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Il Governo USA nazionalizza AIG

Wednesday, September 17th, 2008

La AIG è uno dei colossi americani dell’assicurazione con milioni di polizze vendute, si è trovato con più di 1.000 miliardi di dollari in passivo a bilancio e questo è successo in breve tempo, e questa situazione fa pressupporre che la American International Group Inc. abbia fatto delle manovre speculative che le sono ritorte contro, in quanto le assicurazioni, a differenza delle banche, non falliscono quasi mai.

Questa bancarotta ha messo in l’ americana e il governo per evitare il peggio ha dovuto rilevare l’80% dell’AIG e in più la ha dovuto mantenere i di interesse al 2%, anche se prima aveva intenzione di aumentarli, però il presidente Bernanke ha voluto sottolineare che non ha alcuna intenzione di salvare tutti e che questo caso è particolare vista la “stazza” di questo colosso assicurativo.

In ogni modo la non passa giorno che ci ritroviamo con una notizia allarmante che riguarda l’ americana il che viene da pensare che prima o poi verrà fuori una peggiore del 1929 visto che in quell’anno fallirono migliaia di piccole banche mentre nella situazione attuale sono le grosse banche ad essere coinvolte il che è peggio.

Con una mossa senza precedenti la evita in extremis il fallimento di Aig, accordandole un finanziamento da 85 miliardi di dollari. Il piano si salvataggio, orchestrato ancora una volta da banca centrale Tesoro e appoggiato dal presidente George W. Bush, prevede inoltre che il colosso assicurativo passi sotto il controllo del Governo.

Via wallstreetitalia

Il dollaro sta rialzando la testa e l’euro scende

Tuesday, June 10th, 2008

Dopo le dichiarazioni del presidente della , Bernanke, che aveva detto che per far fronte all’ che ha raggiunto livelli altissimi, a maggio sono sui 5,5%, devono aumentare i di interesse, e aveva anche sottolineato che l’ americana non è a rischio, così il ha ripreso fiducia e ha cominciato a rialzare la testa nei confronti della moneta europea.

L’ passa 1,5597 dollari rispetto a i 1,5711 di ieri, bisogna vedere come reagirà il mercato americano, se reagirà bene allora potrebbe succedere che il recuperi bene e in questo modo ci guadagneremo tutti e il prezzo del tenderà a scendere.

sempre piu’ forte nei confronti dell’ dopo le dichiarazioni del presidente della , Ben Bernanke. Il quota a 1,5597 contro rispetto alla chiusura dei mercati europei a 1,5711

Via ilsole24ore

L’Euro va a mille, export ok, import ko

Thursday, May 22nd, 2008

L’ ormai si sta comportando come un rullo compressore, adesso il vale 1,58 €, il cammino trionfale della moneta europea è dovuto al caro e alla recessione americana, nonostante la continui a tagliare i di interesse in modo da risollevare l’ e quindi sostenere la crescita economica.

Con questi valori l’Europa farà ancora più fatica a esportare i prodotti, il che significa che l’export sarà molto basso, e quindi la crescita dell’ Europea sarà molto risicata, senza considerare quelli che guadagnano con internet a livello pubblicitario, per esempio Adsense paga solo in dollari il che significa meno soldi in .

Però c’è l’altro verso della medaglia, cioè maggiore import a prezzi molto convenienti sia a livello industriale sia a livello privato, i viaggi in , i prodotti tecnologici, e tanto altro costeranno ancora meno.

Nelle prime contrattazioni sulla piazza europea la moneta unica si spinge sui massimi di un mese contro il , superando la soglia di 1,58 dollari già testata ieri

Via wallstreetitalia

Oggi il petrolio è a 121 dollari, nel 2009 sarà a 200 dollari!

Tuesday, May 6th, 2008

Quando il aveva sforato la quota di 100 dollari a barile, gridavamo allo scandalo e molti auspicavano ad un imminente ribasso, invece la tendenza ad aumentare si è sempre fatta più insistente, oggi il è quotato a 121 dollari a barile.

Il problema principale di questi continui aumenti è dovuto al fatto che l’ la fa da padrone nel mondo e la recessione americana non favorisce la situazione nonostante il taglio dei da parte della , e in più l’Europa non è messa meglio.
Per calmierare questa impennata dei prezzi la dovrebbe aumentare la produzione del greggio, ma non ha alcuna intenzione di farlo e la possibilità che il prezzo del passi a 200 dollari a barile, diventa alquanto fattibile entro nel 2009 in base alla previsione di Arjun N. Murti, analista di Goldman Sachs.

Se questa previsione si avvererà, sarà l’inizio di un cataclisma che farà parecchie vittime, e ci troveremo parecchie famiglie in strada.

