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Ci rubano i soldi sotto il naso e non ci indignamo.

Thursday, November 13th, 2008

Da parecchi anni, da più parti si denuncia l’aumento per le spese dell’alta velocità avvenuto dal ’92 ad oggi, (vedi qui, e qui: per esempio

Pare, direi è accertato visto che tutte le fonti concordano, che il costo è triplicato negli anni e siccome si parla di miliardi di €, mi chiedo come mai, a tutt’oggi, nulla sia successo.

Facendo un’analisi casereccia mi pare che il debito pubblico italiano sia enorme, le famiglie, (così almeno denunciano da un quinquennio destra e sinistra), sono in seria difficoltà, l’ sta entrando in recessione e, per concludere e riferendosi alla nuova edizione de: “La Casta” di Stella e Rizzo, i nostri politici continuano a spendere e spandere.

Entro la fine di quest’anno, dopo dieci anni di lavori, verrà inaugurata la tratta Milano Bologna e, con un risparmio di un’oretta, si potrà arrivare fino a andando a 250 km orari.

Senza entrare nel merito della discussione sull’utilità o meno dell’alta velocità, (per approfondire vedi qui) ciò che sconcerta è la mancanza di indignazione per lo sperpero pubblico dei nostri dimostrato a più riprese da giornalisti che sanno fare il loro lavoro.

Nonostante tutti sappiano che la nostra alta velocità sia costata un’enormità in più rispetto a qualsiasi altro paese europeo, non si è creato nessun comitato contro chi ha rubato, (di questo si tratta), i nostri .

Non è stata creata nessuna commissione d’inchiesta sui costi dell’alta velocità, nessuno fra i tribunali che hanno perseguito penalmente Corona e veline varie, ha avuto l’obbligo di guardare dentro quel calderone…

Nessuno si è incatenato davanti a Palazzo Chigi, insomma: tutti sappiamo che ci stanno rubando ma pare non ce ne possa fregare di meno.

Perché avviene questo? Come mai tanta indifferenza davanti ad uno sperpero di dimensioni bibliche?

Lascio aperta la domanda avendo solo una cosa da dire: difficilmente ci si può lamentare se le cose vanno in un certo modo se, quando vengo fatte denunce circostanziate da parte dei media, il cittadino medio se ne frega.

 

Federalismo fiscale e Roma Capitale

Monday, October 20th, 2008

Nei primi giorni di ottobre a Palazzo Chigi è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il disegno di legge sul federalismo fiscale.

La norma:

Il si è dato 24 mesi di tempo per definire l’autonomia finanziaria di Comuni, Province, città metropolitane e Regioni nell’applicazione dell’articolo 119 della Costituzione. In una nota diffusa dal Consiglio dei ministri si puntualizza che, con l’attuazione dell’articolo costituzionale sopra citato, sarà superato il sistema di finanza regionale e locale ancora improntato a meccanismi di trasferimento, in cui le risorse finanziarie di regioni ed enti locali non sono stabilite e raccolte dagli enti che erogano i servizi ma derivano loro, in misura significativa, dallo Stato. In questo modo il sistema di finanza derivata non favorisce la responsabilizzazione degli amministratori, né il controllo dei cittadini. Inoltre, i trasferimenti si sono spesso realizzati sulla base della spesa storica; è quindi mancato qualsiasi meccanismo premiante o qualsiasi incentivo all’efficienza. Con il nuovo sistema di finanza locale per il il passaggio al nuovo sistema non aumenterà il carico fiscale nei confronti dei cittadini perchè alla maggiore autonomia impositiva di regioni ed enti locali corrisponderà una riduzione dell’imposizione statale. E in generale le si ridurranno perché la macchina statale verrà snellita attribuendo la completa gestione di alcune funzioni agli enti locali.

