La crisi dei mutui che sta coinvolgendo il mondo finanziario, non concede eccezzioni come nel caso della casa automobilistica bavarese, la BMW, che ha registrato nel terzo trimestre un utile pari a 296 mln di euro, ma se lo confrontiamo al 2007 vediamo che c’è una differenza negativa pari a 504 mln di euro che corrisponde a -63%, il che significa l’inizio delle crisi per l’azienda tedesca che per ripianare le perdite si dovrà essere costretta a tagliare ben 40.000 persone.
Questa notizia deve farci capire che il peggio deve ancora arrivare e parecchie aziende potrebbero anche fallire a fronte di eccessivi cali della produzione e quindi del fatturato, in quanto la gente tende a spendere il meno possibile causando di fatto la recessione!
BMW annuncia che non potra’ centrare i target previsti per il 2008 a causa della crisi che ha investito i mercati. BMW stimava un risultato di 1,3 miliardi di euro.
Via yahoo
In USA la crisi economica non conosce pause, aumenta di giorno in giorno il numero delle famiglie che devono lasciare la loro casa pignorata dalle banche e cresce anche il numero dei americani licenziati causando di fatto un aumento dei disoccupati.
Il paradosso è che i prezzi delle casa in USA sono crollati in maniera vertiginosa, che per una villa basta appena 80.000/100.000 dollari, purtroppo il problema principale sono le rate mensili del mutuo che sono diventate troppo pesanti da sopportare e parecchie famiglie non riescono a tirare la cinghia fino a fine mese causando di fatto il pignoramento della casa, ma il governo americano sta studiando un sistema per permettere di aiutare chi è in difficoltà a pagare le rate del mutuo, però devono fare presto.
Intanto già per le strade americane si vedono parecchi “barboni” che dormono in strada, quindi dovrebbero fare delle case prefabbricate per quelle famiglie che hanno subito il pignoramento in modo da rendere il tutto meno traumatico.
Il peggio è che gli stranieri stanno aproffittando di questa situazione per comprare le case a poco prezzo.
Via wallstreetitalia
L’amico Andrea di Video Marte, ci segnala una serie di Video che sicuramente vi faranno riflettere molto. Si intitolano “La storia delle cose” e sono frutto di una ricerca decennale. Vogliono spiegare il vero ciclo di vita delle cose che tutti i giorno usiamo (ipod, fotocamere, cuscini, latte, …). I processi produttivi e commerciali sono veramente come pensiamo noi o come ce li “vendono”?
Secondo gli autori il sistema globale è in grossa crisi. L’interazione dei cicli dei prodotti con società, economia e ambiente sta creando danni irreparabili. Fino a toccare il prodotto più puro e utile: il latte materno.
Beh guardatevi i filmati e poi diteci cosa ne pensate.
Si ringrazia il progetto dePILiamoci a cura di Roberto Lorusso e Nello De Padova per la traduzione e il doppiaggio italiano (via Calcifier55)
Dalla Germania arriva la notizia, (fonte radio 24) che, da quando è scoppiata la crisi dei mutui sub prime, contestualmente, con un picco nelle ultime settimane, è aumentata vertiginosamente la vendita di un classico della filosofia politica: “Il Capitale” di Karl Marx triplicate rispetto allo scorso anno.
Per chi non lo conoscesse: si tratta del testo chiave del marxismo prima e del comunismo, in tutte le sue declinazioni, poi. Fu pubblicato in tre libri di cui il primo nel 1867.
In Italia, uno degli ultimi editori che ha pubblicato il testo, afferma che, pur senza raggiungere i numeri della Germania, sono fortemente aumentate sia le vendite del testo di Marx che quelle de, udite udite: “Il libretto rosso” di Mao, (che di Mao non è…).
