Il prezzo della benzina è cresciuto, mediamente in un anno, dell’11% mentre il diesel, nello stesso arco di tempo è cresciuto del 27%, (fonte radio24).
Ora, pur non essendo un tecnico, credo che il diesel sia sempre un derivato del petrolio ed allora mi domando: come mai una tale disparità?
Il prezzo del barile è aumentato notevolmente nell’ultimo anno ma non credo esista il barile del petrolio/benzina ed il barile del petrolio/diesel.
Forse che abbia inciso l’aumento delle vendite di automobili con motore diesel?
Sarà un caso oppure il fatto che le auto diesel abbiano superato in numero quelle a benzina oltre ad essere state, in assoluto, le più vendute negli ultimi due anni ha avuto una forte influenza in chi decide i prezzi alla pompa i quali, giusto per non guadagnare troppo hanno stabilito, zitti zitti, di incidere sul “prezzo giusto”.
La cosa magnifica, è che hanno avuto anche il coraggio di propinarci il decalogo del risparmio energetico con il quale i poveri cittadini, vessati da aumenti legati al prezzo del greggio e COMPLETAMENTE INDIPENDENTI dalla loro volontà, potranno spendere qualche soldo in meno. Ma come sono buoni questi petrolieri di casa nostra.
P.s. Nel frattempo, anche oggi Alitalia ha perso i soli 2,36 milioni di €…
Continua l’epopea italiana del costo benzina. Il prezzo benzina schizza sempre più in alto, il dollaro più in basso. In un’altalena anti-conformista che sta tirando la catena al collo di tutti coloro costretti ad usare un proprio mezzo a benzina / diesel. Distributori di benzina “discount” presi d’assalto, anche se magari si risparmiano solo pochi centesimi al litro… ma evidentemente oramai si sta proprio toccando il fondo.
Parliamo però sempre di costi di diesel e benzina verde al litro. Ma proviamo ad analizzare dei casi reali, su un chilometraggio e prendendo come esempio un’auto normale, popolare.
Prendiamo una FIAT Punto 1.3 Diesel (multijet) 5 porte. Macchina turbodiesel di media-bassa cilindrata. Poco meno di 70 cavalli. Trazione anteriore, e un consumo ridottissimo che la porta sul misto ad usare 4,5 litri di gasolio per 100 km (circa 22 kilometri con un litro) e ha un serbatoio di 49 litri (fonte quattroruote).
Il diesel oggi, quello normale non quello da ricchi, ha un costo medio di 1,525 € per litro (fonte prezzibenzina). Andiamo con la nostra Punto dal distributore, a secco, e facciamo il pieno: 74 € (settantaquattroeuro…) e facciamo così fumare una giornata di lavoro abbondante. Teoricamente (se non esageriamo con il pedale) con 74 € percorreremo più di 1.000 kilometri, ma secondo me è un mero sogno! Consiglio quindi di leggere la tabella del costo dieselometrico sottostante con un velo di pessimismo e di non considerare che la vostra macchina difficilmente supererà i 16-18 con un litro…
Kilometri | Prezzo (22 km/l) |
1 | € 0,069 |
10 | € 0,693 |
22 | € 1,525 |
50 | € 3,466 |
100 | € 6,932 |
150 | € 10,398 |
200 | € 13,864 |
250 | € 17,330 |
500 | € 34,659 |
1.000 | € 69,318 |
5.000 | € 346,591 |
10.000 | € 693,182 |
15.000 | € 1.039,773 |
30.000 | € 2.079,545 |
Foto di nerovivo
Grazie al favoloso servizio di Prezzi Benzina, ho fatto un po’ di analisi “solo” sull’ultimo mese e mezzo di aumenti del diesel: cioè dal primo di aprile (pesce…). Cosa ho fatto, semplicemente ho verificato il costo del diesel normale. Quello super qualche distributore si rifiuta di farti il pieno:
è successo veramente a un amico, ha dovuto insistere dicendo che aveva la carta di credito aziendale dell’AGIP e che non doveva pagare lui…
Prezzi alla mano, associati alle date, consumo medio di una macchina diesel di media cilindrata (1.500-1.900cc) pari a 16 km/l e via di calcoli.
