Finalmente qualcosa si muove. Sembra che la crisi finanziaria che ha colpito le borse di tutto il mondo oggi si è nascosta all’ombra delle dichiarazioni della Unione Europea. Sembra che il piano anticrisi, almeno per oggi, stia funzionando.
Continuano a scendere i tassi Euribor con scadenza tre mesi, dopo il taglio dei tassi da parte dalle maggiori banche centrali, per garantire maggiore liquidità al sistema finanziario. Il tasso Euribor a tre mesi, infatti, è sceso oggi al 5,318% rispetto al 5,381% di venerdì Più marcata la flessione per la scadenza a una settimana che, grazie alle nuove iniezioni di capitali, scende al 4,369%, mentre il tasso a 1 mese si assesta al 5,024%.
Il taglio del tasso di mezzo punto è stato provvidenziale, c’è ancora molto da recuperare però infatti ricordiamo a tutti che nel Gennaio 2000 il tasso euribor (3 mesi) si assestava attorno al 3,338% cifre molto diverse da quelle attuali, cifre che ancora pesano nelle tasche dei possessori di mutui.
Nell’odierna asta dei Bot trimestrali (scadenza 15/01/09), il rendimento semplice lordo è sceso al 2,354% (-1,874 punti sulla precedente asta). Mentre la prima tranche degli annuali è stata assegnata con un rendimento del 3,062% (-1,244 punti dalla precedente asta). Per i trimestrali offerti 6 miliardi, richiesti 11,9. Per gli annuali offerti 6 miliardi, richiesti 9,5 miliardi.
Nel frattempo i tedeschi tornano a depositare nelle banche popolari nazionali.
Assalto alle Sparkassen, le casse di risparmio tedesche, da parte di risparmiatori sempre più destabilizzati dalla crisi finanziaria internazionale: secondo un sondaggio riportato dal quotidiano ‘Bild’, i depositi presso le 443 Sparkassen tedesche sono aumentati di oltre un miliardo di euro da fine settembre, quindi nel giro di una decina di giorni. Nella sola cassa di risparmio di Amburgo (Haspa), la più grande del paese, i nuovi depositi sono stimati a oltre 500 milioni con una forte domanda soprattutto per i depositi a tempo e i libretti di risparmio.
Adesso il dollaro fa la parte del leone e sta recuperando soll’euro di giorno in giorno, adesso un euro vale 1,36 dollari, rispetto a 13 mesi fa è stato raggiunto il livello più basso, adesso conviene sempre meno comprare e/o andare in America, ma di contro si avrà un maggiore guadagni sui introiti provenienti dagli USA, pubblicità Adsense compresa, ricordiamoci quando a gennaio-febbraio l’euro valeva più di 1,50 dollari perà il petrolio era ai massimi livelli.
In ogni modo questa ascesa del dollaro è dovuta all’approvazione del piano finanziario di Bush che ha permesso di rifiatare aun pò il mercato considerando che per comprare le azioni “bidone” ci vorranno circa 6 settimane, quindi per risvegliare l’euro dal suo “torpore” bisogna attendere la decisione della BCE di tagliare i tassi di interesse, che potrebbe dare un risvolto all’economia europea anche se sarà difficile.
L’euro si indebolisce ancora e tocca il livello più basso degli ultimi 13 mesi sotto 1,36 dollari.
Via ilsole24ore
Se hai parcheggiato in sosta vietata sperando di farla franca, ma al ritorno ti ritrovi una multa da 36 euro da pagare che ti fa arrabbiare, però c’è una sorpresina, oltre alla multa c’è anche una schedina del superennalotto. Se sei “fortunato” ti può anche capitare di trovare Alessia Ventura con le sue ragazze e oltre alla schedina puoi ricevere anche un bel bacio!
Questa particolare iniziativa è stata preparata dal sindaco di Alassio con la collaborazione della Sisal che ha voluto ammorbidire le multe in modo da ricevere sorrisi da parte del multato senza che si rovini troppo la vacanza, ma questo pacchetto multe non durerà parecchio, dopo qualche centinaio di multe con schedina tutto tornerà come prima.
Ma potrebbe anche succedere che qualcuno si faccia multare con il solo scopo di ricevere un bacio da Alessia Ventura, 36 euro valgono un bacio e una schedina? mah, preferisco spenderli in un buon ristorante e sarei più contento.
Trentasei euro. E in cambio, l’auto posteggiata in sosta vietata per il tempo di un bel bagno, un sorriso ammiccante di Alessia Ventura, magari un bacio malizioso di una «supergirl», più un buono per una vincita da 36 milioni di euro.
