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Il petrolio scende ancora, quali sono i vantaggi?

Tuesday, September 16th, 2008

Le quotazioni odierne del del a barile si sono assestate sui 92 dollari, la causa di questo ulteriore ribasso è dovuto alla notizia della bancarotta della Lehman Brothers il che ha messo in l’ americana.

Nonostante la Ocse avesse deciso di tagliare la produzione del , sperano che il rialzasse la testa, invece sembra che si stia “rilassando” e questo potrà solo portare benefici alle imprese e anche per i consumatori (anche se il della materia prima tende a scendere molto lentamente).

Però a prescindere dai svantaggi e vantaggi che il implica, dobbiamo considerare che il non è eterno e che prima o poi si esaurirà e a quel punto il aumenterà parecchio fino a che i governi mondiali non decidano al più presto possibile, una politica che permetta l’uso delle energie alternative, ma sappiamo che in mezzo ci sono troppi interessi economici che il comporta il che significherà che passeremo a queste energie solo quando il si esaurirà completamente.

Il cede ancora e scende sotto i 92 dollari al barile, al minimo degli ultimi sette mesi. Le quotazioni sul after hours di New York si sono portate a 91,70 dollari.

Via wallstreetitalia

La Opec taglia la produzione di Greggio

Wednesday, September 10th, 2008

Dopo che il del si era assestato sui 100 dollari a barile ecco la decisione a sorpresa da parte della , l’Organizzazione dei paesi esportatori di , che ha deciso di tagliare la produzione del di ben 520.000 barili al giorno.

Questa notizia ha sconcertato un pò tutti, quando il superava i 150 dollari a barile tutti esortavano la di aumentare la produzione in modo che scendesse il ma non l’ hanno fatto in quanto imputavano la colpa alla speculazione, adesso che la situazione si è normalizzata ecco che arriva la mossa inaspettata, la taglia la produzione del il che significherà solo una cosa: il del tornerà ad aumentare!

A questo punto chi specula? il ? la ? Capisco che le Borse mondiali abbiano risentito del calo del , ma alla fine ci rimettiamo solo noi!

Con una decisione a sorpresa, l’Organizzazione dei paesi esportatori di riunita a Vienna ha tagliato la produzione di di 520.000 barili al giorno, invitando i membri del «cartello» a rispettare le quote. Alla notizia il del ha guadagnato subito un .

Via corriere

Ecco i motivi perchè il prezzo della benzina non scende a pari del petrolio

Thursday, September 4th, 2008

Tutti noi abbiamo notato che quando il del aumenta, automaticamente aumenta anche il del , mentre quando scende il del , il rimane come prima all’inizio per poi scendere con molta lentezza con le conseguenti proteste da parte del consumatore.

La situazione attuale è di gran lunga migliore di qualche mese fa dove ipotizzavano il del a 200 dollari a barile quindi le compagnie petrolifere dovrebbero già ridurre il della e del di qualche centesimo considerando anche il fatto che questi in Italia sono tra i più alti in europa.

I motivi del perchè il del non scende di pari passo al del è dovuto al fatto che il ha messo in vigore una nuova tassa la Robin Tax che incide sul guadagno delle compagnie petrolifere e per ammortizzare i costi tendono a rallentare il più possibile la riduzione del della e .

«Nei primi otto mesi del 2008 i margini lordi di distribuzione per e gasolio sono , nella media, del 7,4%, rispetto all’intero 2007 e ciò è dovuto alla lentezza con cui il finale si adegua alla diminuzione delle quotazioni del ».

Attualmente possiamo solo affidarci alle cosidette pompe bianche che costano meno.

Via ilsole24ore

Il petrolio sale grazie all’uragano Gustav

Monday, September 1st, 2008

L’uragano Gustav sta per arrivare in con la sua forza distruttice, passata da forza 4 a forza 3, che sicuramente causerà parecchi danni all’, in particolare modo alla loro .
Dopo la chiusura di alcuni impianti per la produzione del nel Golfo del Messico il che aveva fatto aumentare il del e adesso che questo uragano sta per passare nelle città costiere americana con l’intento di fare parecchi danni, tutto questo ha contribuito ad aumentare in maniere considerevole il del .

La nostra speranza è che la forza distruttrice di Gustav non sia così devastante come dicono e che faccia meno danni, in modo che il del non salga ulteriormente per poi ritornare ai problemi di 2/3 mesi fa.

Il prezzo del petrolio scende ma la benzina no!

