E così siamo arrivati alla resa dei conti su Alitalia.

Non voglio entrare nel merito del piano, se non altro per non essere noioso, avendo scritto intorno alla compagnia di bandiera più di una volta.

Ciò che rende perplessi, è la serie di norme che verranno aggirate per fondare la nuova compagnia di bandiera: verrà evitata la norma sui fallimenti con una riedizione riveduta e corretta della Legge Marzano e, cosa peggiore, verranno sospese le norme antitrust per far si che AirOne e La nuova Alitalia si fondano arrivando ad avere, più o meno, il monopolio della rotta più ricca del Paese: la Milano Roma con un più che probabile aumento di costi per i passeggeri, (chi vivrà vedrà).

A questo credo possa essere aggiunto il sistema di gestione degli esuberi calcolati in circa 7.000 unità: il Governo li vorrebbe ricollocare non, come si pensava in un primo tempo presso aziende pubbliche ma, udite udite, presso aziende private che, immagino, non vedano l’ora di accogliere a braccia aperte personale mandato direttamente dall’esecutivo, con tanti saluti alla libertà di impresa.

Come ultima annotazione credo non debba dimenticarsi nemmeno ciò che i 16 “salvatori” vorranno in cambio per il miliardino di euro  che spenderanno.

Su tutta l’operazione salvataggio, solo il tempo ci dirà se è stata positiva, però, l’aggiramento delle norme è davvero un precedente pericoloso, specie in un Paese nel quale il primato della Legge, non ha moltissimi estimatori.

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