In Italia con l’estate sono passati i primi 120 giorni dell’ultimo governo Berlusconi. Molti i provvedimenti “d’urgenza” che hanno alimentato polemiche e discussioni e che ancora trovano spazio nelle pagine dei giornali italiani e non solo: primi atti di un governo che grazie ai risultati elettorali ha ottenuto una maggioranza parlamentare utile per approvazioni rapide e poco dialettiche di disegni di legge, manovrine etc. E l’opposizione, il Partito Democratico di Veltroni & Co. sta ancora esercitandosi a fare il governo ombra con poca energia e scarso senso critico.
Nel frattempo ripercorrendo le azioni del nuovo governo occorre prepararsi ad un autunno caldo di proteste, aumenti generalizzati e uno scoraggiante momento di recessione. E’ caduta la maschera dello statista pensieroso del bene comune di cui ha parlato Eugenio Scalfari in un editoriale pubblicato poco dopo l’esito delle elezioni di aprile e il Cavaliere ha potuto occuparsi del bene proprio, di sé stesso grazie al Lodo Alfano, legge spudoratamente ad personam anche per gli osservatori esteri di altri paesi europei come la Spagna e la Francia. E nel frattempo l’inflazione in Italia è continuata a salire, il 49% degli Italiani sono rimasti a casa o sono tornati prima del solito dalle vacanze, paure e insicurezze sono state continuamente alimentate da fatti di cronaca in cui sono coinvolti extra comunitari e immigrati clandestini. Il bilancio personale del Premier è di segno positivo soprattutto grazie alla rapida soluzione trovata per eliminare i rifiuti da Napoli e documentata dalle immagini del capoluogo campano finalmente liberato da immondizie di ogni genere. La gestione dell’affare Alitalia(l’attuale piano di risanamento, secondo il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, “si fa beffe di tutte le regole del mercato”, poiché intende separare la parte migliore della compagnia, per assegnarla ad un prezzo di favore ad un nuovo consorzio di imprenditori, mentre ad occuparsi del marcio restante sarà lo Stato italiano”) e le politiche sulla sicurezza (Questione dei rom e raccolta delle impronte digitali) sono già nella lista delle cose fatte e finite da Berlusconi. Alla scuola ci sta pensando la ministra Gelmini e tutto il consiglio dei Ministri si è preoccupato di abolire l’ICI a giugno, azione già intrapresa da Prodi per le categorie più svantaggiate che stavolta coinvolge anche i benestanti, lo zoccolo duro dell’elettorato berlusconiano. Altro provvedimento attuato durante la calura estiva, quell’emendamento che annulla la possibilità per i lavoratori, una volta fatto ricorso al giudice e constatata la irregolarità del rapporto di lavoro, che il contratto a tempo determinato possa essere trasformato a tempo indeterminato.
Le ultime immagini di Berlusconi ci mostrano il Presidente del Consiglio sorridente che stringe la mano a Gheddafi in Libia per costruire nuovi rapporti commerciali e soprattutto per avere un sostegno concreto dalle coste africane contro l’immigrazione clandestina.
Se le attività di Palazzo Chigi sembrano trovare molte risposte ai problemi che affliggono questa Italietta in rosso, restano ancora aperti molti interrogativi (difficile trovare la documentazione del piano di smaltimento rifiuti di Bertolaso) oltre ad altri dubbi per emergenze costruite ad arte con l’intento di spostare l’attenzione dei media, dei lettori e dei telespettatori su problemi concreti di natura strutturale. E poi come comprendere l’impegno del centro destra per la sicurezza dei suoi cittadini mentre si programmano tagli ai fondi pubblici destinati alle forze di polizia?
Si ha l’impressione di assistere, sui giornali come in televisione, allo spettacolo di un governo impegnato su tutti i fronti che lavora alacremente per il benessere degli italiani mentre il realtà la società, la cultura, l’economia e il welfare registrano quotidianamente dei passi indietro. E i passi indietro sono registrati anche in ambito internazionale con la Commissione europea, che non ha condiviso l’entusiasmo del Cavaliere per Napoli, per l’Alitalia e per la politica della sicurezza ed ha avviato delle procedure di infrazione.
Immagine di: Gian-boy
Potrà sembrare noioso continuare ad occuparsi della finanziaria in atto ma ritengo sia giusto cercare di capire dove vanno a finire i nostri soldi.
Detto questo e ricordando che personalmente trovo la Robin Hood tax una brutta idea, cercando di informarmi ho scoperto per esempio che i 200 milioni di euro che l’organizzazione misericordiosa, E.N.I. concederà allo stato per venire incontro al progetto governativo di social card, (una tessera per gli anziani che hanno difficoltà economiche…), non sono altro che una richiesta del Governo stesso, fra le altre cose azionista dell’ E.N.I. perché la robin tax renderà meno di quanto preventivato e perché, (la ragione fondamentale della tassa di cui sopra), l’azienda HA GUADAGNATO TROPPO, (fonte M. Mucchetti, Corriere della Sera).