I prezzi del potrebbero salire tra i 150 e i 200 dollari al barile nell’arco dei prossimi due anni. È quanto prevede Arjun N. Murti, analista di Goldman Sachs. Stando all’esperto, che nel marzo 2005 aveva previsto una «super impennata» delle valutazioni tra i 50 e i 105 dollari al barile, i colli di bottiglia dal lato dell’offerta non permetteranno di soddisfare la crescente domanda dai paesi in via di sviluppo. Le previsioni di Goldman Sachs giungono in concomitanza con il raggiungimento degli ennesimi record. Il , infatti, non arresta la corsa salendo a New York fino a 120,93 dollari ed a Londra a 119,07.

Vai sole24ore

Bear Stearns e JP Morgan: cosa sta succedendo?

Tuesday, March 25th, 2008

In pochi giorni una nota banca americana, la Bear Stearns, si dichiara quasi sull’orlo del fallimento, vittima eccellente della dei subprime. Dai conti della banca emergono passività intorno ai 30 miliardi di dollari.

La situazione è drammatica, la (Banca Centrale Americana) si muove nell’ottica del salvataggio, quando JP Morgan, nota banca di investimento americana, decide di fare un’offerta.

Fino a qui sembra una situazione normale, relativamente, una banca si trova in difficoltà a causa di una situazione incerta in , si trova sull’orlo del fallimento e la si propone di “dare una mano” prestando dei soldi quasi a fondo perduto. Una grande Banca d’affari si propone di rilevare la banca sull’orlo del fallimento (mantenendo il prestito della ) e offrendo un tot ad azione.

Tutto normale?
No..

Qui spunta fuori l’anormalità, Bear Stearns è in difficoltà, verissimo, ma ha un know how e un portafoglio clienti enorme e appetibile, l’offerta di JP Morgan sfiora il ridicolo, 2 dollari ad azione. Cosa succede quindi? Il mercato risponde negativamente, i dipendenti di Bear Stearns anche, la banca rischia di peggiorare ulteriormente la sua già difficile situazione.

Alle polemiche che si sono sollevate JP Morgan risponde quintuplicando l’offerta fatta, arrivando quindi a offrire 10 dollari per ogni azione della Bear Stearns.

Ora, la situazione è paradossale, abbiamo un’azienda sull’orlo del fallimento, con un valore apparente pari a zero ( vedere la prima offerta di JP Morgan), che però poi sembra invece valere molto di più (vedere seconda offerta di JP Morgan), qualcosa non quadra…staremo a vedere…

Ovviamente questa è una versione semplificata e accessibile, per approfondimenti:
Corriere della Sera
FinanzaOnLine
NewYorkTimes

Oggi la FED dovrebbe tagliare, ancora, di un punto percentuale, la BCE sta a guardare.

Tuesday, March 18th, 2008
Dopo la riduzione inaspettata del tasso di sconto di 25 punti base nella notte di domenica, la dovrebbe mostrare ancora tutta la propria volontà di contrastare la con azioni shock.

Oggi la dovrebbe, in base alle previsioni, tagliare di un ulteriore punto percentuale in modo da ridare fiato all’ americana che rischia di entrare in piena recessione.

Di contro la è sempre più ferma nella sua decisione di non seguire la decisione della , in quanto il suo modus operandi è quello di contrastare l’ e per farlo non può abbassare i .

La Federal Reserve e la Banca Centrale Europea devono seguire due realtà diverse, ma dovrebbero aiutarsi a vicenda in quanto l’ europea dipende da quella americana, quindi se la taglia di 1 punto, la dovrebbe seguire l’esempio ma in maniera più moderata cioè tagliare di un quarto di punto.

Ovvio che prima di applicare bisogna ponderare il più e il meno, sicuramente avranno un simulatore che valuta queste problematiche, ma un piccolo taglio per testare la situazione potrebbero farlo!

La e’ intervenuta con una decisione straordinaria nel fine settimana al fine di evitare il panico sui mercati finanziari alla riapertura delle contrattazioni, tagliando di 0.25 bp il tasso di sconto, portandolo cosi’ al 3.25%.

Vai LaStampa

Mutui, boom di pignoramenti in USA +90%, in Italia non succederà!

Wednesday, February 27th, 2008
In ci sono troppe famiglie che non sono in grado di rispettare la rata mensile dopo il brusco innalzamento dei di interesse e di conseguenza le banche sono state costrette al pignoramento dei loro beni.

Rispetto al 2007 c’è stato un incremento del 90% di pignoramenti, questa situazione problematica è da imputarsi ai clienti subprime cioè quelli inaffidabili in materia creditizia.

Purtroppo, in , ci sono stati troppi operatori del credito al consumo che hanno approfittato della buona fede dei cittadini americani, proponendo condizioni, al momento vantaggiose, ma che a lungo termine risultavano troppo onerose causando di fatto l’impossibilità di pagare la rata mensile e quindi il pignoramento finale.

Non credo che succederà in Italia, in quanto la situazione economica attuale non ci permette di stipulare dei in quanto non sarebbe vantaggioso anzi si pagherebbe troppo di interessi!

