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Alitalia, chi lo vuole?

Tuesday, September 23rd, 2008

Siamo arrivati ad un momento cruciale per la nostra compagnia di bandiera, , dopo il ritiro della cordata CEI molti pensavano che ormai era vicina al fallimento, il che ancora adesso è molto probabile in quanto la ENAC ha detto che se entro il 25 settembre non verrà presentata una proposta fattibile e seria, verrà dichiarato il fallimento.

Questa vicenda ha dell’assurdo, prima c’èra la Air France che era disposta a comprarla, però bisognava attuare alcuni esuberi il che ha generato un “aut aut” dai sindacati e la conseguenza è che la compagnia francese aveva ritirato la proposta di acquisto, adesso che genera solo bilanci in forte passivo, si era deciso di trovare un compratore e così era nata la CEI ma i sindacati con i piloti hanno, ancora una volta, detto NO a questa altra proposta, così per il fatto che poche persone abbiano detto no alla proposta di contratto della CEI, rischiamo di mandare a casa tutti i dipendenti che magari erano d’accordo.

Adesso per salvare la situazione si fanno avanti delle compagnie più assurde come quella del Venezuela, la Aserca Airlines di Chavez, a questo punto possiamo anche creare una cordata di blogger dove ognuno può dare un buon contributo, visto che siamo in tanti ecco che possiamo compratlo noi.

Ovviamente questa proposta è solo provocazione ma potrebbe anche far capire a tutti l’assurdità di questa situazione!

Nuovo ultimatum per . È arrivato ieri dall’Enac ed è perentorio: se entro giovedì 25 il commissario straordinario non presenterà un piano di emergenza o una proposta di acquisto che permetta di confermare la licenza provvisoria di volo, questa verrà revocata.

Via ilsole24ore

Accordi bipartisa per Alitalia?

Monday, September 22nd, 2008

Finalmente, per il bene del Paese, destra e sinistra, se pure sottobanco, hanno deciso di collaborare .

Finalmente, per alleviare dal peso della crisi finanziaria i cittadini italiani, destra e sinistra hanno deciso di portare avanti un comune lavoro di lobbying per salvare Alitalia, o ciò che ne resta, dal fallimento.

Sono stati talmente bravi nel fare partecipe la popolazione delle loro ragioni che, secondo un sondaggio, il 63% degli italiani è a favore del salvataggio.

Vuoi vedere che, pur sudando sette camicie, i nostri statisti riusciranno nel miracolo di salvare un carrozzone, appiopparci miliardi di debiti sulle spalle e riuscire anche a fare un figurone?

Vuoi vedere che ha ragione chi denuncia i lavoratori dell’ come dei raccomandati, dal momento in cui a nessuno frega niente delle migliaia, (sì, proprio migliaia), di persone che nell’arco dell’anno perdono il lavoro nelle piccole aziende, (che rappresentano più del 90% dell’imprenditoria italiana), senza alcuna protezione, (l’art.18 dello statuto dei lavoratori non si applica, secondo la mia modesta opinione giustamente, alle aziende con meno di 15 dipendenti).

Scommettiamo che i 3.000 o 7.000 esuberi, (a seconda che li indichi una fonte governativa o indipendente), riceveranno un trattamento da pascià sempre e naturalmente contando sul popolo bue che si beve tutto e paga?

La nota positiva è che, se si dovesse giungere ad un accordo, insieme al carrozzone , salveremmo Airone che, per chi non ne fosse informato, è talmente pieno di debiti che l’aeroporto di Capodichino, per esempio, ha gia fatto richiesta per lasciare a terra gli aerei della compagnia di Toto in quanto creditori di 1,1 milione di euro…(fonte Il Sole 24 Ore).

Addio Alitalia. Addio posti di lavoro.

Friday, September 19th, 2008

La CAI (compagnia aeronautica italiana) ha ritirato l’offerta, dopo durissimi scontri contro i sindacati e le organizzazioni di piloti e assistenti di volo. 19.800 dipendenti (fonte dedalonews) sono ora a serio rischio di trovarsi senza lavoro. In mesi di trattative non si è in grado di giungere ad un accordo che non sia o tutto bianco o tutto nero.

Il concede alla CAI ancora tre giorni per rientrare nella trattativa, prima del baratro chiamato Fallimento. Il ministro del lavoro Sacconi segnala però, agli esultanti dipendenti che festeggiano l’ennesima caduta delle proposte contrattuali, che non ci sono altre aziende / cordate disposte a entrare in trattativa. Nemmeno Lufthansa né di Airfrance!

Ma all’estero cosa si dice di questa terrificante e umiliante situazione?

Il sito boston.com scrive:

, a national symbol for more than six decades, has been the victim of political interference, labour disputes, mismanagement and, more recently, soaring fuel costs [...]

