L’Italia, facendo sua una direttiva dell’Unione Europea, ha accettato che, da ora in poi, i succhi di arancia possano non contenere neanche l’ombra di un arancio.
Apriti cielo: qualcuno ha già calcolato che andranno al macero 270 quintali di aranci, i nostri figli, già a rischio obesità, grazie a questa disgraziata iniziativa, diventeranno ancora più ciccioni, si perderanno posti di lavoro e la nostra salute rischia grosso.
Insomma un nuovo armageddon…
Qualcuno a pensato di avvisare lor signori che essendo cittadini liberi di scegliere, per fortuna, possiamo benissimo prenderci la briga di leggere l’etichetta e decidere di prendere i succhi al 100%?
Qualcuno ha pensato che l’unica differenza fra ieri e oggi è un misero 12% di frutta che era obbligatoria?
Per concludere: le aziende faranno ciò che credono meglio per loro ma noi consumatori, dotati, a qualcuno pare strano, di intelletto, potremo scegliere ciò che più ci aggrada.
Beh, perchè chiamarla aranciata?
Chiamatela acqua insaporita, succo chimico, spremuta di aromi artificiali, datele un nome appropriato, non ingannate i consumatori con i soliti trucchi.
Cosi non c’è bisogno di leggere per capire se è un aranciata annacquata o acqua dal sapore di arance.