“Drammatico rialzo per il calo dei prezzi immobiliari. Molti mutuatari non riescono piu’ a far fronte al pagamento delle rate di mutuo, dopo il brusco innalzamento dei d’interesse. Ai massimi i casi di insolvenza fra la clientela subprime. Boom dei pignoramenti immobiliari negli a gennaio. Hanno segnato un balzo del 90% a quota 45.327 rispetto allo stesso periodo del 2007.”

Vai: wallstreetitalia

La banca australiana aumenta i tassi di interesse al 7%

Tuesday, February 5th, 2008
La Reserve Bank of Australia ha aumentato i di interesse di un quarto di punto passando, quindi, al 7,00%.
Hanno dovuto incrementare il tasso per contenere l’ che, nella città del canguro, era sempre ai livelli troppo alti.
La banca Australiana ha aumentato per l’11ma vola consecutiva e questo non agevolerà la situazione finanziaria di molte famiglie che hanno stipulato un mutuo, mi sembra eccessivo questo tasso che graverà ad ogni famiglia mutuataria che potrebbe pagare delle rate mensili da 1000$/1200$!

Si noti la differenza tra l’ americana, europea e australiana, con i al 3% contro il 4% di europa e il 7% di australia, non so chi sia messo peggio, ma sicuramente noi europei siamo in una via di mezzo tra e recessione l’incertezza la fa da padrone e non si sa se la decida di tagliare o di aumentare.

La banca centrale australiana ha aumentato oggi il suo tasso ufficiale per i contanti di un quarto di punto, al 7%.La decisione aggravera’ ulteriormente la pressione su centinaia di migliaia di famiglie, gia’ in difficolta’ con il mutuo della casa. I di interesse sono ora al livello massimo dal 1996, dopo 11 incrementi consecutivi. L’aumento era ampiamente previsto dagli economisti come risposta all’.

Vai wallstreetitalia

La FED taglia i tassi di mezzo punto, e la BCE cosa fa?

Thursday, January 31st, 2008
L’ americana accusa una brusca frenata e vede sempre più nitido all’orizzonte lo spettro della recessione. E la Federal Reserve ha tagliato di mezzo punto percentuale il tasso di riferimento degli Stati Uniti, quello sui Fund, portandolo al 3%: ora il divario fra il costo del denaro negli e quello in Eurolandia è salito a un punto.

Tagliando a sorpresa il tasso sui Funds di 75 centesimi lo scorso martedì, la Federal Reserve aveva segnalato ulteriori significativi rischi per la crescita, spingendo i mercati a scommettere su un nuovo allentamento di mezzo punto percentuale

La sta cercando di evitare una situazione critica: negli Stati Uniti una larga fetta dei a rimoduleranno le rate nel primo semestre dell’anno per adeguarle al nuovo livello dei . L’istituto agisce così per dare un aiuto concreto alle famiglie e ai mutuatari che rischiano di perdere le proprie case.

Più rilevante è che la abbia lasciato intendere che quella di ieri sera non sarà l’ultimo taglio, e che anzi lo stesso tipo di operazione potrebbe essere ripetuta a breve scadenza.

Adesso la situazione economica europea potrebbe volgersi al meglio con il taglio dei di interesse da parte delle , in sostanza Trichet dovrebbe seguire l’esempio del suo collega di oltreoceano e tagliare entro il prossimo mese almeno di un quarto di punto in modo da ridare fiato alle famiglie indebitate a causa del mutuo e quindi risollevare l’.

“In sintonia con l’attesa prevalente sui mercati la Federal Reserve ha deciso una riduzione di mezzo punto del tasso di riferimento , portandolo al 3,00%. “

Vai wallstreetitalia

La Bce mantiene i tassi al 4%!

Thursday, January 10th, 2008
Oggi Il presidente della , banca centrale europea, si è confrontato con i più alti esponenti del mercato bancario e non è mancata qualche telefonata al presidente della Bernanke e ha detto che la e l’eventuale recessione negli non ha influenzato la possibilità di aumentare il tasso di interesse, anzi ha deciso di mantenere ancora una volta il tasso del 4%!
Questa bella notizia che avrà fatto tirare dei sospiri di sollievo a tutti i mutuatari con rata a (e io sono uno di questi).
Devo dire che mi aspettavo questa notizia in quanto il calo del tasso euribor ha agevolato la decisione di Trichet, e sopratutto il presidente della aveva intenzione, per la fine del mese, di tagliare di un quarto di punto il tasso di interesse americano dal 4,25 al 4,00%, queste informazioni di grande interesse hanno permesso di calmierare l’attuale situazione di mercato.
Alla fine il tasso europero risulterà uguale a quello americano (però la situazione americana è quella messa peggio) e questo ci favorirà in futuro, addirittura la possibilità di un taglio dal 4,00% al 3,75% entro l’anno non sarà più un’utopia.

In linea alle attese di mercati finanziari e analisti il direttivo dalla Banca centrale europea riunito oggi ha optato per una conferma dei di riferimento della zona .Il tasso minimo sul rifinanziamento principale resta così a 4,00%.

Vai borsaitaliana.reuters