Al primo aprile 35 litri di diesel (un pieno, più o meno) costavano 47,180 €, mentre al primo di maggio 51,730 €: 4,55 € di differenza in un mese e mezzo per un pieno, e forse il serbatoio tiene anche di più! Ma tanto per farmi un po’ di male ho dato una occhiata anche al 2 gennaio 2008 e al 1 maggio 2007: esattamente 6,125 € e 11,55 € di differenza. Un’anno fa ogni pieno, ci regalavano pizza, birra, dolce, caffè e amaro alla “Pizzeria la Calabria”.
Ma pensiamo a chi con la mia macchina dovesse fare 1.000 km! Oggi spenderebbe 92,375€, il primo di aprile avrebbe speso 84,250€ (-8,125), il 2 gennaio 81,438 € (-10,937) e il 1° maggio 2007 71,750€ (-20,625)… continuiamo?
Nell’excel che ho creato ho inserito anche il caso dei 100.000 km anche se non ha molto senso, in quanto ci vuole del tempo per farli e sicuramente il prezzo si alza… Comunque se vuoi divertirti anche tu, ecco il file excel Il grafico l’ho omesso perchè stavo troppo male.
Postaci nei commenti i tuoi calcoli e le “similitudini” con la vita reale. Intanto vado a comprarmi un cammello… così risparmio.
dipinto di donatellaribezzo
La corsa dell’inflazione L’inflazione nella zona euro non ferma la sua corsa e a marzo, secondo Eurostat, ha toccato un nuovo record, attestandosi al 3,6%. In aumento anche rispetto al 3,5% della stima flash.Si tratta del 3/o rialzo consecutivo nel 2008. A trascinare in alto i prezzi il caro-petrolio e gli alimentari soprattutto latte,uova e formaggi. Nel marzo 2007, l’indice dei prezzi al consumo nella zona euro era all’1,9%. Nell’intera Ue l’inflazione si è attestata al 3,8%. I prodotti alimentari a marzo hanno fatto registrare su base annua un incremento dei prezzi del 6,2% (+0,5% rispetto a febbraio). Gli aumenti nel settore dei trasporti, invece, sono stati su base annua del 5,6% (+1,3% rispetto allo scorso febbraio), dovuti essenzialmente al rincaro del carburante e dei combustibili. Questi ultimi sono alla base anche dell’aumento dell’inflazione nel settore energia, che ha fatto registrare rispetto al marzo 2007 un balzo dell’11,2% (+2,3% su febbraio).
La corsa della benzina e del petrolio non si ferma. Ora la lancetta del contaEuroPerLitro si alza sempre più per avvicinarsi all’euroequaranta al litro.
Il nuovo aumento pare essere causato da:
Il contratto di riferimento sul Nymex, il light sweet crude con consegna a maggio, è salito a 111,8 dollari al barile con un balzo di 3,26 dollari al barile rispetto alla chiusura di ieri (Repubblica)
Insomma una spada di Damocle che pende sulla testa di tutti gli italiani e a farne le spese in modo più grave chi è costretto a fare il pendolare con la propria auto. Tra aumento del tasso dei mutui che pare non arrestarsi e carburante sempre più esoso il rischio di mancare la fine del mese sta ormai diventando realtà, e la piramide del sacrificio giornaliero si espande.
Questa analisi è stata fatta rapportando le retribuizioni italiane dal 2003 al 2007, però ci sono situazioni diverse chehanno generato questo risultato, basti pensare che nel campo industriale, la crescita economica va a rilento e ne risentono le retribuizioni, mentre nei altri campi la situazione si capovolge e se separiamo il Nord dal Sud, la situazione cambia ancora!
In ogni modo questi “aumenti” fanno un’pò ridere in quanto non tiene conto dell’inflazione che sta raggiungendo livelli altissimi e i prezzi dei beni essenziali (cibo, vestiario, prodotti per la casa, etc,) sono sempre più alti e si fa fatica a stare al passo, nonostante siano stati firmati i contratti del settore bancario, metalmeccanico, sanitario, call center, non si è per niente soddisfatti, quindi bisogna ripristinare il ricalcolo dello stipendio in base all’inflazione!
