sindacati che considerano, da decenni, la scuola come un centro per l’ impiego per risorse da ascrivere a loro stessi.

Bene per l’impegno, bene i tagli, (doverosi per un’istituzione che, nonostante abbia numeri al di sopra di tanti paesi europei, in campo qualitativo peggiora di anno in anno); c’è un però, e deriva dal sentire comune della tante volte nominata “società civile” la quale, in un paese come la Finlandia, al primo posto nella classifica OCSE PISA, pretende che le aspettative nei confronti degli studenti siano elevate. Questo comporta la pretesa, da parte delle famiglie, di professori preparati, (da quelle parti si ha l’obbligo del master per insegnare a qualsiasi livello ed inoltre i tirocini vengono effettuati nelle scuole), che siano severi con gli alunni svogliati.

Purtroppo in Italia, latitiamo parecchio da questo punto di vista: spesso l’alunno/figlio, viene percepito dalla propria famiglia come il cucciolo da proteggere ad ogni costo, pieno di ottime virtù che solo per colpa degli insegnanti, non si esprimono.

Siamo sicuri che la cittadinanza appoggerà le drastiche ma inevitabili misure che il ministro vuole portare avanti?

Siamo certi che ai primi posti fra gli interessi dei genitori, (facendo chiaramente una media), ci sia una scuola di alto livello ma severa visto e considerato che, come riportato in passato, non si sono alzati grandi polveroni alla pubblicazione dell’indagine PISA che ha bocciato il sistema scuola italiano?

L’augurio è che, ai proclami possano seguire i fatti, cosa non successa, per esempio, riguardo l’annunciata eliminazione delle province) e che i nostri figli possano tornare ad essere al centro delle politiche scolastiche.

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