Via ilgiornale
Dopo le dichiarazioni del presidente della FED, Bernanke, che aveva detto che per far fronte all’inflazione che ha raggiunto livelli altissimi, a maggio sono sui 5,5%, devono aumentare i tassi di interesse, e aveva anche sottolineato che l’economia americana non è a rischio, così il dollaro ha ripreso fiducia e ha cominciato a rialzare la testa nei confronti della moneta europea.
L’euro passa 1,5597 dollari rispetto a i 1,5711 di ieri, bisogna vedere come reagirà il mercato americano, se reagirà bene allora potrebbe succedere che il dollaro recuperi bene e in questo modo ci guadagneremo tutti e il prezzo del petrolio tenderà a scendere.
Dollaro sempre piu’ forte nei confronti dell’euro dopo le dichiarazioni del presidente della Fed, Ben Bernanke. Il dollaro quota a 1,5597 contro euro rispetto alla chiusura dei mercati europei a 1,5711
Via ilsole24ore
Ormai il prezzo del petrolio aumenterà sempre di più, adesso è arrivato a 140 dollari a barile, mentre a gennaio era appena poco più di 100 dollari a barile, il che fa pensare che per la fine dell’anno potrebbe benissimo arrivare a 170-180 dollari o addirittura a 200 dollari a barile!
Questa situazione non fa altro che peggiorare il sistema economico mondiale e il tasso interbancario è salito a 5,6, praticamente un record e l’euro sta diventando sempre più forte nei confronti del dollaro, queste condizioni stanno metterndo a dura prova il mercato mondiale in particolare modo gli USA e l’Europa, ma il problema è che nessuno fa qualcosa per sistemare questa "falla", anzi la alimentano (vedi Trichet).
Come ben sappiamo che le ragioni del’aumento del prezzo del greggio è dovuto all’aumento costante della domanda dei grandi paesi, in particolare modo quelli asiatici, mentre l’offerta è notevolmente più rigida il che dipende dalla perdita di valore del dollaro, poiché gran parte delle transazioni sul greggio avvengono in dollari quindi si è instaurato un rapporto tra il tasso di cambio del dollaro americano e il prezzo del petrolio ergo il dollaro cade e il prezzo del greggio aumenta.
Tutto questo, a lungo andare, genererà un aumento della povertà e un aumento del portafoglio di quelli che sono già ricchi, insomma la classe media sparirà e ci sarà un divario netto tra i poveri e ricchi, come 100 anni fa!
Insomma, se non facciamo qualcosa al più presto c’è da avere paura per il futuro, per noi e sopratutto per i nostri figli!
Con il petrolio a 140 dlr, dicono i consumatori, si alza il prezzo della bolletta energetica, con un impatto sull’inflazione del 4,3%.
Via ansa
In America ci sono dei negozi di abbigliamento di marca, i golfini, pantaloni, vestiti, bustier e tanto altro di Calvin Klein, Armani, Westwood, Prada, etc. tutto rigorosamente usato dalle star hollywoodiane e dai ricchi che dopo averli usati una volta sola, li danno via e quelli che non possono permettersi questi capi fashion di alta moda a pieno prezzo, possono comprarli a meno della metà del suo prezzo originale.
Ci sono anche casi dove possono noleggiare una macchina di lusso, tipo BMW, utilizzando il "car sharing" dove con poca spesa la propria immagine si ingigantisce al cospetto degli altri che crederanno che siete ricchi.
Insomma la filisofia è quella di vivere come dei "paron" pagando poco, In Italia non c’è questa filisofia ma se uno si impegna con poco si può ottenere tanto, faccio un esempio su come può un italiano medio sembrare ricco con pochi soldi:
1) Abbigliamento: al mercato della propria città si possono trovare dei vestiti di buona fattura e a poco prezzo, oppure andare in vari outlet sparsi per l’Italia dove si possono trovare dei capi di marca a metà prezzo;
2) Auto: se si vuole una macchina sfarzosa, tipo Mercedes, BMW, Lexus, SUV basta guardare l’usato in giro e si riesce a trovare un bel usato di 2 anni a buon prezzo oppure utilizzare il noleggio dove con 300 euro al mese puoi avere una di queste macchine;
3) Casa: per avere una casa al mare o in montagna si possono utilizzare le opzioni della multiproprietà;
4) Accessori vari: vi manca un cellulare, un tavolo, un armadio, sfruttate i mercatini dell’usato dove sia possibile il baratto, date dentro un oggetto che non usate più e così potete avere quello che vi serve.
E mi fermo qui, possono esserci tante opzioni su come vivere al massimo pagando il minimo, basta avere un pò di fantasia e avrete il mondo ai vostri piedi con poco!
