L’inflazione sta facendo sempre più vittime, sta portando tutti i prezzi verso l’alto tra questi c’è anche il tasso variabile che si è portato al 5,85% che, tra l’altro, è riferito al mese di giugno e quindi non considera l’aumento del tasso di interesse di un quarto di punto praticato dalla Bce, il che significherà che a luglio, i tassi aumenteranno ancora.
L’abi ha voluto sottolineare che la differenza tra il tasso nominale sui mutui e l’inflazione è più bassa rispetto a qualche anno fa, però questa informazione serve ben poco per le famiglie che hanno stipulato un mutuo a tasso variabile e che vedono, di mese in mese, lievitare la rata mensile del mutuo e per ovviare a questo problema cercano di spostarsi sul fisso, ovviamente ci sono le spese di mezzo ma la sicurezza di dover pagare una rata fissa vale più di ogni altra cosa, sopratutto in questa situazione economica.
Intanto per quelli stakanovisti del variabile, attendono la lettera della loro banca con le proposte di modifica del contratto, in particolare il passaggio dal tasso variabile a un tasso fisso calcolato sulla media del 2006, come stabilito dall’intesa tra Abi e il governo, che partirà da gennaio 2009.
In ogni modo io sono per il variabile, perchè so che dal 2009 tutto si stabilizzerà.
L’inflazione colpisce duramente i mutuo-people italiani. In giugno, cioè già prima del rialzo al 4,25% dei tassi ufficiali da parte della Banca centrale europea, il tasso sui prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni era arrivato al 5,85%, il massimo dall’agosto del 2002.
via ilgiornale
Purtroppo le massicce dosi di ottimismo da parte degli istituti finanziare e della politica non hanno minimamente influito sull’attuale sistema mutui. I tassi continuano inesorabilmente ad alzarsi, toccando ormai quota 5,85%!
Nuovo record per i tassi sui mutui che a giugno salgono al 5,85%, toccando così i livelli massimi dall’agosto del 2002. (via temporeale)
Dall’ABI arrivano comunque altre raccomandazioni. Non è tutto così male - dicono - nel 2002 era molto peggio, perchè i tassi del mutuo devono essere depurati dall’inflazione galoppante. Sembra quasi una frase discolpevole, girando il problema sull’economia-politica inflazionistica.
Nel frattempo la credibilità e l’ottimismo popolare calano. E le nuove polizze mutuo sono per il 60% composte da tassi fissi. Quindi minima fiducia verso il futuro!
Hanno definito il testo dell’accordo tra Ministero dell’economia e l’Abi (Associazione Bancaria Italiana) che riguarda i mutui per la prima casa a tasso variabile stipulati prima del 29 maggio 2008, e pemette di dare fiato a quelle famiglie che non sono in grado di pagare le rate mensili troppo onerose per le loro tasche, ma è anche una arma a doppio taglio in quanto si paga di meno ma i mesi si prolungano.
In sostanza si può ridurre la rata del mutuo, ma i tempi si allungheranno con maggiori costi finali e se i tassi aumentano, aumenteranno anche i mesi da pagare, insomma questa possibilità è consigliata solo per chi non riesce a rispettare le scadenze.
Faccio un esempio di un mutuo di 100.000 euro in 30 anni stipulato a novembre 2005 con un tasso pari al 3,36% che permetteva di pagare 441,00 euro, mentre adesso si è arrivati a 578,00 euro.
Se sfrutto l’accordo, la rata passerà a 493,00 euro (85,00 euro in meno) ma invece di pagarli nei restanti 329 mesi complessivi li dovrò pagare in 408 mesi, in pratica sono 79 mesi in più per 34 anni complessivi, con un esborso finale di 13.000 euro in più.
Questo esempio deve far capire che non c’è nulla di conveniente, anzi ci guadagnano solo le banche.
Per una maggiore informazione relativa a questo accordo basta andare su abi .
Ecco come si fa a ridurre le rate del mutuo. Pubblichiamo il testo dell’accordo tra governo e banche, e ne sveliamo i segreti. A partire dal 1° gennaio 2008 quasi un milione e mezzo di famiglie italiane potrà pagare un po’ di meno.