Qui si pone un secondo problema legato alla Robin Hood tax: chi decide e secondo quali parametri quando si guadagna troppo?
In uno stato di diritto, specie se liberale, certe considerazioni non si prenderebbero neppure in considerazione, ma siamo in Italia ed allora cosa succede?
Capita che nell’organizzare la finanziaria, (fonte la voce.info), il Governo nel cancellare l’ICI, ha pensato di rimetterci 2,3 miliardi, (anche se pare siano molti di più) e, per compensare questa perdita, ha voluto aumentare le imposte che, per il 90% nel 2008, deriveranno da aggravi su specifici settori: produttori e/o distributori di petrolio, gas ed energia elettrica, le banche, le assicurazioni e le coop.
La relazione tecnica sulla tassa di cui ci stiamo occupando, dice però che il fondo di solidarietà a cui dovrebbero finire i soldi dei cosiddetti ricchi, sarà alimentato per il 2008 per soli 200 milioni di euro, meno del 10% del gettito atteso dalla robin tax.
Questo ci riporta all’offerta volontaria dell’E.N.I. ed al decidere chi guadagna troppo rispetto a cosa; le autostrade, per esempio, non guadagnano abbastanza per essere considerate fra i ricchi da spennare? E la Telecom, che a tutt’oggi è ancora in posizione di monopolio così come altre aziende in vari settori.
Tutto questo, a mio parere, non fa che dimostrare l’idea di fondo della tassa: pubblicità populistica per accontentare il popolo bue.
Se la cosa ci piace….
Da dove arrivano i soldi per la copertura finanziaria del taglio dell’ICI?? Presto detto, ecco l’elenco completo:
La nuova era Tremonti…
Negli sconti Ici sulla prima casa spunta in extremis il tetto di reddito. Al taglio dell’imposta, secondo quanto si apprende dalle slide di presentazione della manovra predisposte ieri dal Governo, potranno accedere solo i contribuenti con reddito fino a 50mila euro. Confermati, invece, sia il limite massimo della nuova detrazione (200 euro a contribuente) sia il parametro di calcolo, cioè l’1,33 per mille del valore catastale dell’immobile.
Il piatto forte per il grande pubblico è rappresentato dal colpo di spugna
al tetto di reddito per lo sconto Ici, che il testo del Governo all’esame dalla
commissione Bilancio del Senato aveva fissato a quota 50mila euro. Saranno,
però, escluse, le case di lusso (categoria catastale A1) e le ville (A8). È un
pacchetto nutrito, quello degli emendamenti presentati in commissione Bilancio
al Senato alla Finanziaria per il 2008, quantificato dal relatore Giovanni
Legnini (Ulivo) in circa 1.700, di cui 800 dell’opposizione. La maggioranza,
dunque, ha presentato più emendamenti dell’opposizione, tanto che nel pomeriggio
è convocata una riunione per una drastica riduzione degli emendamenti presentati
dall’Unione. «Si tratta - dice Legnini, che ha sottolineato di apprezzare lo
sforzo dell’opposizione - di un numero molto inferiore rispetto agli anni
scorsi, un terzo degli anni passati».L’Esecutivo, in particolare, un circa 40
emendamenti, rimette mano al forfettone per i contribuenti minimi, all’Ires, ai
fondi per il ministero dell’Università e a quelli per non autosufficienti.
Ulteriori fondi arrivano anche per la razionalizzazione della rete consolare.
Altri emendamenti del Governo incidono sulla fatturazione elettronica,
sull’aggiornamento del catasto dei terreni, sul programma straordinario di
ammodernamento tecnologico dell’assistenza sanitaria, che riceve nuovi fondi.
Ulteriori risorse sono, inoltre, proposte per la metropolitana di Milano, e per
l’ammodernamento tecnologico dell’assistenza sanitaria. Si riduce il taglio sui
Comuni montani.
Via IlSole24Ore
Più ombre che luci nel giudizio sulla Finanziaria fornito alle commissioni Bilancio di Camera e Senato dal governatore della Banca d’Italia Mario Draghi. Il numero uno di Bankitalia nella sua audizione ha evidenziato “progressi modesti nella riduzione della squilibrio nei conti pubblici”, sottolineando che il contenimento della spesa “resta il problema centrale”, mentre questa manovra finisce per far aumentare di 6,5 miliardi di euro l’indebitamento netto per il 2008.
Il taglio dell’Ici non è coerente con l’autonomia dei Comuni e la
Finanziaria 2008 «non sfrutta il favorevole andamento delle entrate per
accelerare la riduzione del debito: non restituisce ai contribuenti una quota
significativa degli aumenti di gettito». Dunque, la Finanziaria 2008 consentirà
solo «progressi modesti» sul fronte del risanamento dei conti pubblici. Lo ha
detto il Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, nel corso di
un’audizione in Senato sulla Finanziaria 2008, dinanzi alle commissioni Bilancio
di Camera e Senato. La riduzione dell’Ici prevista nella manovra per il 2008,
cardine della finanza locale, «non appare coerente con l’obiettivo di rafforzare
l’autonomia tributaria degli enti territoriali, ribadito con il disegno di legge
delega dello scorso agosto».
poi ancora su:
Prelievo fiscale e crescita dell’economia
Rendite finanziarie.