"Tutto è cominciato con quella lunga fila che si snodava fuori dal piccolo negozio di Manhattan fin dalle prime luci dell’alba. Dalle vetrine poste al piano rialzato si intravvedevano le morbide onde azzurrine firmate Alexander McQueen, i golfini Vivienne Westwood, i bustier ultra sexy Calvin Klein, le mise rosso ciliegia. No, non sono passati decenni ma solo poco tempo dall’affacciarsi alla ribalta di Ina Bernstein, adesso regina dell’usato di lusso, così nota che sembra dominare la scena da sempre. Quella prima folgorante volta della sua boutique (adesso ne ha cinque) si era materializzata quando si era sparsa la voce che la produzione di «Sex and the city» le aveva destinato una vagonata di abiti, quelli indossati da Sarah Jessica Parker nei panni di Carrie.
L’acquisto a metà prezzo di capi fashion e accessori di gran marca, indossati magari per una sola serata da star e top model, è diventato un assoluto must."
Via lastampa
L’Euro ormai si sta comportando come un rullo compressore, adesso il dollaro vale 1,58 €, il cammino trionfale della moneta europea è dovuto al caro petrolio e alla recessione americana, nonostante la FED continui a tagliare i tassi di interesse in modo da risollevare l’economia e quindi sostenere la crescita economica.
Con questi valori l’Europa farà ancora più fatica a esportare i prodotti, il che significa che l’export sarà molto basso, e quindi la crescita dell’economia Europea sarà molto risicata, senza considerare quelli che guadagnano con internet a livello pubblicitario, per esempio Adsense paga solo in dollari il che significa meno soldi in euro.
Però c’è l’altro verso della medaglia, cioè maggiore import a prezzi molto convenienti sia a livello industriale sia a livello privato, i viaggi in America, i prodotti tecnologici, e tanto altro costeranno ancora meno.
Nelle prime contrattazioni sulla piazza europea la moneta unica si spinge sui massimi di un mese contro il dollaro, superando la soglia di 1,58 dollari già testata ieri
Via wallstreetitalia
Nuove, funeste previsioni di aumenti per gli italiani quest’anno. Secondo le prime stime del centro studi del Rie (Ricerche industriali ed energetiche), dal luglio prossimo sulle famiglie potrebbe abbattersi una nuova stangata per luce e gas. All’origine di questi rincari il costo del petrolio che influenza l’acquisto di energia in Italia. Si tratta di almeno 51 euro in più in bolletta. In questo attuale mercato globalizzato per chi è digiuno di politica economica ed macroeconomia difficile comprendere il perché degli aumenti dei prezzi. Come spiegare al pensionato o al giovane precario che fanno la spesa sotto casa, comprando meno e spendendo di più per cause da rintracciare oltreoceano? I consumatori stanno però mutando insieme al mercato. Chi acquista oggi è mediamente più consapevole di 20 o 30 anni fa. La situazione attuale ha avviato una riflessione importante finalizzata al cambiamento, profondo, nel proprio stile di vita. Il cosiddetto consumo critico era inizialmente portato avanti da persone che avevano maturato autonomamente la decisione di contrastare con il proprio comportamento d’acquisto, logiche di mercato ostili al singolo e troppo piegate al profitto di multinazionali e grandi imprese. Questo popolo discreto e autonomo di consumatori critici, lentamente, sta aumentando.
Tra le iniziative autonome in crescita da segnalare i GAS, i Gruppi di Acquisto Solidale ,il più imponente fenomeno “spontaneo” legato al consumo critico. I Gas sono gruppi di consumatori che decidono di acquistare collettivamente prodotti alimentari e di consumo quotidiano, orientando la scelta dei produttori da cui rifornirsi in modo etico ed ecologico. Nuovi gruppi d’acquisto nascono a ciclo continuo, soprattutto al Nord. Potenzialmente una famiglia potrebbe acquistare circa l’80% del proprio fabbisogno alimentare e d’igiene personale presso il proprio gruppo d’acquisto. I GAS sono espressione di un nuovo stile di vita che, accanto al consumo critico e al risparmio etico, fornisce una possibilita’ di impegno concreto per chiunque desideri cominciare a lavorare nella vita quotidiana per un nuovo modello di sviluppo costruito dal basso dove tornano importanti le relazioni umane e la condivisione con amici e vicini di casa di cose buone da mangiare e dal prezzo decisamente inferiore allo stesso tipo di alimento che si troverebbe nei supermercati. Il consumatore critico è colui che è consapevole del proprio potere, ovvero della capacità di influenzare in modo determinante persone o situazioni. Fare la spesa non e’ soltanto un atto privato ma può assumere una forte e chiara valenza sociale, economica e politica, può essere alla base di una strategia che condiziona le politiche di approvvigionamento, produzione e distribuzione delle imprese.