Via wallstreetitalia
Secondo l’ABI (Associazione Bancaria Italiana) il tasso di interesse dei mutui alle famiglie per l’acquisto della casa è aumentato ancora di 0,09%, arrivando a 5,75% il che significa il massimo dal 2003, questo dato sintetizza l’andamento dei tassi fissi e variabili stipulati dalle banche.
Questa informazione deve far capire le difficoltà delle famiglie a comprare casa, sopratutto per le giovani coppie che si devono sposare e ha causato una inversione di tendenza, adesso le famiglie preferiscono l’affitto al mutuo in attesa dei tempi migliori.
Purtroppo siamo alla mercè delle banche che pensano solo a spremere il cliente senza considerare che se continuano così rischiano il patatrack, bisogna andare incontro alle esigenze del cliente valutando la condizione economica in cui sta versando dopodichè valutare i pro e i contro, altrimenti con questi tassi le insolvenze saranno nell’ordine del giorno!
Record a maggio per i tassi applicati dalle banche sui prestiti alle famiglie per l’acquisto delle abitazioni. Secondo le stime dell’Abi, riportate dal bollettino mesile dell’associazione bancaria italiana, il tasso è salito al 5,75% dal 5,66% di aprile superando il massimo degli ultimi cinque anni.
Via ilsole24ore
In Italia è arrivata una nube nera enorme, che ricopre tutte le famiglie italiani, un po’ alla Indipendence Day, per intederci:
Sono 530 mila le famiglie italiane che si trovano in difficoltà nel pagare la rata del mutuo: 420 mila fanno fatica per l’aumento del costo della rata, mentre per 110 mila esistono problemi di insolvenza.
Queste le parole di Antonio Catricalà (via Eco Bergamo), direttore dell’antitrust, che lancia l’allarme. I toni ancora non sono così accesi ma se pensiamo bene la stessa cosa era successa in America, prima di dover affrontare l’enorme crisi dei mutui subprime. Giuseppe Zadra, direttore dell’ABI, chiaramente cerca di calmare le acque ma dalla Federal Reserve arriva comunque l’ammonito: state cauti…
Quindi per coloro che saggiamente (si fa presto a dirlo a posteriori) hanno contratto mutui a tasso fisso il problema non si pone. Ma per tutti coloro che devono convivere con i mutui a tasso variabile il problema diventa ogni mese (in base al proprio tipo di euribor) sempre più pressante.
A questa situazione di prevista crisi si associa poi la scarsa mobilità dei mutui italiani, legata direttamente al mancato rispetto da parte delle banche italiani delle normative sulla mobilità, che dovrebbero permettere di spostare il proprio mutuo da un ente all’altro, con bassissimi costi e senza notaio. La sostituzione mutuo rimane quindi un problema assolutamente burocratico e oneroso.
Così ancora Antonio Catricalà si esprime (via Borsa Italiana):
Il tasso di mobilita’ dei mutui in Italia e’ molto basso e si aggira intorno al 7,7% annuo rispetto ad una media europea tra 25 e 28%.
Torno al lavoro… anch’io ho un mutuo a tasso variabile a carico, che come un bimbo cresce, cresce, cresce…
Dal 30 aprile 2008 cambieranno alcune regole nella emissione degli assegni. Vediamo le principali novità:
Queste nuove norme sono state emesse per adeguamenti alle normative comunitarie della UE, per combattere il riciclaggio e per marginare la criminalità.
Un Decalogo di Regole Usate dal Trader che alla Lunga Perde Soldi:
1) Opera Seguendo: Grafici, Candele, Figure, Oscillatori.
2) Perde e Pensa che il Guadagno Arriverà con l’Esperienza, lo Studio e il Duro Impegno.
3) In Perdita, Media al Ribasso!
4) Sceglie i Titoli da Tradare in base a P/E, Fair Value, ecc.
5) Opera Inseguendo Notizie e Rumors.
6) Si Innamora di Uno o più Titoli.
7) Confida nell’Intuito e nella Fortuna.
Non usa un Corretto Money Management.
9) Opera in Scalping (Fà Tanto Figo!)
10) Trasforma una Operazione Intraday a tempo Indefinito, Accumulando Perdite Irreparabili.
11) Mangia da Uccellino e Defeca da Elefante.
12) Usa Diligentemente lo Stop Loss.
13) Ricorda i Gain e Dimentica i Loss.