Capitale, ente territoriale

All’indomani della presentazione dell’emendamento sul federalismo fiscale, il Sindaco di Gianni Alemanno ha espresso grande soddisfazione in particolare per ciò che riguarda il futuro della Capitale . si trasformerà da un normale Comune in un Ente territoriale denominato “ Capitale” con speciale autonomia statutaria, amministrativa e finanziaria, al fine di svolgere le funzioni di Capitale della Repubblica italiana e di sede di rappresentanza diplomatica di Stati esteri. I confini di Capitale coincidono con quelli attuali del Comune di , mentre con i decreti legislativi di attuazione vengono regolati in rapporti con la Regione, la Provincia e l’area metropolitana. Il Consiglio comunale assumerà il nome di “Assemblea capitolina” e approverà il nuovo Statuto di Capitale con particolare riguardo al decentramento municipale. A partire dal 2010 Capitale avrà garantiti 500 milioni di euro annui, inoltre verrà attuato il cosiddetto “federalismo patrimoniale” per cui avrà un proprio patrimonio attraverso: o l’attribuzione a Capitale di un patrimonio commisurato alle funzioni e competenze ad essa attribuite; o il trasferimento, a titolo gratuito, a Capitale dei beni appartenenti al patrimonio dello Stato non più funzionali alle esigenze dell’Amministrazione centrale. Secondo Ciocchetti dell’UDC l’emendamento per la città di è incostituzionale e non tiene conto della Provincia di che è ormai parte integrante del tessuto metropolitano, mentre per il Presidente del Consiglio regionale del Lazio, Guido Milana - Con il ddl il si appropria di materie che sono o di competenza regionale o oggetto di legislazione concorrente. C’è un fermo “no” all’espropriazione di funzioni che la Costituzione ha assegnato alle Regioni. Il disegno sul federalismo fiscale è collegato alla legge finanziaria e deve essere approvato entro la fine dell’anno nell’ambito di un iter di approvazione del disegno di legge ma considerando la rapidità con cui ha lavorato la maggioranza parlamentare di centrodestra c’è da scommettere che nel 2013, alle prossime elezioni comunali di si giocherà una partita inedita.

Tanto paga pantalone!

Wednesday, September 17th, 2008

Negli USA è fallita Leheman brothers e circa 50.000 persone in giro per il mondo dovranno cercarsi un altro lavoro, in i dipendenti sono 140 e, intervistati, alcuni non hanno risposto mentre altri hanno detto che cercheranno di far valere le loro ragioni all’interno dell’azienda.

Ciò che colpisce sono le facce di chi, dalla sera alla mattina si è trovato senza un lavoro: in Inghilterra e negli USA, chi è stato intervistato ha semplicemente affermato, mediamente, che vedrà il da farsi e che per ora starà con la famiglia. Poche tragedie per persone consapevoli che il futuro potrà offrire altre opportunità, magari non migliori ma pur sempre opportunità.

L’ si è fermata per : la ci gira intorno, l’ si prostra e la popolazione dovrà subirne i guasti, dal momento che si parla di debiti per circa 2,8 miliardi che verranno buttati sulle spalle degli inconsapevoli contribuenti, (fonte Lavoce.info), per non citare i mega ammortizzatori sociali usati come arma contrattuale dal nei confronti dei sindacati.

È di oggi la notizia, (fonte Il Sole 24 ore),  che Finnair, compagnia finlandese controllata dallo stato, ha messo i sindacati davanti a due opzioni: tagliare gli di un 5% per un periodo di tempo oppure tagliare 400 posti di lavoro. I sindacati hanno rifiutato il taglio delle retribuzioni e, di conseguenza la compagnia aerea ha dichiarato che procederà alla riduzione dell’organico: nessuna tragedia, quando le cose andranno meglio, si assumerà personale.

Vi sembra possibile che milioni di contribuenti paghino fior di per una decina di migliaia di dipendenti di ? Vi sembra giusto che si debba salvare la compagnia di bandiera alle spalle dei cittadini che non ricevono alcuna informazione su quanto ci costerà?

Vi sembra normale che sedici, (ma ormai la lista si è allungata tanto difficoltoso sarebbe il salvataggio a spese dello Stato), imprenditori si dipingano come cavalieri in difesa dell’italianità quando in realtà avranno poco da perdere e molto da guadagnare, (quanto si può guadagnare dalla vendita degli slot, per esempio a Hetrow? Qualcuno parla di centinaia di milioni di euro)?

Il dramma non è questo e la che porta avanti ma, purtroppo, tutti i governi che si sono succeduti negli ultimi vent’anni, con buona pace di chi litiga se i governi migliori siano di destra o di sinistra: il vero problema è la classe dirigente nel suo complesso.

 

Il fisco aumenterà i controlli

Friday, August 8th, 2008

All’agenzia delle entrate hanno nominato un nuovo amministratore delegato di Equitalia, Attilio Befera, che conosce molto bene il sistema fiscale ed in più questa nomina è stata anche apprezzata dall’opposizione.
Questo nuovo amministratore delegato ha già creato un piano per l’agenzia delle entrate e si basa sull’intensificazione dei controlli per contrastare ogni eventuale evasione fiscale senza però coinvolgere i contribuenti onesti, insomma ci saranno pià controlli per quelli che hanno la residenza all’estero (vedi Valentino Rossi) e valutare il loro reddito annuale in modo da verificare eventuali discrepanze.