Dell’aumento di potere da parte del consumatore si sono accorte anche alcune aziende che hanno fatto del Low Cost non solo uno stile di consumo ma una moderna filosofia aziendale in grado di generare elevati vantaggi ai singoli cittadini oltre a stimolare l’affermarsi di comportamenti virtuosi all’interno dei processi produttivi dal punto di vista della qualità dei prodotti/servizi, dal punto di vista del rispetto dei consumatori e dal punto di vista dell’etica e della responsabilità sociale d’impresa. Con queste finalità è nata ASSOLOWCOST, un’associazione di imprese nate e cresciute con la produzione e la commercializzazione di beni e servizi proposti sul mercato a prezzi decisamente minori di altre analoghe aziende e tuttavia rispettando standard di qualità elevata grazie a gestioni basate sull’innovazione e sulla ottimizzazione reale dei processi produttivi. Tra le associate spiccano Ikea, Ing Direct e Renault.
Tra le altre forme di consumo critico e di rispetto per il territorio e l’ambiente non può mancare il Cohousing, come non pensarci prima!! Si tratta semplicemente di persone che hanno scelto di vivere in una comunità residenziale a servizi condivisi. Nato negli anni ’60 in Scandinavia il Cohousing si diffuso in tutto il mondo, soprattutto in Danimarca, Svezia, Olanda, Inghilterra, Stati Uniti, Canada, Australia, Giappone. L’abitazione resta privata, in comune ci sono servizi, risorse e ulteriori spazi condivisi (micronidi, laboratori per il fai da te, auto in comune, palestre, stanze per gli ospiti, orti e giardini…) con benefici dal punto di vista sia sociale che ambientale. La coresidenza si costruisce a partire dal progetto architettonico delle case poiché il nei criteri edilizi occorre prestare attenzione a tutto ciò che può facilitare i contatti e le relazioni sociali. Il progetto di comunità inizia dai mattoni, uno per uno oppure dalla ristrutturazione collettiva di un edificio preesistente dove i futuri inquilini scelgono di ritrovare dimensioni di socialità perdute, aiuto reciproco e buon vicinato oltre al voler ridurre i costi della vita quotidiana. In Italia alcuni esempi di cohousing si possono vedere in particolare a Milano e dintorni.
E’ evidente come, dalla spesa di ogni giorno alla costruzione della propria abitazione, i consumatori/cittadini possono orientare realmente l’andamento dell’economia che dovrebbe anteporre le persone e le relazioni ai vantaggi di enti economici spersonalizzanti come gruppi bancari e multinazionali.
Immagini di monchoparis - Alessio Proietti - Ferroninja
Ricordate il controverso Decreto Bersani? Vi rinfreschiamo la memoria:
Il decreto Bersani (Dl 223/2006, definitivamente convertito con la Legge n. 248 del 4 agosto 2006), noto anche come “decreto sulle liberalizzazioni”, è un decreto legge proposto dal ministro dello Sviluppo economico Pier Luigi Bersani emanato il 4 luglio 2006.
Le misure contenute nel decreto si proponevano di rendere più dinamico il mercato, tutelare i consumatori (abbattendo i privilegi di alcune categorie sociali e aumentando la concorrenza in quei settori) e, in secondo luogo, di agevolare la lotta all’evasione fiscale (attraverso alcune procedure obbligatorie nei pagamenti).
E in particolare:
Vendita dei farmaci da banco nei supermercati - Il provvedimento non riguarda i farmaci su ricetta, ma consente di creare spazi dedicati nella grande distribuzione, purché alla vendita sia impiegato personale con una laurea in farmacia.
Finalmente i risultati di questo Decreto, dopo l’abolizione dei costi di ricarica, incominciano a vederesi.
Dalla prossima settimana sugli scaffali di 80 punti vendita in tutta Italia il primo farmaco a marchio Coop. Si tratta di acido acetilsalicilico più acido ascorbico in compresse efferverscenti, ovvero il principio attivo dell’aspirina unito a vitamina C, assimilabile ad alcuni prodotti di marca molto conosciuti. Il prezzo di vendita sarà di due euro, circa la metà di quello di altre versioni generiche dell’analgesico oggi presenti sul mercato.
Importante a mio modo di vedere le dichiarazioni del presidente di Coop-Italia Vincenzo Tassinari:
«In questi due euro c’è anche il nostro margine di utile, a dimostrazione che su questo versante si può incidere molto sul prezzo, operando a vantaggio dei consumatori. Un farmaco comune, di ampia diffusione, che non necessita di ricetta medica potrebbe sembrare un traguardo di poco conto. Ma non è così. Il farmaco Coop è una sorta di prodotto simbolo e nasce dopo un anno di iter burocratico completo e difficoltoso. Coop Italia ha infatti dovuto richiedere l’autorizzazione all’immissione in commercio all’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), come avviene per qualsiasi altro medicinale generico, cioè non più coperto da brevetto».
Speriamo in bene per il futuro!