Povertà
Interventi su Irap e Ires.
Età pensionabile.
Protocollo Welfare.
Previdenza complementare.
Riserve auree.
Via ilSole24Ore
Si prevede per il 2008 una crescita della domanda di 2,2 milioni di barili per giorno, questo quanto dice il rapporto mensile della Iea sul petrolio.
Il tutto condito da un crescente peggioramento dei mercati finanziari dovuto soprattutto alla crisi tutta statunitense del settore immobiliare.
Secondo l’agenzia, la domanda di greggio raggiungerà il prossimo anno una media di 88,2 milioni di barili al giorno.
L’incremento della domanda farà salire le richieste all’Opec di 700 milioni di barili al giorno, portandole a 32,1 milioni di barili.
La Iea ha ribadito la sua intenzione di richiedere all’Opec un incremento nella produzione, in occasione della riunione di quest’ultima a Vienna, in settembre.
Debolezza sui petroliferi. ENI cede il 2%; peggio ERG, che scivola del 7,2% dopo che i risultati, annunciati stamani prima dell’apertura del mercati, sono stati sotto le attese di qualche analista.
Nel frattempo Piazza Affari quest’oggi apre decisamente in ribasso e recupera lentamente forte delle grosse perdite registate a Wall Street ieri e sui mercati asiatici di stamani.
“E’ un mercato molto speculativo in un momento di forte tensione sui mercati”, dice un trader.
Alle 9,20 l’indice S&P/Mib perde lo 0,84% il Mibtel l’1%, Allstar -1,42%.
* Lettera diffusa su tutti i settori. In fondo al listino principale perdite di oltre il 4% per BULGARI, e IMPREGILO. Colpiti anche i finanziari.
* Uno scostamento al ribasso tra contratti ha fatto balzare GENERALI alle prime battute determinando un breve congelamento del titolo che segna in riapertura un rialzo di 1%.
Ed anche la Francia dice la sua sulla sua apertura al ribasso: “Siamo in un periodo di depressione globale. Durerà un po’, almeno fino a quando non si capirà l’esatta consistenza dei danni nel settore (subprime) e gli investitori non si calmeranno”, Jacques Tissier, fund manager di Stratege Finance, a Parigi.
Via Reuters.it:
“Quali settori sono quelli da privilegiare? Quali quelli da accantonare? “
Una chiara e simpatica analisi dei vari settori dove poter investire nei prossimi mesi, Paolo Sassetti ci guida.
Il settore delle auto (vedi alla voce Fiat) è da seguire con interesse.
Anche i settori Risorse di base e Chimici vanno molto forte.
Il commento a questi grafici fa parte di un servizio di consulenza che svolgo per investitore professionale.
Tale servizio si sostanzia nel valutare la forza relativa dei settori dell’Eurostoxx 600 e di indicare quali settori privilegiare e quali accantonare.
Judo Finanziario contiene un file in Excel che consente di ricreare i grafici qui sotto rappresentati.
I grafici della forza relativa sono ‘fotografati’ al distanza di 15 giorni e consentono di apprezzare l’evoluzione della forza relativa dei settori nel tempo.
I commenti sono quelli che ho effettuato, con le valutazione giuste e gli errori.
Alla fine dell’intervento sono specificate le indicazioni sintetiche su cosa farePaolo Sassetti - Analista finanziario indipendente
Via SoldiOnline.it
L’ex segretario di Rifondazione Comunista Tursi avvia un piano propositivo per annullare o ridurre l’ICI per coloro che pagano un mutuo. Secondo il politico è inaccettabile che giovani coppie o single, non ancora proprietari nemmeno delle maniglie, siano costretti a pagare anche una tassa per qualcosa che non è loro (o quasi).
Il piano dovrebbe essere bilanciato da aumenti dell’ICI sulle case vuote e sulle case poste in aree di natura non abitativa.
Piano di Tursi per limitare la tassa più pesante sulla casa. Il progetto prevede di salvaguardare chi non è ancora proprietario ed è costretto a versare
L´ex segretario di Rifondazione studia altre linee di intervento per le fasce più deboli.”
via L’espresso
L’estinzione anticipata del debito relativo a finanziamenti a medio-lungo termine, anche prima di 18 mesi dalla stipula e anche se prevista espressamente come clausola nel contratto, non preclude la possibilità di godere del regime fiscale agevolato.
Il chiarimento arriva con la Circolare n. 6/2007 emanata congiuntamente dall’Agenzia del Territorio e dall’Agenzia delle Entrate, che tiene conto anche della recente normativa in tema di tutela dei consumatori per quanto riguarda l’estinzione anticipata senza penali e la portabilità del mutuo
Via Business On Line