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Archive for July, 2010

Aumenti pedaggi autostradali

Friday, July 16th, 2010

Battisti cantava “si viaggiare evitendo le buche più dure”. Ma frase più azzeccata viste le condizioni medie delle strade italiane. Ma per fortuna che ci sono le autostrade potremo dire, che tendenzialmente tengono una qualità alta dell’asfalto.

Il problema è che sono sempre più care. A luglio un nuovo aumento e per il prossimo 2011 un altro previsto. Alcuni dettagli tratti dal sito Quattro Ruote:

  • aumento di un millesimo di euro al chilometro per auto e moto su tutte le autostrade per l’incremento dei canoni dovuti dalle società di gestione all’Anas
  • maggiorazione di un euro del pedaggio per auto e moto presso i caselli interconnessi con le autostrade e i raccordi Anas (con un massimo però del 25% del pedaggio già dovuto). Questo incremento è provvisorio, nell’attesa che vengano definite le modalità di esazione del pedaggio sulle 22 tratte a gestione Anas già individuate.

E noi paghiamo tacitamente, senza possibilità di fare altro. La soluzione di evitare le autostrade? Beh temo proprio che non sia applicabile. E ai pendolari come me non resta altro che vedersi lo stipendio ridotto dalle spese di trasporto: autostrade e benzina.

Prezzo della benzina

Thursday, July 15th, 2010

Molti si chiedono “Perchè la benzina in Italia costa così tanto?”. Escludendo qualsiasi ragione legata a crisi economiche e problemi di impatto ambientale, il primo protagonista dell’assurdo prezzo del carburante in Italia si chiama “ACCISE”.

L’accise è una tassa, applicata a bene di pubblica necessità, che ha l’obiettivo di finanziare progetti mirati.  Come si può leggere su Consulenza Fiscale Web, queste sono le accise che affliggono ogni singolo nostro chilometro “a scoppio”:

  • 1935: finanziamento della guerra di Etiopia;
  • 1956: finanziamento della crisi di Suez;
  • 1963: finanziamento del disastro del Vajont;
  • 1966: finanziamento dell’alluvione di Firenze;
  • 1968: finanziamento del terremoto del Belice;
  • 1976: finanziamento del terremoto del Friuli;
  • 1980: finanziamento del terremoto dell’Irpinia;
  • 1983: finanziamento della guerra del Libano;
  • 1996: finanziamento della missione in Bosnia;
  • 2004: rinnovo del contratto di lavoro degli autoferrotranvieri;

Come vedete ci sono obiettivi raggiunti e dimenticati. Parliamo di anno millenovecentotrentacinque, sono passati solo 75 anni. Molti di voi nemmeno si ricorderanno a cosa si fa riferimento!

Su Wikipedia addirittura possiamo trovare il valore delle stesse voci che compongono il prezzo della benzina:

  • 1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935 (0,001 euro);
  • 14 lire per la crisi di Suez del 1956 (0,007 euro);
  • 10 lire per il disastro del Vajont del 1963 (0,005 euro);
  • 10 lire per l’alluvione di Firenze del 1966 (0,005 euro);
  • 10 lire per il terremoto del Belice del 1968 (0,005 euro);
  • 99 lire per il terremoto del Friuli del 1976 (0,051 euro);
  • 75 lire per il terremoto dell’Irpinia del 1980 (0,039 euro);
  • 205 lire per la missione in Libano del 1983 (0,106 euro);
  • 22 lire per la missione in Bosnia del 1996 (0,011 euro);
  • 0,020 euro (39 lire) per rinnovo contratto autoferrotranvieri 2004.

La domanda a questo punto non deve essere banale come “perchè ci sono ancora queste accise”. Ma la domanda cruciale è: potrebbe lo Stato Italia sopravvivere senza queste tasse? Nel frattempo consoliamoci guardando il report dei prezzi benzina al 18 febbraio 2010, che vede paesi messi peggio di noi: Germania, Belgio, Francia, Portogallo, Finlandia, Danimarca, Paesi Bassi e Norvegia.

Come sarà il dopo Berlusconi?

Wednesday, July 14th, 2010

Spesso mi pongo questa domanda: come sarà il dopo Berlusconi? Prima o poi questo governo finirà, o che sia colpa di Gianfranco Fini o che sia colpa dela cattiva manovra finanziaria. In ogni modo, al 99%, sarà l’ultimo governo con Silvio Berlusconi come Presidente del Consiglio. Il problema è che attualmente non c’è una valida alternativa, l’opposizione non ha ancora un programma valido per governare l’Italia poi manca un leader carispatico che riesca a tenere uniti i vari partiti. Mettiamo il caso che il centro sinistra vinca le elezioni e insieme al PD ci sarà l’UDC, Italia dei Valori e altri partiti minori, sicuramente non saranno mai d’accordo in qualcosa e ci vuole un Berlusconi di Sinistra che sappia metterli d’accordo. Casini, Bersani, Di Pietro non sono in grado di farlo e quindi chi mettiamo? Lo stesso discorso per il centro destra, tra Bossi, Fini e Schifani non c’è altro ed è questo il problema. Tenendo che i problemi dell’Italia, economicamente parlando, non sono di facile soluzione e la crisi economica attuale sta “sputtanando” tutto il sistema Italia causando di fatto l’eliminazione del ceto medio, ci saranno solo i ricchi e i poveri. Quindi aspettiamoci il peggio quando il Berlusca non farà più il presidente del consiglio.

No al Bavaglio day

Friday, July 9th, 2010

Oggi per l’informazione è una giornata importante. Oggi giornalisti e blogger hanno deciso di scioperare contro la legge … Anche il Secolo XIX riporta notizia del movimento #noalbavaglio:

Venerdì sarà la giornata del “rumoroso silenzio”, come la Fnsi ha definito la giornata di assenza di informazione proclamata per protesta «contro le norme del ddl intercettazioni che limitano pesantemente il diritto dei cittadini a sapere come procedono le inchieste giudiziarie, infliggendo gravi interruzioni al libero circuito delle notizie». [...] E i giornalisti italiani, dall’originaria proposta Mastella (2006) al progetto Alfano, hanno sempre contestato i tentativi della politica volti ad intimidire la stampa e la libera opinione.

Per conoscere meglio la legge consiglio questo articolo di Barbara Cataldi, in qui è spiegato punto per punto quello che il famoso “DDL delle intercettazioni” potrebbe comportare.

Molti blogger, coordinati su twitter dal tag #noalbavaglio hanno deciso di aderire alla protesta con un’azione decisamente forte: per 24 ore i propri blog saranno in “maintenance mode”, ovvero disabilitati di ogni articolo con una pagina provvisoria che ne spiega i motivi.

Un’azione decisamente concreate, che però mette a repentaglio l’indicizzazione degli stessi siti. Ad avvertirli è stato il blog Merlinox, che suggerisce anche un modo alternativo per dire No al Bavaglio, senza rischiare penalizzazioni da Google.