Nell’ultimo anno la crescita retributiva è rallentata. Dirigenti, quadri, impiegati e operai: tutti sulla stessa barca. E il mare è agitato. Basti pensare che, se l’inflazione è cresciuta dell’1,8%, gli stipendi di dirigenti e operai non sono riusciti a starle dietro: nel primo caso l’incremento è stato nullo, nel secondo dell’1,1%. Cifre contenute, che si impennano leggermente quando l’analisi si sposta su quadri e impiegati, che nell’ultimo anno hanno guadagnato potere di acquisto: per entrambi la retribuzione è cresciuta del 2,5%. Se sapesse che i prezzi dei beni ad alta frequenza di consumo sono aumentati del 2,9%, anche chi appartiene a queste categorie non trascorrerebbe notti
tranquille.
Di questi giorni le proteste dei pendolari velenosi per le condizioni tremende dei treni in cui viaggiano e per in continui ritardi. Di tutti i giorni le proteste legate alle ferrovie dello stato sollevate dai propri utenti.
Problema fondamentale: la qualità dei viaggi.
Posti scomodi, scarsa pulizia, servizi ridotti all’osso ma soprattutto ritardi, ritardi e ritardi.
Ferrovie dello Stato trova quindi una soluzione al problema: aumentare i prezzi.
“Volano i prezzi dei treni. A cominciare dall´Eurostar. Dal primo gennaio scattano infatti gli aumenti delle tariffe dei treni di fascia alta. Rimarranno invece invariati i costi per i treni pendolari. Oltre che per l´Eurostar, bisognerà sborsare il 15% in più per un biglietto sulle tratte ad Alta Velocità.”
via l’Unità.it
Treni quindi sempre più cari specie sulle lunghe tratte. Costi del biglietto che si ammortizzando tranquillamente se con un mezzo privato si viaggia in due.
Dove sono quindi gli incentivi per viaggiare con i mezzi pubblici e salvaguardare l’ambiente?
Vediamo voi gentili lettori cosa ne pensate delle ferrovie dello stato con un veloce sondaggio: diamogli un voto da 1 a 5, chiaramente 1=schifo e 5=ottimo servizio.
Colgo l’occasione di porgervi i miei migliori auguri di buon anno, anche da parte di tutta la redazione.
Ragazzi mi sono levato una curiosità, ma forse era meglio non farlo. Innanzi tutto volevo sapere meglio come è costituito il prezzo della benzina e sul sito tariffe.it ho trovato un ottimo articolo dove viene spiegato ogni singolo componente del prezzo. Vediamo l’immagine:
Il rosso è il costo della benzina prodotto e di tutti i prezzi accessori ad esso legati. Il giallo è l’Iva.
Il blu invece è l’accisa statale. La più grande mazzata dello stato: tutte le imposte che gravano sul prodotto, locali regionali e statali! L’accisa pesa all’incirca il 52,00 % dell’intero costo della benzina, senza contare poi l’iva che è un altro 20% (del costo benzina puro + accise).
Sono cose che sappiamo tutti, ma conti alla mano fanno veramente molto male!
Adesso però voglio proprio farvi male e vi propongo un simpatico grafico sull’andamento del costo della benzina, prendendo come valori i valori medi del costo della verde al self service: dati del ministero dell’industria, fonte prezzibenzina.it!
Cliccate sul grafico e rendetevi contro dell’impressionante crescita! I dati vanno dal 20/12/2007 al 1/1/2001! Una crescita del 30,4%: da 1,039€ al litro (erano in lire) del 2001, fino a 1,355 € al litro di ieri, passando per un minimo storico (del periodo) di 0.976 € al listro del 28/12/2001!
Dove andremoa finire? Quando lo stato rimuoverà o abbasserà le accise?
Intanto previsti aumenti per questi giorni, compresi gli aumenti delle autostrade!