Friday, July 25th, 2008

Quelle poche volte che il del tende a scendere, vediamo che il del alla pompa non segue la stessa strada anzi scende dopo 2-3 giorni , mentre se il del aumenta, in un attimo salgono i del , insomma è una manovra che le società petrolifere hanno sempre seguito.

E’ da anni che va in questo modo, ma le società petrolifere dovevano capire che l’Italia è in una situazione economica critica quindi se avessero abbassato i nella stessa velocità di quando li devono aumentare sarebbe stata una buona cosa e in vece hanno pensato ai loro interessi diffatti c’è in atto un continuo scaricabarile tra gestori e società petrolifere.

Tutte le associacioni a tutela del consumatore fanno appello al purchè faccia qualcosa per fermare questa speculazione vera e propria, ma si sa che & company non possono fare nulla in quanto hanno già redatto la Robin Tax e i risultati si vedono, in negativo ovviamente.

Agosto si sta avvicinando e inizieranno gli esodi estivi, il che causerà un aumento incontrollato del del come negli anni passati e la soluzione quale sarà? mah.

La storia si ripete e la gente (giustamente) s’infuria o taglia i consumi: il del sale e quello alla pompa viene adeguato subito; il scende - come in questi ultimi giorni - e il riallineamento, se c’è, è molto, ma molto più lento.

Via gazzettino

Il vero prezzo del petrolio è 80$ a barile

Thursday, July 24th, 2008

La causa principale che ha generato il continuo crescendo del del arrivando anche a 150 dollari a barile è da imputarsi esclusivamente alla speculazione incontrollata, se non ci fosse stata o se l’avessero fermata in tempo, il del sarebbe stato sui 80 dollari a barile, questa analisi è stata fatta da Jesus Reyes Heroles, amministratore delegato di Petroleos Mexicanos, però la colpa è anche di chi non ha saputo fermare i speculatori in primis gli americani che dovevano vigilare al meglio le contrattazioni dei derivati petroliferi.

L’aumento percentuale è stato di circa 70 punti in più del previsto e sta a significare come la speculazione abbia raggiunto dei livelli massimi come a sottolineare che il mondo è in mano ai paesi produttori di e che sono loro a fare la voce grossa.

In ogni modo per arginare, almeno in parte, il problema bisogna limitare il numero di contratti per singolo investitore in modo da contenere la domanda speculativa rispetto alla domanda effettiva.

Il del sarebbe di circa 80 dollari al barile se non ci fosse la speculazione a spingere le quotazioni dell’oro nero.Un 38% in meno rispetto all’attuale che ridarebbe fiato alle economie dei paesi consumatori.

Via ilsole24ore

Inflazione sale, borsa vuota

Tuesday, July 15th, 2008

L’ galoppante colpisce questa estate italiana, come la cinese ci aveva colpiti durante l’inverno qualche anno fa. La ormai è sensibile. Il vale sempre meno, il di contropartita costa sempre di più. L’Italia purtroppo vive di trasporti via ruota, dove l’incidenza del è massima. E tutto si riversa nell’ familiare, colpendo direttamente i generi di prima necessità.

L’ conferma: a giugno ai massimi da 12 anni, con l’indice che sale al 3,8%, in accelerata rispetto al 3,6% di maggio. A correre di più sono soprattutto i di alimentari (+6,1%), acqua, elettricità e combustibili (+7,2%), trasporti (+6,9%). All’origine dei maxi-rincari c’è ancora una volta la corsa delle quotazioni del , che da mesi continua ad aggiornare i suoi massimi. (via tgcom)

Sul sito Rivaluta potete analizzare per conto vostro i dati storici relativi all’. Noi vi abbiamo semplicemente mostrato il grafico degli ultimi 2 anni, pensiamo possa bastare per scuotervi un attimino…

Tutto aumenta. Dagli stabilimenti balneari al pane, per arrivare alle bollette acqua, luce, gas. Vere e proprie stangate. E la rata del mutuo, che si impenna a sua volta, diventa sempre di più un cappio al collo!

Il prezzo del petrolio lo deciderà chi compra…

Monday, July 14th, 2008

Passerò per rifondarolo ma la dichiarazione del Premier a margine dell’Unione per il Meditteraneo è davvero splendida.

Il nostro si è detto soddisfatto per aver proposto un vertice internazionale dei paesi occidentali “per fissare un massimo del ”.