Questi controlli verranno fatti a tappeto e non coinvolgeranno solo i piccoli contribuenti, ma anche le grosse aziende che per pagare meno usano dei sporchi trucchi e altre che eludono l’iva.

Insomma tutto questo si tramuterà in ulteriori entrate per lo stato e quindi meno per i cittadini onesti e più servizi.

L’Agenzia dovrà mantenere ferma l’azione di contrasto all’evasione e, nel contempo, migliorare l’offerta dei servizi ai contribuenti all’insegna della semplificazione, della duttilità e della flessibilità. E questo dovrà farlo senza gravare ulteriormente sui cittadini onesti, i cui adempimenti, anzi, andranno ridotti».

Via ilsole24ore

Le tasse non aumenteranno per tre anni

Tuesday, August 5th, 2008

L’unica certezza che abbiamo in merito alla manovra che è stata appena approvata è che per i prossimi tre anni e quindi fino al 2011 le non tenderanno ad aumentare anche se devo dire che in tre anni le cose possono cambiare in qualsiasi momento e quindi può anche succedere che possano rivoltare la manovra a nostro discapito e non sarebbe la prima volta che succede.

In ogni modo questa manovra che è stata approvata in poco tempo, 40 giorni, potrebbe dare un piccolo rilancio alla nostra anche se per poter smuovere qualcosa bisognerebbe tagliare le spese e parecchio, ma sotto questo punto i politici ci sentono poco ergo dobbiamo rimboccarci le maniche!

Dalla manovra che verrà approvata oggi emerge una prima certezza. Per i prossimi tre anni non aumenteranno le degli italiani. Il sottosegretario all’ Vegas esalta la manovra, «approvata in 40 giorni e di un rilievo tale che da molti anni non si vedeva nel nostro Paese».

Via ilgiornale

Inflazione, petrolio, tassi, tutto aumenta e non ci resta che piangere

Friday, July 4th, 2008

Ho scelto questo titolo “non ci resta che piangere” con Benigni e Troisi per sottolineare la nostra situazione che sta divantando, di giorno in giorno, sempre più insostenibile tra l’ che è arrivata al 4,00% generando aumenti sulle materie prime, il prezzo che non smette di crescere e infine la , ieri, ha aumentato di un quarto di punto i di interesse europei portandoli al 4,25% in modo da contrastare l’.

Capisco i timori di Trichet, ma dico che questo aumento servirà a poco, per non dire nulla, anzi metterà in crisi parecchie famiglie che hanno contratto un mutuo a , bisognerebbe riversare gli sforzi per contrastare l’aumento dei prezzi sul controllo di chi specula sul e sui e sopratutto cominciare ad investire per poter crescere economicamente. Il problema è che tutti parlano ma nessuno va ai fatti e di conseguenza si arriverà ad una stagnazione.

Purtroppo le banche fanno la parte del padrone ed sono evidenti le loro gravissime responsabilità, che invece di consigliare fissi a partire dal 2005, quando il costo del denaro si era ridotto attorno al 3,5%, al minimo storico con tutte le previsioni che propendevano per una imminente stagione di aumenti, le banche hanno consigliato, a tutti, variabili.

In ogni modo la situazione attuale sta prosciugando sia i dei lavoratori sia i loro risparmi di una vita e per quanto si possa risparmiare non si riesce a pagare tutto, bisognerebbe aumentare le buste paga dei lavoratori, ma il problema è che nessuno vuole farlo perchè hanno paura della spirale prezzi/salario che porterebbe ad una ancora più elevata, quindi l’unica soluzione è quella di abbassare le sugli in maniera considerevole e diminuire la spesa pubblica, ma il italiano ha ben altre cose su cui pensare come il decreto anti itercettazioni.

Alla fine non ci resta che piangere!

Il problema per i risparmiatori, se mai, è capire se la mossa della sia isolata o sia invece il preludio a una nuova serie di rialzi. E soprattutto, quanto a lungo possa continuare l’anomalia che vede i interbancari sensibilmente al di sopra dei saggi ufficiali a causa della crisi di fiducia provocata dall’ondata subprime sui mercati del credito. Le previsioni degli operatori, per il momento, scontano un altro aumento di 25 punti base dei entro dicembre.

Via ilsole24ore

L’Italia di Sherwood ha trovato il suo Robin Hood!