Pare quindi che dopo un decennio in cui si sono esaltati il liberalismo senza conoscerlo, (dal dopoguerra a oggi, mediamente, nei testi di filosofia dei licei si sono dedicate una decina di pagine a Marx e, se previste, 2/3 a tutti e tre i classici del liberalismo: Locke, Hume e Bentham) la nostalgia abbia stia prendendo il sopravvento facendo tornare in auge un testo che prevede, fra le altre cose: dittatura, selezione fra chi deve sopravvivere e chi no e distruzione del sistema capitalistico.
Considerando la pesantezza immane del testo, ed il fatto che si prevede, per la fine dell’anno di arrivare a venderne, in Italia, 10.000 copie, credo che molti lo useranno, per fortuna, da soprammobile.
Dopo aver risolto il problema dei rifiuti, il nodo Alitalia, tranquilizzato gli italiani sulla crisi economica ecco che la fiducia nei confronti del presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, aumenta sempre di più fino ad arrivare al 70% a quanto pare sembra che Berlusconi piace quasi a tutti.
Queste analisi sono state fatte tramite un sondaggio telefonico tra il 10 e 11 ottobre su un campione di 1000 italiani intrevistati da Euromedia Research e pubblicato in esclusiva da Affaritaliani.it, questo dato potrebbe avere molti significati come potrebbe anche non averne in quanto il sondaggio è stato fatto su pochi italiani e i dubbi restano anche se la percentuale del 70% ci fa ben capire il lavoro fatto dal Berlusca per ingraziarsi i cittadini italiani e grazie a lui il Pdl ha ragguinto il 43% di preferenza contro il 30% del Pd, mentre l’Udc di Casini crolla, di contro l’Idv di DiPietro prende sempre più consensi.
In ogni modo abbiamo capito che Silvio Berlusconi governerà l’Italia ancora per parecchi anni finchè il suo fisico reggerà.
La fiducia nel presidente del Consiglio ha raggiunto il livello record del 70%. In crescita anche l’esecutivo. Il Pdl sfiora il 43%, la Lega oltre il 9. Il Pd sotto il 30%, sale l’Italia dei Valori, giù l’Udc.
Via affaritaliani
Finalmente qualcosa si muove. Sembra che la crisi finanziaria che ha colpito le borse di tutto il mondo oggi si è nascosta all’ombra delle dichiarazioni della Unione Europea. Sembra che il piano anticrisi, almeno per oggi, stia funzionando.
Continuano a scendere i tassi Euribor con scadenza tre mesi, dopo il taglio dei tassi da parte dalle maggiori banche centrali, per garantire maggiore liquidità al sistema finanziario. Il tasso Euribor a tre mesi, infatti, è sceso oggi al 5,318% rispetto al 5,381% di venerdì Più marcata la flessione per la scadenza a una settimana che, grazie alle nuove iniezioni di capitali, scende al 4,369%, mentre il tasso a 1 mese si assesta al 5,024%.
Il taglio del tasso di mezzo punto è stato provvidenziale, c’è ancora molto da recuperare però infatti ricordiamo a tutti che nel Gennaio 2000 il tasso euribor (3 mesi) si assestava attorno al 3,338% cifre molto diverse da quelle attuali, cifre che ancora pesano nelle tasche dei possessori di mutui.
Questa crisi economica che ha coinvolto tutto il mercato mondiale viene considerata come una bomba atomica, peggiore di quella del 1929, ogni giorno si “bruciano” miliardi di dollari e quelli che ci rimettono sono i ricchi che vivono con gli investimenti, come nel caso del ricco Abramovich, il presidente del Chelsea, o come Bronson il ricco proprietario di aerei, questi hanno perso così tanti soldi che alla fine rischiano di non avere più nulla.
Parecchi ricchi si ritroveranno, dopo questo tusnami economico, con la loro fortuna azzerata e dovranno cambiare il loro stile di vita, quindi più acqua e meno champagne, e quindi più attenzione agli sperperi.
Però so che questa crisi tenderà ad attenuarsi nel 2009 e tornerà tutto come prima, per i ricchi ovviamente, mentre per i poveri sarà sempre peggio.