Travelmole rincara la dose:

remains on the ‘edge of an abyss’ after an investor group walked away from a rescue bid. [...]

Dalle colonne del Financial Times:

A consortium of Italian investors yesterday withdrew its takeover offer for because of opposition from trade unions, leaving the loss-making flag carrier staring at bankruptcy, barring last-minute government intervention. [...]

Insomma. L’ennesima figura di me**a davanti al mondo!

Tanto paga pantalone!

Wednesday, September 17th, 2008

Negli USA è fallita Leheman brothers e circa 50.000 persone in giro per il mondo dovranno cercarsi un altro lavoro, in i dipendenti sono 140 e, intervistati, alcuni non hanno risposto mentre altri hanno detto che cercheranno di far valere le loro ragioni all’interno dell’azienda.

Ciò che colpisce sono le facce di chi, dalla sera alla mattina si è trovato senza un lavoro: in Inghilterra e negli USA, chi è stato intervistato ha semplicemente affermato, mediamente, che vedrà il da farsi e che per ora starà con la famiglia. Poche tragedie per persone consapevoli che il futuro potrà offrire altre opportunità, magari non migliori ma pur sempre opportunità.

L’ si è fermata per : la ci gira intorno, l’ si prostra e la popolazione dovrà subirne i guasti, dal momento che si parla di debiti per circa 2,8 miliardi che verranno buttati sulle spalle degli inconsapevoli contribuenti, (fonte Lavoce.info), per non citare i mega ammortizzatori sociali usati come arma contrattuale dal nei confronti dei sindacati.

È di oggi la notizia, (fonte Il Sole 24 ore),  che Finnair, compagnia finlandese controllata dallo stato, ha messo i sindacati davanti a due opzioni: tagliare gli stipendi di un 5% per un periodo di tempo oppure tagliare 400 posti di lavoro. I sindacati hanno rifiutato il taglio delle retribuzioni e, di conseguenza la compagnia aerea ha dichiarato che procederà alla riduzione dell’organico: nessuna tragedia, quando le cose andranno meglio, si assumerà personale.

Vi sembra possibile che milioni di contribuenti paghino fior di per una decina di migliaia di dipendenti di ? Vi sembra giusto che si debba salvare la compagnia di bandiera alle spalle dei cittadini che non ricevono alcuna informazione su quanto ci costerà?

Vi sembra normale che sedici, (ma ormai la lista si è allungata tanto difficoltoso sarebbe il salvataggio a spese dello Stato), imprenditori si dipingano come cavalieri in difesa dell’italianità quando in realtà avranno poco da perdere e molto da guadagnare, (quanto si può guadagnare dalla vendita degli slot, per esempio a Hetrow? Qualcuno parla di centinaia di milioni di euro)?

Il dramma non è questo e la che porta avanti ma, purtroppo, tutti i governi che si sono succeduti negli ultimi vent’anni, con buona pace di chi litiga se i governi migliori siano di destra o di sinistra: il vero problema è la classe dirigente nel suo complesso.

 

Primi 120 giorni di Governo: un bilancio

Tuesday, September 2nd, 2008

In con l’estate sono passati i primi 120 giorni dell’ultimo . Molti i provvedimenti “d’urgenza” che hanno alimentato polemiche e discussioni e che ancora trovano spazio nelle pagine dei giornali italiani e non solo: primi atti di un che grazie ai risultati elettorali ha ottenuto una maggioranza parlamentare utile per approvazioni rapide e poco dialettiche di disegni di , manovrine etc. E l’opposizione, il Partito Democratico di & Co. sta ancora esercitandosi a fare il ombra con poca energia e scarso senso critico.

Nel frattempo ripercorrendo le azioni del nuovo occorre prepararsi ad un autunno caldo di proteste, aumenti generalizzati e uno scoraggiante momento di recessione. E’ caduta la maschera dello statista pensieroso del bene comune di cui ha parlato Eugenio Scalfari in un editoriale pubblicato poco dopo l’esito delle di aprile e il Cavaliere ha potuto occuparsi del bene proprio, di sé stesso grazie al Lodo Alfano, spudoratamente ad personam anche per gli osservatori esteri di altri paesi europei come la Spagna e la Francia. E nel frattempo l’inflazione in è continuata a salire, il 49% degli Italiani sono rimasti a casa o sono tornati prima del solito dalle vacanze, paure e insicurezze sono state continuamente alimentate da fatti di cronaca in cui sono coinvolti extra comunitari e immigrati clandestini. Il bilancio personale del Premier è di segno positivo soprattutto grazie alla rapida soluzione trovata per eliminare i rifiuti da Napoli e documentata dalle immagini del capoluogo campano finalmente liberato da immondizie di ogni genere. La gestione dell’affare (l’attuale piano di risanamento, secondo il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, “si fa beffe di tutte le regole del mercato”, poiché intende separare la parte migliore della compagnia, per assegnarla ad un prezzo di favore ad un nuovo consorzio di imprenditori, mentre ad occuparsi del marcio restante sarà lo Stato italiano”) e le politiche sulla sicurezza (Questione dei rom e raccolta delle impronte digitali) sono già nella lista delle cose fatte e finite da . Alla scuola ci sta pensando la ministra Gelmini e tutto il consiglio dei Ministri si è preoccupato di abolire l’ a giugno, azione già intrapresa da Prodi per le categorie più svantaggiate che stavolta coinvolge anche i benestanti, lo zoccolo duro dell’elettorato berlusconiano. Altro provvedimento attuato durante la calura estiva, quell’emendamento che annulla la possibilità per i lavoratori, una volta fatto ricorso al giudice e constatata la irregolarità del rapporto di lavoro, che il contratto a tempo determinato possa essere trasformato a tempo indeterminato.