Friday, June 27th, 2008

Finalmente ci siamo: qualcuno ha pensato a prendere ai ricchi per donare ai poveri.photo by veneziando.it

Dopo la tragicommedia di rifondazione comunista e dei suoi manifesti: “Anche i ricchi piangano”, il nuovo al ci ha donato la “Robin Hood tax”

Il principio sarebbe, se non erro: tolgo un po’ di a chi ne guadagna tantissimi “vendendo” prodotti per i quali non si scappa, non se ne può fare a meno.

Oggi sul Sole 24 ore, si fa una prima stima e pare che solo 300 milioni andranno ai meno abbietti mentre il resto verrà trattenuto dall’erario. Oltretutto si corre il rischio, per non dire la certezza, che le perdite di ricavi dovute all’aumento dell’Ires, andranno a ricadere sui prezzi dei carburanti e dell’elettricità che non mi sembrano, attualmente, a buon mercato.

Detto tutto questo, un aspetto di questa manovra salta all’occhio: il tradimento del tanto richiamato, invocato e purtroppo vituperato liberalismo, (se non ricordo male il partito di riferimento si chiama Popolo delle Libertà) ed un grande populismo.

Se ci si tiene tanto a che le persone possano veder diminuire almeno un po’ i prezzi dell’energia, perché invece di ricorrere a sistemi pubblicitari ma inutili, non si comincia a fare un po’ di concorrenza reale?

Qualcuno a dato un’occhiata alle offerte per le famiglie sul “libero” mercato dell’energia? Tutte praticamente uguali, le differenze sono dell’ordine di 0,1 centesimo di € e, se prendete in mano, per esempio, il contratto dell’ENEL, venite informati che, riguardo l’erogazione di energia elettrica, risparmierete circa: dall’euro ai 5 euro all’anno….

Qui sta il problema, non certo nell’aumentare le a chi guadagna molto solo per far vedere che si vuole bene al popolo, (bue, magari)

Purtroppo, in , con la scusa del popolo sovrano, si cerca di fare le cose che possono compiacere e non quelle che realmente possono essere utili: lo dimostra l’ultimo richiamo della Corte dei Conti riguardo al “bonus” di 70 miliardi, (avete capito bene: miliardi) di € generato dall’adesione all’euro che sono spariti nelle pieghe dei bilanci pubblici negli ultimi dieci anni, (Governi di centro sinistra e di centro destra, se non sbaglio).

Perchè non diventiamo come lui? felici per aver pagato le tasse.

Tuesday, June 17th, 2008

Con il che non smette di crescere come prezzo, e il conseguente aumento delle bollette del gas, della luce, del prezzo del , degli alimenti, lo stipendio che non cresce anzi diminuisce, è palesemente comprensibile che a nessuno piaccia pagare i balzelli, sopratutto se alla fine del mese non ti resta niente.

Con l’ che va a mille, c’è la che per risolvere il problema tende ad essere vaga, spesso ci sentiamo dire che aumenterà i , li taglierà, e alla fine li mantiene, però la possibilità che Trichet tenderà ad aumentare i di interesse di un quarto di punto è molto fattibile, per non dire quasi certa e in quasto caso quelli che hanno contratto il mutuo a sarà una ulteriore spesa.

A parte tutto potremmo essere felici per aver pagato le ? perchè no? possiamo comportarci come Primo Rovis, che nel 1980 pagava per un totale di quasi 700 milioni di vecchie lire, pari a quasi 340 mila euro, però era felice di averle pagate, perchè questi hanno contribuito a migliorare il sistema , ecco quello che aveva detto:

«Ho pagato le che dovevo pagare e ne sono felice. Esistono strade, scuole, luce nelle case, assistenza sanitaria, ordine pubblico, tanti servizi a carico dello Stato, che li può garantire e migliorare solo se i cittadini contribuiscono in proporzione al loro reddito».

Insomma se tutti paghiamo le abbiamo solo da guadagnarci!

E’comprensibile che pagare le , specie se sono elevate, non sia piacevole per nessuno e che dunque il 20 giugno non sia un giorno di festa. Al malumore di chi pensa, peraltro comprensibilmente e legittimamente, solo al suo particulare ovvero alla sua tasca, si mescolano considerazioni di ben altra natura. Considerazioni sulle conseguenze generali che la pressione fiscale del momento può provocare sulle condizioni complessive del Paese, sugli investimenti, sull’occupazione, sulla produttività delle imprese e così via.