I grandi magnati russi e inglesi, come tutti gli investitori del mondo, stanno facendo i conti con perdite colossali, per il tracollo dei mercati borsistici e finanziari. Abramovich e Deripaska perdono $230 miliardi negli ultimi 5 mesi.
Via wallstreetitalia
Nell’odierna asta dei Bot trimestrali (scadenza 15/01/09), il rendimento semplice lordo è sceso al 2,354% (-1,874 punti sulla precedente asta). Mentre la prima tranche degli annuali è stata assegnata con un rendimento del 3,062% (-1,244 punti dalla precedente asta). Per i trimestrali offerti 6 miliardi, richiesti 11,9. Per gli annuali offerti 6 miliardi, richiesti 9,5 miliardi.
Nel frattempo i tedeschi tornano a depositare nelle banche popolari nazionali.
Assalto alle Sparkassen, le casse di risparmio tedesche, da parte di risparmiatori sempre più destabilizzati dalla crisi finanziaria internazionale: secondo un sondaggio riportato dal quotidiano ‘Bild’, i depositi presso le 443 Sparkassen tedesche sono aumentati di oltre un miliardo di euro da fine settembre, quindi nel giro di una decina di giorni. Nella sola cassa di risparmio di Amburgo (Haspa), la più grande del paese, i nuovi depositi sono stimati a oltre 500 milioni con una forte domanda soprattutto per i depositi a tempo e i libretti di risparmio.
L’attuale situazione economica ha scombussolato parecchi mercati e tra questi c’è anche il mercato immobiliare, visto che negli ultimi anni si era registrato un crescente aumento di compravendita delle case, con il conseguente aumento costante del valore immobiliare, già con il passaggio dalla lira all’euro il prezzi delle case erano schizzati verso l’alto, adesso si compra di meno e si vende di più causando di fatto un ribasso del valore immobiliare.
Questa crisi economica sta mettendo in seria difficoltà parecchie famiglie e quelle che non riescono a rispettare le scandenze mensili del mutuo sono costrette a lasciare la casa che verrà venduta dalla banca ad un prezzo nettamente inferiore, insomma queste sono situazioni che faranno decrescere il prezzo delle case dal 10% al 20% calcolato in base ad un rapporto del FMI.
Quindi chi ha tanti soldi liquidi è il momento buono per comprare, mentre per chi vuole vendere deve resistere per almeno 3/4 anni.
A sostenerlo è il Fondo Monetario Internazionale in un’ analisi ‘ad hoc’ sulla situazione del mercato immobiliare globale. In molte economie avanzate nel giro dei prossimi 2-4 anni, i prezzi potrebbero scendere di circa il 25%.
Via wallstreetitalia
I correntisti di tutte le banche italiane dovrebbero essere tutelati se la banca fallisce dal FITD, fondo interbancario tutela depositi. Non è così però per i titolari di conto corrente con le Poste Italiane (oltre 5,1 milioni di persone), visto che Bancoposta non aderisce a questo fondo (perlatro obbligatorio per tutte le altre banche).
Il motivo: Bancoposta non è considerata una banca.
BancoPosta è un conto corrente postale e non un conto corrente bancario.
Dal punto di vista della sicurezza per i clienti, la cosa non costituisce un particolare rischio, in quanto ad oggi Poste Italiane è di proprietà dello Stato, quindi un fallimento è assolutamente improbabile, senza contare il fatto che Poste Italiane opera probabilmente in modo “conservativo”, finanziariamente parlando, rispetto alle banche. Per quanto sia probabilmente una situazione che andrebbe rivista, soprattutto in ottica della prevista liberalizzazione del settore postale che si dovrebbe avere nei prossimi anni, il fatto che le Poste non siano consorziate al FITD non è assolutamente allamante, per i correntisti è molto sicuro tentere i propri soldi in deposito, postale come in questo caso.