Le ultime immagini di ci mostrano il Presidente del Consiglio sorridente che stringe la mano a Gheddafi in Libia per costruire nuovi rapporti commerciali e soprattutto per avere un sostegno concreto dalle coste africane contro l’immigrazione clandestina.
Se le attività di Palazzo Chigi sembrano trovare molte risposte ai problemi che affliggono questa Italietta in rosso, restano ancora aperti molti interrogativi (difficile trovare la documentazione del piano di smaltimento rifiuti di Bertolaso) oltre ad altri dubbi per emergenze costruite ad arte con l’intento di spostare l’attenzione dei media, dei lettori e dei telespettatori su problemi concreti di natura strutturale. E poi come comprendere l’impegno del centro destra per la sicurezza dei suoi cittadini mentre si programmano tagli ai fondi pubblici destinati alle forze di polizia?
Si ha l’impressione di assistere, sui giornali come in televisione, allo spettacolo di un impegnato su tutti i fronti che lavora alacremente per il benessere degli italiani mentre il realtà la società, la cultura, l’ e il welfare registrano quotidianamente dei passi indietro. E i passi indietro sono registrati anche in ambito internazionale con la Commissione europea, che non ha condiviso l’entusiasmo del Cavaliere per Napoli, per l’ e per la della sicurezza ed ha avviato delle procedure di infrazione.

Immagine di:  Gian-boy

Salviamo Alitalia: delle norme chi se ne frega

Thursday, August 28th, 2008

E così siamo arrivati alla resa dei conti su .

Non voglio entrare nel merito del piano, se non altro per non essere noioso, avendo scritto intorno alla compagnia di bandiera più di una volta.

Ciò che rende perplessi, è la serie di norme che verranno aggirate per fondare la nuova compagnia di bandiera: verrà evitata la norma sui fallimenti con una riedizione riveduta e corretta della Marzano e, cosa peggiore, verranno sospese le norme antitrust per far si che AirOne e La nuova si fondano arrivando ad avere, più o meno, il monopolio della rotta più ricca del Paese: la Milano Roma con un più che probabile aumento di costi per i passeggeri, (chi vivrà vedrà).

A questo credo possa essere aggiunto il sistema di gestione degli esuberi calcolati in circa 7.000 unità: il li vorrebbe ricollocare non, come si pensava in un primo tempo presso aziende pubbliche ma, udite udite, presso aziende private che, immagino, non vedano l’ora di accogliere a braccia aperte personale mandato direttamente dall’esecutivo, con tanti saluti alla libertà di impresa.

Come ultima annotazione credo non debba dimenticarsi nemmeno ciò che i 16 “salvatori” vorranno in cambio per il miliardino di euro  che spenderanno.

Su tutta l’operazione salvataggio, solo il tempo ci dirà se è stata positiva, però, l’aggiramento delle norme è davvero un precedente pericoloso, specie in un Paese nel quale il primato della , non ha moltissimi estimatori.

Odissea Alitalia

Thursday, July 31st, 2008

Prima delle di aprile c’èra stato l’interessamento di AirFrance che era intenzionata a rilevare , ovviamente alle loro condizioni che a questo punto erano molto più vantaggiose, ma purtroppo aveva prevalso l’onore di patria e quindi l’esigenza di salvare pur sapendo che era praticamente impossibile salvarla e in più si sono messi in mezzo i sindacati e alla fine è diventata un buco nero dove buttare via i .

Dopo le c’è stata una fase di menefreghismo che ha portato questa compagnia in una situazione insostenibile, adesso il presidente del Consiglio, Silvio , ha annunciato che salverà grazie alle nuove idee e i che stanno arrivando, ma intanto sono già in atto 5.000 esuberi.

Il controsenso di questa operazione è che vogliono sfoltire la rosa della compagnia e in più hanno comprato 90 nuovi aerei, ovviamente con i dei contribuenti, insomma non si capisce come verrà gestita , sembra più una operazione tappabuchi e l’unico ottimista è solo , mentre tutti dicono che il baratro è imminente.