Immagino lo sbigottimento ed il terrore dei paesi produttori che, di fronte ad una proposta siffatta, sicuramente caleranno le braghe e abbasseranno il del per venire incontro ai consumatori occidentali, per non parlare degli speculatori, quegli esseri con le teste grandi, i denti aguzzi che sono la vera causa dell’aumento delle materie prime.

In seguito si vedrà se applicare lo stesso principio alle auto: i consumatori decideranno il massimo delle utilitarie e delle berline. Poi sarà la volta dei cellulari e dei computer per i quali non si potrà pagare più di quanto deciso dagli acquirenti.

Insomma: vivremo in un mondo bellissimo dove tutto sarà deciso da chi compra senza badare alle leggi del che, del resto essendo un’invenzione umana, non vedo perché non potrebbero essere ribaltate.

Se il diesel è più caro della benzina è solo una coincidenza!

Thursday, July 10th, 2008

Il della è cresciuto, mediamente in un anno, dell’11% mentre il , nello stesso arco di tempo è cresciuto del 27%, (fonte radio24).

Ora, pur non essendo un tecnico, credo che il diesel sia sempre un derivato del ed allora mi domando: come mai una tale disparità?

Il del barile è aumentato notevolmente nell’ultimo anno ma non credo esista il barile del / ed il barile del /.

Forse che abbia inciso l’aumento delle vendite di automobili con motore ?

Sarà un caso oppure il fatto che le auto abbiano superato in numero quelle a oltre ad essere state, in assoluto, le più vendute negli ultimi due anni ha avuto una forte influenza in chi decide i alla pompa i quali, giusto per non guadagnare troppo hanno stabilito, zitti zitti, di incidere sul “ giusto”.

La cosa magnifica, è che hanno avuto anche il coraggio di propinarci il decalogo del risparmio energetico con il quale i poveri cittadini, vessati da legati al del e COMPLETAMENTE INDIPENDENTI dalla loro volontà, potranno spendere qualche soldo in meno. Ma come sono buoni questi petrolieri di casa nostra.

P.s. Nel frattempo, anche oggi Alitalia ha perso i soli 2,36 milioni di €…

Inflazione, petrolio, tassi, tutto aumenta e non ci resta che piangere

Friday, July 4th, 2008

Ho scelto questo titolo “non ci resta che piangere” con Benigni e Troisi per sottolineare la nostra situazione che sta divantando, di giorno in giorno, sempre più insostenibile tra l’ che è arrivata al 4,00% generando sulle materie prime, il che non smette di crescere e infine la , ieri, ha aumentato di un quarto di punto i di interesse europei portandoli al 4,25% in modo da contrastare l’.

Capisco i timori di Trichet, ma dico che questo aumento servirà a poco, per non dire nulla, anzi metterà in parecchie famiglie che hanno contratto un mutuo a , bisognerebbe riversare gli sforzi per contrastare l’aumento dei sul controllo di chi specula sul e sui e sopratutto cominciare ad investire per poter crescere economicamente. Il problema è che tutti parlano ma nessuno va ai fatti e di conseguenza si arriverà ad una stagnazione.

Purtroppo le banche fanno la parte del padrone ed sono evidenti le loro gravissime responsabilità, che invece di consigliare fissi a partire dal 2005, quando il costo del denaro si era ridotto attorno al 3,5%, al minimo storico con tutte le previsioni che propendevano per una imminente stagione di , le banche hanno consigliato, a tutti, variabili.

In ogni modo la situazione attuale sta prosciugando sia i stipendi dei lavoratori sia i loro risparmi di una vita e per quanto si possa risparmiare non si riesce a pagare tutto, bisognerebbe aumentare le buste paga dei lavoratori, ma il problema è che nessuno vuole farlo perchè hanno paura della spirale /salario che porterebbe ad una ancora più elevata, quindi l’unica soluzione è quella di abbassare le sugli stipendi in maniera considerevole e diminuire la spesa pubblica, ma il italiano ha ben altre cose su cui pensare come il decreto anti itercettazioni.

Alla fine non ci resta che piangere!

Il problema per i risparmiatori, se mai, è capire se la mossa della sia isolata o sia invece il preludio a una nuova serie di rialzi. E soprattutto, quanto a lungo possa continuare l’anomalia che vede i interbancari sensibilmente al di sopra dei saggi ufficiali a causa della di fiducia provocata dall’ondata subprime sui mercati del credito. Le previsioni degli operatori, per il momento, scontano un altro aumento di 25 punti base dei entro dicembre.

Via ilsole24ore