Naturalmente queste Regole Valgono per il 99% dei Trader.
Il Restante 1%, fà altre Cose e Guadagna!
Via HiTrading
dal 1° gennaio 2008 il codice IBAN integrerà le tradizionali coordinate bancarie italiane (ABI, CAB e numero di conto).
L’IBAN è un identificativo univoco internazionale di ogni conto bancario: il nuovo “indirizzo” del tuo conto corrente per eseguire e ricevere i bonifici.
In Italia il codice è composto da 27 caratteri alfanumerici che identificano il paese in cui è aperto il conto corrente, la banca, lo sportello e il numero del rapporto.
Dal 1° gennaio 2008, indicare il codice IBAN del beneficiario diventa necessario non solo per effettuare un bonifico all’estero, ma anche per quelli in Italia. Ricorda, pertanto, di richiedere il codice IBAN ai soggetti beneficiari delle tue operazioni di pagamento.
Le Banche italiane accetteranno i bonifici disposti senza IBAN per un periodo transitorio, la cui scadenza è attualmente il 1 giugno 2008.
Decorso tale termine, i pagamenti privi di codice IBAN avranno costi superiori e tempi di esecuzione più lunghi.
Nuova decisiva svola nel mercato dei mutui. Una raccomandazione dell’ABI invita le banche di farsi carico dei costi rappresentati da penali e estinzione anticipata, di quei clienti che decidano di cambiare banca per il mutuo.
“MILANO, 21 NOV -In caso di subentro di un mutuo-raccomanda l’Abi-la banca che subentra si fara’ carico dei costi e delle penali per l’estinzione anticipata.”
via Borsa Italiana
Si tratta purtroppo solo di un’indicazione in quanto:
Faissola ha sottolineato che l’Abi non può imporre nulla ai propri membri e che la decisione è stata approvata all’unanimità.
via Borsa Italiana
Un ottima notizia per tutti coloro che volevono accedere ai diritti della portabilità dei mutui, e che però erano vincolati da alte spese di estinzione.
Il convegno Credito alle famiglie mette alla luce quanto emerge da uno studio del primo semestre del 2007, le famiglie italiane per far fronte alle spese bollette affitti e mutui, s’indebitano con sempre maggior facilità.
”Il settore bancario continua a sostenere le esigenze di spesa sempre piu’ complesse ed evolute delle famiglie - rileva il direttore generale dell’Abi Giuseppe Zadra - anche nell’ottica strategica di un rilancio dei consumi che potrebbero contribuire a dare una spinta alla ripresa dell’economia”. Zadra ha ribadito la ”necessita’ di colmare il divario con il resto d’Europa, impegnandosi allo stesso tempo per indirizzare le iniziative di regolamentazione in corso con Istituzioni e associazioni dei consumatori verso un quadro di maggiore tranquillita’ per le famiglie e ulteriore semplificazione dei rapporti tra banche e clienti”.
questo quanto riporta ASCA.
Un convegno organizzato da ABI ed Assofin suddiviso in 2 giornate:
LUNEDÌ 29 OTTOBRE - CREDITO ALLE FAMIGLIE
MARTEDÌ 30 OTTOBRE - CONSUMER CREDIT DAY & MORTGAGE DAY
Presso Palazzo Altieri in Roma.
Venerdì i Tassi d’interesse sono cresciuti per tutta la giornata con un rallentamento dello spread del breve periodo (da 2 a 10 anni) ma queste notizie non rincuorano visto il forte valore dell’euro contro il dollaro che proprio nella giornata di venerdì ha toccato un nuovo record in virtù delle attese per il taglio dei tassi che FED ha promesso.
Gli speculatori hanno ridimensionato le posizioni nette lunghe di Euro, il che supporta l’ipotesi che la fase di deprezzamento del biglietto verde potrebbe temporaneamente arrestarsi dopo l’ufficializzazione della manovra della banca centrale Usa. Prima di allora possibile il raggiungimento della resistenza collocata a 1,445/1,45. Yen pressoché stabile verso Dollaro in attesa della decisione della Fed. Malgrado un calo delle esportazioni verso gli Stati Uniti a settembre l’avanzo commerciale nipponico ha registrato un nuovo record, grazie soprattutto alle esportazioni verso Cina ed Europa.