Il premier preannuncia la fine dell’emergenza : “Ci sono le idee e ci sono i . Ripristino delle tratte e 90 nuovi aerei. I 5mila esuberi? A questo punto sono il male minore, i sindacati non ci fermeranno”.

Via ilgiornale

Poveri spagnoli, non sanno quello che fanno

Wednesday, July 30th, 2008

Ma vi sembra?!

Può una nazione come quella spagnola permettersi di perdere la compagnia di bandiera in una fusione con la ben più grande e solida British Airways?

Come si fa a non voler osteggiare un percorso che porterà, probabilmente alla scomparsa dell’Iberia a favore di una compagnia aerea di dimensioni internazionali?

Vuoi mettere il progetto italiano che ha, per fortuna, evitato il ratto della nostra da parte di AirFrance?

Vuoi mettere la gestione dei, pare, 5000 e più esuberi che verranno trattati in maniera soft, (parole del capo del ), tramite prepensionamenti: chi paga? Tramite cassa integrazione: chi paga? E tramite ammortizzatori sociali: chi paga?

Del resto il Primo Ministro è stato chiaro: i ci sono, quindi la flotta potrà essere rinnovata, (chi pagherà questo rinnovo?) e, addirittura si potrà riparlare di un’alleanza con l’Air France di quello Spinettà convinto che per salvare ci voglia un esorcista…o forse un esorciccio.

Tranquilli cari concittadini, noi mica siamo fessi come gli spagnoli, noi ci teniamo a mantenere in vita ed a farla diventar un tutt’uno con Airone i cui conti sono notoriamente prosperi come gli agganci politici.

E poi i sondaggi danno il al 63% quindi, che problema c’è?

Alitalia non interessa più a nessuno…e facciamo male

Monday, July 14th, 2008

Che palle: sempre le stesse cose…me lo dico da solo così sono a posto, sta di fatto che anche i nostri continuano a prendere il volo.

Il Ministro dell’ Tremonti ha affermato che tutti dovranno sorbirsi i tagli preventivati perché non ci sono .

Probabilmente però qualche “spicciolo” è rimasto se stiamo continuando a sovvenzionare considerata, dal mercato, in bancarotta gia da anni.

Cito qualche dato preso direttamente dai reportage di G. A. Stella:

Nella tabella degli aerei a lungo raggio, nell’autunno 2007, KLM-Airfrance aveva 170 velivoli, British Airways 130 mentre , (proprio quella compagnia che si vuole salvare per farla competere in campo internazionale), 23.

Se guardiamo alle destinazioni: ne ha 83, Iberia 105, Sas 112, Air France 187, Lufthansa 188 e British 222…

Un’ultimo dato: nel 1997, il fatturato di Air France era di 8 miliardi di euro mentre quello di era di 5 miliardi. Nel 2007, il fatturato di Air France, (senza KLM), era di 16 miliardi mentre quello di era scivolato a 4.

Per carità, in un momento storico come l’attuale in cui tutti fanno profitti a go-go, i beni di prima necessità costano una cantata e la classe media vive di rendita, cosa vuoi che incida un’, sul budget nazionale?

Ben altre sono le priorità dato che sinistra e destra, non si scannano più sulla compagnia di bandiera ma attendono pazientemente che l’advisor, (Banca Intesa che fra le altre cose era in cordata con Air One per l’acquisto…), decida cosa è meglio fare.

Nessuno si ricorderà la lettera che l’Ambasciatore degli USA in : Ronald Spogli, inviò al Corriere della Sera il 19 aprile dello scorso anno quando la At&t si ritirò dalla corsa per l’asta di Telecom. Potrà essere simpatico o antipatico, potremo apprezzare o meno gli Stati Uniti ma l’Ambasciatore snocciola una serie di numeri impressionanti, per esempio i 165 miliardi di dollari che la Gran Bretagna ha attirato nel 2005, in nuovi investimenti stranieri ed i 20, (venti), attirati dall’.

Se poi consideriamo che la nostra quota è ulteriormente calata…pensiamo un po’ quanto abbiamo bisogno di salvare dopo aver sputato sui di Air France accusata di volersi fare gli affari propri, (ma và…).

P.s. e anche oggi, come ci ricorda quotidianamente e giustamente Radio24, perderà 2,36 milioni di euro… 

E…chi se ne frega!!!

Tuesday, July 8th, 2008

photo by files.splinder.com

 

Nella giornata di oggi, come del resto è avvenuto ieri ed accadrà domani, (fonte radio24), perderà 2,36 milioni di €.

Chiaramente ci sono cose ben più importanti da portare avanti per far stare meglio gli italiani: il lodo Alfano, per esempio.