Via corriere

Beppe Grillo: che figura ridicola

Wednesday, April 30th, 2008

L’agenzia delle entrate ha messo on line tutti i dichiarati dai cittadini italiani nel 2005. Chiunque può accedere liberamente, senza essere identificato.Gli è stato suggerito dalla Ndrangheta, dalla Mafia, dalla Camorra e dalla Sacra Corona Unita. Padoa Schioppa e Visco, con la benedizione di Prodi e del centro sinistra unido che mai sera vencido, hanno eseguito. I rapimenti di persone saranno facilitati, il pizzo potrà essere proporzionato al reddito dichiarato. La criminalità organizzata non dovrà più indagare, presumere. Potrà andare a colpo sicuro collegandosi al sito dell’agenzia delle entrate.
I nullatenetenti e gli evasori non avranno comunque nulla da temere. Chi paga le sarà punito, chi ne paga molte potrà essere sequestrato, taglieggiato, rapinato.
Le rapine in villa si faranno finalmente in tutta e non saranno concentrate nel Lombardo Veneto.
Gli odi familiari troveranno libere manifestazioni, chi non ha concesso un prestito in famiglia e ha un alto reddito sarà finalmente smascherato.
Follia, questa è follia. Dopo l’indulto che ha liberato le carceri questo ex di imbelli, presuntuosi e deficienti fornisce ai criminali le informazioni sul reddito e l’indirizzo di casa dei contribuenti. Pagare le così è troppo pericoloso, meglio una condanna per evasione fiscale che una coltellata o un rapimento. Il rapporto fiscale è tra il privato cittadino e lo Stato e tale deve rimanere.
Inviamo una mail al prossimo ministro dell’ Giulio Tremonti perché ristabilisca le regole della convivenza civile e blocchi l’accesso a chiunque di dati sensibili privati.
Nei prossimi giorni cercherò di capire chi è l’ispiratore di questa schifezza. È giusto che tutti lo vengano a sapere e che risponda delle eventuali conseguenze. Beppe Grillo - La Colonna Infame

Ho voluto riportare per intero l’articolo di Beppe Grillo a futura memoria nel caso lo cancellasse o lo modificasse in seguito.
Al momento ci sono 1003 commenti la maggiorparte dei quali fortemente negativi nei confronti del comico ligure.
Ebbene sarò il commento numero 1004.
Tu Beppe che non hai fatto altro negli ultimi anni che divulgare dati relativamente sensibili di persone, politici, aziende e multinazionali, oggi davanti ai tuoi sostenitori hai fatto una figura ridicola, incoerente, non eri tu a sostenere il modello inglese dove tutto era pubblico? non eri tu a dire che il web è il maggiore strumento di democrazia partecipativa esistente al momento? non eri tu che ti scagliavi con forza contro chi voleva porre un freno alle intercettazioni? In molti ti hanno seguito sulle tue battaglie, oggi però sei caduto, miseramente sulle tue contraddizioni.

Reddito di lavoro autonomo dichiarato nel 2005: 4.272.591. Imposta netta: 1.823.010.

Ciao Beppe paladino dei precari.

Salari italiani al 23esimo posto

Tuesday, March 11th, 2008

L’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico wiki) denuncia che i salari italiani sono tra i più bassi, dietro addirittura a paesi come la Spagna e la Graca.

Già sapevamo di non essere ben retribuiti e di non avere molto potere d’acquisto, adesso però il rapporto sulla tassazione dei salari dell’OCSE mette tutto nero su bianco e ci colloca in gran brutto posto.

Il 45,9 per cento dello stipendio non finisce nelle tasche degli italiani ma in quelle del e degli enti di previdenza tramite il cosiddetto cuneo fiscale, cioè la differenza tra quanto pagato dal datore di lavoro e quanto incassato effettivamente dal lavoratore.

Secondo i dati Ocse, tra il 2006 e il 2007, le pagate da un lavoratore single sono aumentate di 0,118 punti mentre i contributi trattenuti dalla busta paga a favore dei programmi previdenziali sono cresciuti di 0,227 punti. Sono invece rimasti invariati i contributi pagati dalle aziende a favore dei programmi previdenziali dei dipendenti. In totale le sul reddito, sempre nel caso di lavoratore single, sono ora pari al 14,4 per cento mentre i contributi ai programmi previdenziali sono pari rispettivamente al 7,2 per cento per il lavoratore e al 24,3 per quanto riguarda il datore di lavoro. A paragone, in Francia il cuneo fiscale è pari al 49,2 per cento (con una incidenza del 9,9 per cento per le sul reddito e pagamenti contributivi rispettivamente del 9,6 per cento per il lavoratore e del 29,6 per cento per le aziende), mentre la Spagna il prelievo totale scende al 38,9 per cento ripartito al 10,8 per cento per le , al 4,9 per cento per il contributo del lavoratore alla pensione e al 23,2 per cento per quello dell’azienda.

Via Ansa