Avrete già letto ovunque lo scandalo dei conti segreti in Liechtenstein, lentamente le indagini stanno andando avanti e emergono particolari sempre più interessanti.
Gli evasori italiani ammontano a circa 400, con un patrimonio evaso stimato intorno a un miliardo di euro.

Di questi 400 evasori di solo di una quarantina si conoscono i dati anagrafici, sugli altri la Procura di Roma e le fiamme Gialle stanno lavorando alacremente al fine di scoprire maggiori dettagli.

Le problematiche che stanno sorgendo sono però di due ordini:

Prescrizione.

Non usabilità dei dati raccolti.

Per quanto riguarda la prima cito testualmente:

I reati tributari contestati ai 400 di Vaduz sono ormai sulla soglia della prescrizione (2009) che pure potrebbe essere interrotta dall’avvio di un procedimento fiscale. Ma, soprattutto, il processo che dovrebbe accertare le responsabilità di “omessa o infedele dichiarazione dei redditi” ha di fronte un ostacolo che difficilmente potrà essere aggirato.

La seconda problematica riguarda i dati raccolti, come possiamo vedere:

I dati sui correntisti della Lgt oltre ad essere monchi (su 388 beneficiari, solo per 19 esiste una documentazione che indica chi, quando e come accese i depositi) sono una prova processualmente “inutilizzabile”, perché “acquisita irritualmente”, senza cioè la collaborazione ufficiale delle autorità del Granducato.

La collaborazione, però, potrebbe ancora arrivare nei prossimi giorni, quando a Vaduz sarà notificata la rogatoria già predisposta dalla Procura di Roma. Ma sono molti gli scettici riguardo questa possibilità, in quanto, l’unico procedimento che sin qui è stato aperto in Liechtenstein è nei confronti dell’ex funzionario della Lgt che ha venduto i segreti ai Servizi tedeschi.

Staremo a vedere.

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