E’ di ieri la segnalazione da parte della Corea per aver trovato in prima analisi tracce di diossina nella mozzarella di bufala, proveniente da Napoli.
Oggi il Governo giapponese blocca le importazioni di mozzarella di bufala: si parla ancora di diossina.
Un problema gravissimo per Napoli, la Campania e il mercato italiano globale. Già la situazione dei rifiuti sta facendo il giro del mondo, piegando l’immagine dell’intera Italia nel mondo. Ora la conferma dei problemi che legano rifiuti-diossina-alimenti è una vera fucilata al mercato alimentare.
Il tutto in una situazione politica italiana di transizione, un governo uscente e livelli di fiducia popolare nei confronti dei politici ai minimi storici. Senza contare che l’UE ci tiene sempre più sotto controllo.
Secondo l’AGI la situazione però sarebbe un rigonfiamento mediatico e i controlli Campani sulla produzione del bufala DOP sarebbero di altissimo livello:
Dal gennaio 2007 ad oggi sono stati analizzati in Campania circa 326 campioni per la ricerca di diossine su latte e derivati. Dei 326 campioni, 165 si riferiscono a prelievi svolti in caseifici scelti prevalentemente in aree a rischio, identificate dall’Arpac e dall’Apat, per esami mirati. La Regione Campania e’ l’unica regione d’Italia ad effettuare un numero cosi’ elevato di controlli sulle diossine
Qualche spunto di lettura online:
- reuters
- repubblica
- agi
1) Diesel 40%
2) Gpl 31%
3) Metano 20%
4) Benzina 9%
Quindi il diesel resta la soluzione preferita anche se i continui aumenti del greggio fanno lievitare, costantemente, il prezzo del gasolio, devo dire che per adesso è ancora conveniente usare macchine a diesel sia per il consumo sia per l’affidabilità. Però esseno un fautore dell’energia alternativa devo spezzare una lancia a favore del metano perchè questo combustibile essendo non collegato al petrolio, non è soggetto ai continui aumenti della benzina e diesel anche se di contro devo dire che ci sono, ancora, pochi distributori a metano.
Usare una macchina a metano ha la possibilità di girare in città anche con il blocco del traffico e il consumo è ottimo (con 15 euro puoi fare circa 550 km) questa sarebbe una ottima possibilità per risparmiare in virtù del super petrolio.
Un motivo in più per comprare una macchina a metano o a gas sono gli incentivi statali così ripartiti 350 euro per le macchine da trasformare a Gpl e di 500 euro per trasformare a metano, mentre chi acquista, nuova, una macchina già predisposta ha un incentivo di 1500 euro.
Alimentazione metano, Gpl, elettrica o a idrogeno, per il periodo dal 3 ottobre 2006 al 31 marzo 2010 un contributo di 1.500 euro, incrementato di 500 euro se il veicolo acquistato abbia emissioni di CO2 inferiori a 120 grammi per chilometro, per chi acquista autovetture e veicoli nuovi e omologati dal costruttore per la circolazione con alimentazione doppia o esclusiva a gas metano, Gpl, elettrica o a idrogeno.
Installazione di impianti a Gpl e o metano. Incentivi di 350 euro per l’installazione di impianti a Gpl e di 500 euro per gli impianti a metano.
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E da due giorni che stiamo discutendo in merito alla crisi italiana su oknotizie. Il pensiero bene o male è sempre quello: in Italia si sta ancora pressapoco bene, ma la crisi sta avanzando senza freni e gli effetti iniziano a sentirsi anche nei ceti medi.
Altra considerazione è che i ceti medi pian piano stanno sparendo, generando ormai un bipolarismo economico: o sei ricco o sei povero!
Torneremo alla polenta, ai fagioli e alla “renga” in mezzo alla tavola, come prima della guerra?
Alcune opinioni che vorrei segnalarvi:
A peggiorare la situazione una indagine della Codacons (via Secolo XIX):
la quantita’ di pane finita sulle tavole degli italiani tra gennaio e ottobre e’ diminuita del 7%, mentre il consumo di pasta di semola si e’ ridotto del 3,9%. Evidente soprattutto il calo del consumo di pane, che su base annua e’ sceso per la prima volta sotto il milione di tonnellate
Come nell’articolo, appoggio anch’io la tesi del cambiamento di abitudini degli italiani, però pare che un forte incentivo sia dato dall’aumento continuo dei prezzi.
Italia protagonista a New York al Summer Fancy Food Show. I prodotti di punta esportati dal mercato italiano rimangono sempre vino, olio, formaggi e pasta. Il marchio made in Italy gode ancora numerosi primati di qualità, fortunatamente inimitabili dai paesi esteri. Principali espositori il consorzio Salerno Trading.
La collettiva italiana occupa una superficie di 2.200 mq. ed ospiterà 2.150 espositori suddivisi in sessantasei padiglioni dove saranno in mostra più di centomila prodotti tra alimentari e bevande provenienti da tutto il mondo. Le ultime edizioni del Fancy Food hanno visto la presenza di oltre 30.000 visitatori.La fiera rappresenta una tra le più efficaci modalità di accesso al mercato nord americano ed offre alle aziende nuove opportunità nell’export e nella distribuzione dei prodotti in Usa e l’occasione di consolidare la loro presenza nel settore agroalimentare del mercato americano, esposto ad una competizione internazionale sempre più agguerrita.
via Greenplanet.net