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April 29th, 2008 - 10:33

In Italia si trovano solo lavori dequalificanti.

Articolo scritto da Franco Milani


In , non è facile trovare un che permetta di sfruttare le proprie capacità intellettive, anche se si ha una laurea, spesso si è costretti ad accettare un dequalificato.

La creatività e il talento vengono sempre più sacrificati e il processo di valorizzazione è vicino al collasso, la causa è da imputarsi alle imprese e alle scuole che non orientano lo studente in maniera perfetta al mondo del .

Attualmente la figura più richiesta è il ragioniere, ma ci sono parecchi ragazzi intelligenti e laureati con il massimo dei voti che non riescono a trovare il che gli si addice (ci mette di mezzo anche il fatto che vogliono più soldi). Il problema principale è che crediamo di essere intelligenti e superiori a tutti, invece non lo siamo, ci sono parecchi che non sanno usare internet, non leggono i giornali e quindi non sanno cosa succede nel mondo.

Ogni diplomato si chiede se conviene studiare ancora per avere la laurea, la risposta a questo dilemma non è semplice in quanto sappiamo che un laureato prende di più di un diplomato ma solo dopo tanta gavetta, la stessa che fa un diplomato e spesso i diplomati fanno più carriera dei laureati, ma questo dipende dalla situazione lavorativa.

Quindi per migliorare la situazione bisogna valorizzare la persona cercando di migliorare le sue capacità, solo così si potrà andare avanti e si riuscirà a trovare il adatto alle proprie capacità e fare carriera.

Poveri ma geniali? Ma dove? A che serve il genio, quand’anche l’avessero nel Dna, ai 48 italiani su cento che non sanno usare Internet, alla spaventosa maggioranza che non sa neanche una lingua straniera, alla quasi totalità che non sa cosa succede nel mondo? Dove starebbe questo genio, poi, che nomi ha? Rubbia, Levi Montalcini, Dulbecco, i nostri premi Nobel, che poi hanno tutti studiato e lavorato all’estero? "Michelangelo diventò un grande artista perché aveva un muro da affrescare, e io in non avevo un muro", così, amaro, Riccardo Giacconi, premio Nobel 2002 per la Fisica, italiano all’anagrafe, americano per obbligo.

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3 Commenti to “In Italia si trovano solo lavori dequalificanti.”

  1. Ma non è per caso che i ragazzi italiani pensano con un diploma di essere arrivati in cima ?
    Mi spiego ho due figlie una ancora piccola , l’altra sta frequentando un corso di infermieristica all’università, mentre faceva le superiori in ragioneria ha fatto anche la patente, la patente europea per il compiuter, corsi di inglese , tedesco e spagnolo, adesione alla protezione civile, corso di primo soccorso e durante le estati lavorava.
    Finite le superiori ha fatto un anno in Inghilterra per imparare bene la lingua e per mantenersi faceva lavori saltuari (cameriera, donna delle pulizie, servizio nei concerti ecc. ecc.)
    Ora fa l’università e lavora partime.
    Ha già ricevuto varie offerte di lavoro, ma nonostante tutto continua a studiare e lavorare.
    Adesso su una classe di quinta superiore dove erano in 21 solo 3 si sono preparati in questo modo, ma adesso non hanno problemi, gli altri a parte studiare per passare con un voto da sufficienza tirata non sanno fare nient’altro……………
    E giusto che pretendano di lavorare, ma di solito al lavoro si prendono i migliori…………….

  2. Rita grazie per la tua testimonianza. Mi permetto solo di aggiungere, con sana ignoranza, una piccola cosa.
    Nella vita sta a galla chi si fa il mazzo. Punto.
    Indipendentemente da quanti pezzi di carta ha collezionato.
    Conosco persone con III media o superiori che hanno sfondato, e gente alla fame con 2 lauree.

    Nella vita bisogna dare per ricevere. E’ vero serve anche un po’ di fortuna, ma bisogna avere umiltà e coraggio di cercarla, ma soprattutto essere pronti quanto arriva.

  3. Per Riccardo,
    è verissimo quello che dici, in qualsiasi lavoro devi fare gavetta (o il mazzo come dici tu), ma se stai fuori dal bar, giochi al pallone, nuoto, play station ecc. ecc. sopratutto sovvenzionato dai nonni quando vieni chiamato per un lavoro non sai nemmeno da che parte cominciare, quello che ha già fatto qualche lavoro si comporta e muove in maniera totalmente differente e lo vedi visivamente mentre stanno lavorando tutti e due e di conseguenza ha più probabilità di essere preso.
    Devo anche dire che la scuola NON prepara adeguatamente gli studenti, ma è pronta a mettere i bastoni fra le ruote a chi lavora oltre che a studiare (un esempio i crediti formativi sono molto più elevati se tu prendi una media dal sette in su mentre se lavori o fai altri corsi non hai crediti)
    Altro discorso per le lingue se fai richiesta di andarci con la scuola passano gli anni e non ti ci mandano, mentre ti devi arrangiare, farti un biglietto aereo e poi sistemarti pian piano ( per nessuno è facile, il primo mese che mia figlia era in Inghilterra ho speso 200 euro di telefono e vivevo con il cuore in gola)…….
    Ma come hai detto tu la perseveranza e l’impegno premiano sempre

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